Z ulice, 1.X.1905 (Nella strada, 1°-X-1905), VIII/19

Sonata in mi bemolle minore per pianoforte

Musica: Leós Janàček (1854 - 1928)
  1. Predtucha (Presentimento) - Con moto
  2. Smrt (Morte) - Adagio
Organico: pianoforte
Composizione: 2 ottobre 1905 - 27 gennaio 1906
Prima esecuzione: Brno, Besední dům, 27 gennaio 1906
Edizione: Hudební matice, Praga, 1924
Dedica: alla memoria dell'operaio ucciso durante la manifestazione a favore dell'università di Brno

Un terzo tempo Marcia funebre è stato distrutto da Janáček
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Sui bianchi gradini di marmo della Beseda a Brno
inondati di sangue
cade giù
il semplice operaio Franfisek Pavlik.
Era venuto
pieno d'entusiasmo per l'università
e fu ucciso
da rozzi assassini. (L Janàček)

Leos Janàček è stato definito una delle figure più misteriose della recente storia della musica: la parte più significativa della sua musica è infatti scritta su testi in lingua ceca (o addirittura in dialetto) ed è quindi incomprensibile alla quasi totalità dell'umanità, né d'altronde può essere tradotta senza sfigurarne sia la poetica che la realtà sonora, perché Janàček basava la sua musica sull'attenta osservazione delle inflessioni della lingua parlata, da lui annotate girando per le città e le campagne ceche con un taccuino in mano. Quando Milan Kundera, il celebre scrittore suo connazionale, afferma che «Janàček ha aperto all'opera lirica un mondo nuovo, il mondo della prosa», coglie solo un aspetto della sua poetica molto complessa, perché a fondamento della musica il compositore ceco poneva sia la vita in ogni sua forma - dunque anche le voci degli animali e i suoni della natura - sia l'introspezione, in una specie d'identificazione panteistica dell'uomo con la natura.

Nella Sonata «1.X.1905» Janàček volle rievocare un recente fatto di cronaca, avvenuto appunto il 1° ottobre del 1905: la morte d'un giovane operaio a Brno, durante una manifestazione in favore dell'apertura di un'università ceca, sgradita alla minoranza tedesca. Quest'avvenimento deve essere collocato nel contesto della spinosa questione delle lingue e delle nazionalità dell'Impero austroungarico: infatti nel 1899 era stato abolito un precedente decreto che, sotto la pressione dello scontento ceco, aveva favorito l'uso della lingua nazionale in campo scolastico. Inoltre la rivoluzione russa del 1905 aveva contribuito a unire le rivendicazioni sociali alle aspirazioni nazionalistiche. Janàček reagì immediatamente alla tragedia di quel giorno, componendo di getto questa sonata, che in origine doveva avere tre movimenti; tuttavia proprio la sera stessa della prima esecuzione Janàček eliminò il terzo movimento. Dopo la seconda esecuzione, il compositore distrusse anche i primi due movimenti gettandoli nella Moldava. Fortunatamente la pianista Ludmila Tuckova aveva nel frattempo copiato segretamente i primi due movimenti, dei quali Janàček autorizzò infine la pubblicazione nel 1924.

La Sonata «1.X.1905» (che reca il sottotitolo Z ulice, cioè Dalla strada) è dunque suddivisa in due movimenti: il primo Con moto e il secondo Adagio sono intitolati rispettivamente Predtucha (Presentimento) e Smrt (Morte). Rifiutando sia le tecniche dello svi-luppo e del contrappunto, sia le grandi strutture di matrice austro-tedesca, questa Sonata non ha un'organizzazione formale facilmente analizzabile o riconducibile ai soliti schemi, ma si basa sulla ripetizione e sulla giustapposizione d'un gran numero di piccole cellule musicali. L'amputazione del terzo movimento non sembra averne affatto alterato la completezza, perché i due movimenti superstiti si integrano e si equilibrano a tal punto da far ipotizzare che il terzo movimento fosse stato aggiunto solo per ossequio alle consuetudini.

La Sonata «1.X. 1905», composizione rude e profonda, è il più ampio lavoro destinato da Janàcek al pianoforte (la quasi totalità della sua non vasta produzione per questo strumento consiste infatti in raccolte di pezzi brevissimi) e può essere considerata un interessante esempio della complessa e singolare poetica del musicista ceco: non vi si trova alcuna descrizione degli avvenimenti di quel giorno, il fatto di cronaca viene completamente trasceso dal compositore a favore dell'espressione delle sue sensazioni, dei suoi pensieri e delle sue idee, in un serrato dialogo interiore. Anche qui si manifesta il temperamento drammatico di Janàček, che dà vita a una specie di conflitto psicologico senza parole e che per tradurre in musica tutte le sfumature del sentimento e del pensiero in modo evidente, naturale e immediato, sceglie quella stessa tecnica basata sull'appropriazione e trasformazione delle inflessioni del linguaggio parlato da lui adoperata nelle opere teatrali e nelle musica vocale da concerto.

Mauro Mariani

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Sappiamo che nel 1905 Janácek scrisse una Sonata per pianoforte in tre tempi. Anzi, la Sonata fu consegnata ad una pianista che ne preparò la prima esecuzione; ma alla vigilia di questa prima esecuzione Janàček ritirò il terzo tempo e lo distrusse, consentendo che venissero eseguiti solo i primi due tempi. Più tardi il compositore distrusse anche il manoscritto dei primi due tempi (si dice, romanzescamente, che lo stracciasse e lo gettasse nella Moldava a Praga), così che a noi è pervenuta soltanto la copia che ne era stata fatta dalla prima interprete, e che fu pubblicata nel 1949. La Sonata porta l'epigrafe "Nella strada, il I° ottobre 1905", epigrafe che si riferisce alla morte dell'operaio Frantisek Pavlik, ucciso durante la repressione di una dimostrazione per l'istituzione a Brno dell'Università cecoslovacca. Il primo tempo ha inoltre il sottotitolo "Presentimento" e il secondo "Morte". Si è supposto che il terzo tempo fosse intitolato "Redenzione" e che Janàček non accettasse più, dopo la prima viva impressione provocata dalla morte del Pavlik la progressione verso la conclusione positiva, in qualche modo apparentata con la straussiana Morte e trasfigurazione. I due tempi che ci rimangono sembrano formare un tutto coerente sotto l'aspetto dello sviluppo emotivo; formalmente, invece, si nota l'incompletezza, perché il primo tempo tiene conto, sia pure in modo molto libero, della struttura della sonata tradizionale, così che il secondo tempo resta come sospeso (il caso analogo, ovviamente, è quello della Sinfonia Incompiuta di Schubert).

Piero Rattalino

Guida all'ascolto 3 (nota 3)

La Sonata I. X. 1905 "Z Ulice" (Dalla Strada) è un epicedio per Frantisek Pavlik (1885-1905) che, nella data indicata nel titolo era stato ferito a morte (morì poi il giorno seguente) durante le manifestazioni antiaustriache a favore del centro universitario di Brno. Nel primo tempo Predtucha (Presentimento) risuona, solitario, un tema malinconico definito da un arco melodico partecipato; il secondo elemento lascia intravedere un raggio di speranza. Nel secondo movimento Smrt (Morte) un tema sospeso è come un mesto, silenzioso recitativo. Tutto si muove in modo lento e come irrigidito, ma nella prosecuzione interviene un nuovo elemento che man mano trasforma la materia, che ora diviene via via mobile, vivida; sino a cantare quasi trionfalmente nel finale dentro armonie ispessite e spumeggianti, con effetto di grandiosa solennità.

Marino Mora


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 22 ottobre 1998
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 5 maggio 1996
(2) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 278 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 3 febbraio 2017