Christus, S 3

Oratorio in tre parti per soli, coro, organo e orchestra

Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
Testo: dalle sacre scritture e dalla liturgia cattolica scelti da Franz Liszt

Oratorium in Nativitate Domini / Weihnachts-Oratorium
  1. Rorate coeli / Einleitung
  2. Angelus Domini / Pastorale und Verkündigung des Engels
  3. Stabat Mater speciosa / Hymnus
  4. Hirtenspiel an der Krippe / Pastorale
  5. Et ecce stella / Die heiligen drei Könige Marsch
Post Epiphaniam / Nach Epiphania
  1. Beati pauperes spiritu / Die Seligpreisungen
    Utilizza il "Die Seligkeiten" R 529
  2. Pater noster / Gebet
    Basato sul Pater noster II R 519
  3. Tu es Petrus / Die Gründung der Kirche
    basato sulla versione per organo di "Pio IX", R 391
  4. Et ecce motus magnus / Das Wunder
  5. Hosanna, benedictus qui venit / Der Einzug in Jerusalem
Passio et resurrectio / Passion und Auferstehung
  1. Tristis est anima mea
  2. Stabat Mater dolorosa
  3. O filii et filiae / Hymnus Paschalis
  4. Resurrexit!
Organico: soprano, contralto, tenore, baritono, basso, doppio coro misto, coro di voci bianche, 2 flauti (2 anche ottavino), 2 oboi (2 anche corno inglese), 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, campane, arpa, organo, archi
Composizione: 1862 - Weimar, 29 settembre 1866
Prima esecuzione: Weimar, Herder-Kirche, 29 maggio 1873
Edizione: Schuberth, Lipsia, 1872

Vedi a S 498b la trascrizione per pianoforte
Vedi a S 579 la trascrizione per pianoforte a quattro mani dei numeri 4 e 5
Vedi a S 664 la trascrizione per organo del numero 8
Guida all'ascolto (nota 1)

L'oratorio per soli, coro, orchestra e organo Christus, al quale l'autore lavorò a più riprese e per un arco di tempo di oltre dieci anni, realizzando una partitura di ampie proporzioni, è divisa in tre parti contenenti ben 14 movimenti o quadri musicali. Una prima esecuzione non completa dell'oratorio. ebbe luogo a Vienna nel 1871, sotto la direzione d'orchestra di Anton Rubinstein, con Bruckner nel ruolo di organista e con il coro del Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde. Fu lo stesso Liszt a dirigere in modo organico e completo per la prima volta l'oratorio in una chiesa di Weimar il 29 maggio 1873, alla presenza di un pubblico di eccezione nel quale spiccava il nome di Wagner. Il testo del Christus è opera del musicista, il quale ha attinto direttamente e liberamente alle Sacre Scritture in lingua latina, rispettando il senso religioso e profondamente dottrinale che anima ogni episodio, dove si avverte, a volte in modo possente e incisivo, tra spirito contemplativo e forza rappresentativa, la caratteristica stilistica di questo artista. La prima parte, intitolata "Oratorio di Natale", presenta nuclei tematici di intonazione gregoriana sin dal preludio, disegnato come un affresco sinfonico dai colori delicatamente evocativi. Dopo l'apparizione di un angelo (soprano) annunciante la venuta di Cristo Redentore seguono il coro festoso del "Gloria in excelsis Deo", il canto orchestrale dei pastori in adorazione e la marcia dei re Magi, ispirata, a detta dello stesso autore, ad alcuni famosi quadri della pittura seicentesca. Uno "Stabat Mater speciosa" espresso da un coro fervidamente religioso conclude il primo "pannello" dell'oratorio.

La seconda parte reca il titolo "Dopo l'Epifania": si apre con le Beatitudini, continua con un grandioso "Pater noster", con un interludio pure sinfonico celebrante la fondazione della Chiesa, passa a descrivere il miracolo della tempesta placata da Cristo e termina con l'osannante saluto al figlio di Dio che entra in Gerusalemme. L'ultima parte, chiamata "Passione e Resurrezione", viene introdotta dall'orchestra, a commento del "Tristis est anima mea" pronunciata dalla voce di Cristo (baritono). Si ode quindi il poderoso coro a cinque voci sulle parole dello "Stabat Mater", innestato sulla esposizione del mezzosoprano. Seguono man mano l'inno "O filii et filiae", il fugato "Resurrexit" e il massiccio e slanciato "Christus vincit, Christus regnat" dalle robuste risonanze fideistiche di tradizione cattolica.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 1 ottobre 1986


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Ultimo aggiornamento 21 novembre 2014