Sancta Dorothea, S 187


Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
Organico: pianoforte
Composizione: Roma, 3 ottobre 1877
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1927
Guida all'ascolto (nota 1)

Liszt è a tutt'oggi conosciuto come una delle personalità pianistiche più eminenti dell'intera storia della musica, ricordato a più riprese per il suo funambolismo, la sua sterminata produzione pianistica nonché per i numerosi aneddoti amorosi che hanno attraversato tutta la sua vita e interessato schiere di biografi.

Meno nota, se non per gran parte del '900 quasi interamente ignorata, è invece la produzione sacra, sia essa al pianoforte o con coro, che ha interessato la carriera compositiva di Liszt sin dagli anni Quaranta dell'800.

Finita l'era dei viaggi concertistici in tutta Europa (1839-47), archiviata la feconda e travagliata esperienza di maestro di cappella a Weimar (1847-59) e ormai rassegnato all'idea di non poter sposare l'amata Principessa Carolyne von Sayn-Wittgenstein, Liszt è diventato un pellegrino.

Presi gli ordini minori nel 1865, la sua vita va organizzandosi secondo un programma di viaggi caratterizzato da mete fisse come l'Italia, e in particolare Roma, la mai dimenticata Weimar, la natia Ungheria, dove nel 1875 viene nominato presidente dell'Accademia Reale di Musica e alcune città europee in cui occasionalmente si reca per eseguire e mostrare ancora una volta il "mito Liszt".

Durante questi continui spostamenti nascono le quattro opere qui presentate (1876-80), frutto dell'ultimo e spiritualmente più intenso momento della sua vita. Esse si focalizzano infatti sui generi più rappresentativi prediletti da Liszt nella sua ultima stagione creativa, la musica pianistica di stampo sia sacro che profano e la volontà di rinnovamento della musica sacra vocale. [Il CD dal quale abbiamo tratto queste note comprende Via Crucis, Fest-Polonaise, Sancta Dorothea e In festo transfigurationis Domini nostri Jesu Christi. n.d.r.].

Dopo La vie trifuquée del 1869, la musica sacra per pianoforte di Liszt subì una sorta di rallentamento. Appartiene agli anni 1877-79 un piccolo corpus di composizioni di cui fanno parte, oltre alla stessa Sancta Dorothea anche l'Ave Maria, entrambe tratte da due corali, il Preludio e Inno a San Francesco, In domum Domini ibimus e In festo transfigurationis. Fa parte quindi di un ideale ciclo di opere dal carattere contemplativo di breve durata (consta di sole 48 misure) ed è un chiaro esempio del senso del sacro presente nella produzione dell'ultimo Liszt. La composizione è intitolata a una martire del IV secolo che preferì rinunciare alla propria vita piuttosto che fare sacrifici agli Dei; vi è però un ulteriore evento biografico che la rende degna di interesse: la festa di Santa Dorotea, generalmente celebrata il 6 febbraio, era anche lo stesso giorno in cui, nel 1866, si spegneva Anna Liszt, madre del compositore, lasciando quindi immaginare questa musica come un ideale ricordo materno.

Edmondo Filippini


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD AMX 014-2 allegato alla rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 11 agosto 2018