Quintetto in si bemolle maggiore per pianoforte e fiati


Musica: Nikolay Rimsky-Korsakov (1844 - 1908)
  1. Allegro con brio
  2. Andante
  3. Rondo. Allegretto
Organico: flauto, clarinetto, fagotto, corno, pianoforte
Composizione: 1876
Edizione: M.P. Belaieff, Lipsia, 1911
Guida all'ascolto (nota 1)

La prima del Boris Godunov, il 24 febbraio 1874, avrebbe dovuto segnare il trionfo della scuola nazionale russa ed invece l'evento incrinò la coesione tra i suoi componenti. Rimsky si dedica in quell'anno allo studio dei classici: i polifonisti fiamminghi, Palestrina, Bach e Beethoven. Compone un Quartetto d'archi in fa magg. dove si fanno luce fugati e doppi canoni. Nel 1875 Rimsky abbandona la composizione d'arte e si esercita scrivendo fughe, canoni e cori a cappella. Nel 1876 raccoglie queste esperienze in un Sestetto d'archi e in un Quintetto per pianoforte e fiati (flauto, clarinetto, fagotto, corno). Dal 1877 Rimsky considera concluso il suo tardivo tirocinio accademico e tornerà all'opera ed alle forme libere. Il primo Allegro del Quintetto in si bemolle è di maniera beethoveniana. Rimsky rispetta la scrittura tradizionale, ripartisce le voci in basso, canto e ripieno armonico, ed invano sì cercherebbe nel Quintetto la mano del favoloso orchestratore. Più interessante l'Andante. Il tema da nenia russa è esposto dal corno. Il taglio è quello torelliano con Allegro centrale, e questo è rappresentato da una fuga neobachiana il cui tema è una versione ritmicizzata del lirico passo del corno. Il Rondò è basato su una scorrevole andatura di Siciliana, condotta con certa leziosità salottiera, e il tutto è avvivato dagli arresti di quattro cadenze, affidate a corno, flauto, clarinetto e pianoforte.

Gioacchino Lanza Tomasi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filamonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 7 gennaio 1976


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Ultimo aggiornamento 27 settembre 2013