Die Legende der heiligen Elisabeth, S 2

Oratorio in due parti per soli, coro, organo e orchestra

Testo dell'oratorio (nota 1)

PRIMA PARTE
N. 1 Arrivo di Elisabetta alla Wartburg
CORO
Willkommen die Braut!
Willkommen heissen wir die Braut,
Die liebliche aus fernem Lande,
Die unserem Fürsten wird vertraut,
Für schöne Zukunft frohe Bande.
Willkommen die Braut!
Noch in der Silberwiege still
Träumt sie der Zeit entgegen,
Wo sich in ihr erfüllen will
Des Herzens holdes Regen.
Benvenuta la sposa!
Salutiamo la sposa, l'amata che viene da terre lontane
e che viene maritata al nostro principe,
gioioso legame per un radioso futuro.
Benvenuta la sposa!
Ancora nell'argentea culla
silenziosamente ella sogna il tempo a venire
quando gli amabili moti del cuore
in lei si sarebbero compiuti.
LANGRAVIO ERMANNO
Willkommen mein Töchterlein!
Nimm diesen Kuss!
Dein Vater will ich sein!
Benvenuta, figlia mia!
Prendi questo bacio!
voglio esserti padre.
MAGNATE D'UNGHERIA
So leg' ich dieses theure Pfand,
Des Ungarlandes holde Blüthe
Vertrauensvoll in Eure Hand.
O schütz mit liebendem Gemüthe
Die reine süsse Kindeshaupt!
Des Heimath ward es früh beraubt,
Vom Mutterherzen fort getragen,
Dass es in noch verhüllten Tagen
Erzogen werde der ernsten Pflicht.
Möge es die alte Heimath nicht
In Eurem hohen Haus entbehren.
Es herrsche lang' und leb' in Ehren,
Dies theure Pfand des Ungarlands!
Così affido questo pegno prezioso
amabile, germoglio della terra d'Ungheria
fiducioso nelle vostre mani.
Proteggi con sentimento amoroso
questa pura, dolce fanciulla!
Essa fu precocemente privata della patria,
condotta lontano dal seno materno
affinché nei giorni ancora celati
fosse allevata al più serio dovere.
Possa essa non rimpiangere l'antica patria
nella vostra nobile dimora.
Regni a lungo e viva onorata,
la fanciulla, prezioso pegno d'Ungheria!
CORO
Es herrsche lang' und leb' in Ehren,
Dies theure Pfand des Ungarlands!
Regni a lungo e viva onorata
la fanciulla, prezioso pegno d'Ungheria.
LANGRAVIO
Was Vaterliebe treu vermag
Sei reich gespendet diesem Kinde,
Dass es mit Lust ersehnen mag
Der Myrthe blühendes Gewinde.
Und wie im Kuss dort mein Sohn,
Zum Kinde rein sich neigt der Knabe,
So sei einst auf des Jünglings Thron
Die Jungfrau seine schönste Gabe.
L'affidamento che può dare l'amore paterno
sia riccamente donato a questa fanciulla,
affinché possa bramare con gioia
la ghirlanda fiorita di mirto.
E come là mio figlio in un bacio,
il ragazzo s'inchina puro verso la fanciulla,
così un giorno sul trono del giovinetto
sia la vergine il suo più bel dono.
LODOVICO
Sieh' um dich! Was dein Aug erschaut
Wird Dein und mein einst, kleine Braut.
Guardati attorno! ciò che il tuo occhio scorge
sarà un giorno tuo e mio, piccola sposa.
ELISABETTA
Wie ist das Haus voll Sonnenschein!
Grüss mir daheim mein Mütterlein.
Com'è piena di sole la casa!
salutatemi a casa nella vecchia dimora.
CORO
Fröhliche Spiele sannen wir aus,
Bringen dir viele Blumen zum Strauss.
Folg' uns zum schwimmenden Fischlein der Welle
Und zu des klimmenden Eichhörnchens Zelle.
Führen zu duftigen Wiesen dich nieder,
Haschend des luftigen Falters Gefieder.
Zeigen im Walde dir hüpfende Rehe,
Schwindet gar balde dir bangen und Wehe!
Sagen und singen euch Lieder und Mährchen,
Jubeln, umspringen euch bräutliches Pärchen.
Willkommen die Braut, die liebliche Braut,
Die unserem Fürsten wird vertraut.
Sie herrsche lang' und leb' in Ehren!
Inventiamo giochi festosi
ti portiamo molti fiori in mazzo.
Seguici verso il pesciolino dell'onda che nuota
e alla tana dello scoiattolo che si arrampica.
Ti conduciamo laggiù nel prato odoroso,
acchiappando ali d'ariosa farfalla.
Ti mostriamo nel bosco il saltellante capriolo
e subito svaniranno l'ansia ed il dolore!
Vi narriamo e vi cantiamo leggende e canzoni,
facciamo festa e danziamo attorno a voi, coppia nuziale.
Benvenuta la sposa, l'amabile sposa,
che viene maritata al nostro principe.
Essa regni a lungo e viva onorata.
N. 2 Langravio Lodovico
LODOVICO
Aus dem Nebel der Thäler erschalle hervor
Du mein Jagdhorn in jubelnder Weise,
Die begrüssenden Töne, sie steigen empor
Zu des rüstigen Waidwerks Preise,
Gezogen, entflogen aus bindender Haft,
Durch der Lüfte Wogen, der Wiesen Saft
Entsend' ich vom Bogen den schwirrenden Schaft
Und das Glück ist gewogen der frölichen Kraft.
Du mein Heimathgefild, wie durchstreif ich so gern
Deine Berge wohl auf und nieder!
Du mein väterlich Schloss mit dem Abendstern,
Wie kehr ich so liebend dir wieder!
Doch sieh, was schimmert durch das Grün
Den steilen Pfad hinab ins Thal?
Elisabeth!
Dalla nebbia delle valli risuona,
o mio corno, festosamente,
i suoni che salutano salgono
in alto a lode della caccia gagliarda,
sfuggiti, liberati dalla custodia che li tratteneva,
attraverso le onde dei venti, attraverso la linfa dei prati,
scocco dall'arco l'asta sibilante
e la felicità è compagna della forza gioiosa.
Tu mia campagna natia, come percorro volentieri
su e giù le tue colline!
Tu mio castello avito, con la stella di Venere,
con quanto amore ritorno a te!
Ma, guarda, cosa scintilla fra il verde
lungo il ripido sentiero verso la valle?
Elisabetta!
ELISABETTA
O weh mir, mein Gemahl! Povera me, il mio sposo!
LODOVICO
Elisabeth, wie deine Wangen glüh'n!
Was bebst du vor des Gatten Aug' zurück?
Wohin so einsam ohne deine Frauen?
Und was verbirgst du da vor meinem Blick?
Elisabetta, come arrossiscono le tue guance!
Perché tremi davanti agli occhi del tuo sposo?
Dove vai, così solitaria, senza le tue dame?
E cosa celi tu là al mio sguardo?
ELISABETTA
Geliebter, frage nicht! Amato, non domandare!
LODOVICO
Lass mich es schauen
Mir sagt dein Zittern, dass du meine Bitten
Verhöhnst, und meinen liebevollen Willen,
Nicht mehr auf ödem Pfade zu den Hütten
Des Elends in Geheimnis dich zu hüllen.
Ich bitte, lass mich's sehen.
Du schweigst. Ich will's.
Lasciami guardare,
il tuo tremore mi dice che tu hai schernito
la mia preghiera e la mia volontà piena d'amore,
non nasconderti più sul sentiero solitario
verso le capanne della miseria, in segreto.
Ti prego, lasciami guardare.
Taci. Lo voglio.
ELISABETTA
Halt ein! Ich will gestehn.
Ich pflückte Rosen im Geheg
Und ihre Fülle lockte mich den Weg
So weit hinab.
Un momento. Voglio confessare.
Coglievo rose nella siepe
e la loro abbondanza mi trascinò lungo il sentiero
così lontano.
LODOVICO
Und darum ist dein Blick so wirr? E per questo è così sconvolto il tuo sguardo?
ELISABETTA
Hab Mitleid mit mir Armen. Abbi pietà della misera!
LODOVICO
Warum hältst du die Rosen mir zurück?
Elisabeth!
Perché mi nascondi le rose?
Elisabetta!
ELISABETTA
Erbarmen, Erbarmen!
Zu deinen Füssen sieh mich liegen
Die Warheit hab' ich dir verhehlt,
Das Böse liess ich in mir siegen,
Und hab an Gott und dir gefehlt!
Nicht Rosen pflückt ich hier im Hage,
Zu einem Kranken ging ich hin,
Sieh' Wein und Brod hier, das ich trage
Die Spenden einer Sünderin.
Pietà, pietà!
Guarda, mi getto ai tuoi piedi
ti ho nascosto la verità,
lasciai vincere in me il male
e ho peccato verso Dio e verso te.
Non coglievo rose qui nella siepe
ma andavo da un ammalato,
guarda, qui c'è pane e vino, che io porto
come doni di una peccatrice!
LODOVICO
Was sehe ich... Rosen. Welch ein Duft
Weht athmend durch die Abendluft?
Cosa vedo... Rose! Che profumo
si diffonde per l'aria vespertina.
ELISABETTA
O Herr des Himmels... Rosen! O Signore del cielo... Rose!
LODOVICO
Sag, enthülle, dass mein Herz es glaubt.
Ha, welch ein Glanz umfliesst dein Haupt.
Dimmi, svelami tutto, affinché il mio cuore creda.
O quale bagliore circonda il tuo capo!
ELISABETTA
Mit milder Spende zog ich aus,
Mit Wein und Brod aus deinem Haus,
Nun sind es Rosen, ist's ein Wahn?
Con elemosina, con vino e pane lasciai la tua casa,
ora sono rose... È forse un'illusione?
CORO
Ein Wunder hat der Herr gethan! Il Signore ha fatto un miracolo!
LODOVICO
Ein Wunder! Ja, ich will ihn loben,
Und diesen Engel hold und rein!
Geliebte, kannst du mir verzeih'n?
Un miracolo. Sì, io voglio lodar lui
e questo angelo grazioso e puro!
O amata, puoi perdonarmi?
ELISABETTA
Erschüttert steh' ich und erhoben. Io sono sgomenta e felice.
LODOVICO - ELISABETTA
Ihm der uns diesen Segen gab,
Ihm lasst uns danken!
Er sei uns Leuchte, er sei uns Stab,
Wenn wir im Dunkel wanken.
Lui che ci diede queste benedizioni
lui vogliamo ringraziare!
Egli ci sia luce, ci sia guida
quando vacilliamo nel buio.
CORO
Selige Lose sind Dir erfüllt.
O du der Rose blühendes Bild!
Über die Schwelle, die dich errang,
Segnende Helle liebevoll drang.
Leuchtend umkosen Strahlen dich ganz
Himmlischer Rosen ewiger Kranz.
Destini beati si compiono per te
o tu immagine fiorita della rosa!
Sulla soglia che ti sei conquistata
apparve amorosamente un chiarore benedicente.
Sfolgorando i raggi ti accarezzano
tu corona eterna di divine rose.
N. 3 I crociati
CORO
In's heilige Land, in's Palmenland
Wo des Erlösers Kreuz einst stand,
Sei unsres Zugs Begleiter.
Es folg uns, wer sein Christenschwert
Im heil'gen Krieg zu weihn begehrt,
Ein frommer Gottesstreiter.
Gott will es!
Verso la terra santa, la terra delle palme
dove un giorno s'erse la croce del Salvatore
segui la nostra schiera.
Ci segua colui che la sua spada di cristiano
vuole consacrare nella guerra santa,
quale pio cavaliere di Cristo.
Dio lo vuole!
LODOVICO
Versammelt hab ich meine Treuen
Zum letztenmal bevor ich scheide,
Dass sie die Schwüre mir erneuen
Zum Trost mir in des Abschieds Leide.
Der hohe Ruf "die heiligen Stätten
Von Sarazenen Irrwahn zu erretten"
An meine Brust auch mahnend drang.
Und dennoch steh ich wehmutsbang,
Des Theuren, ach, so viel zu lassen hier!
Elisabeth! Elisabeth! Gelobet mir
Als Eure Herrin Treu' ihr zu bewahren
Zu dienen ihr im Glück und in Gefahren!
Ho radunato i miei fedeli
per l'ultima volta prima di partire,
affinché mi rinnovino i giuramenti
a mia consolazione nel dolore del distacco.
L'alta fama di salvare
i luoghi sacri dalla follia dei saraceni
colpì anche il mio cuore come un ammonimento.
Eppure mi sento pieno d'angoscia
nel lasciare qui tanti dei miei cari!
Elisabetta! Promettetemi
di serbare a lei fedeltà quale vostra Signora,
di servirla nella prosperità e nel pericolo.
CORO
Sie ist die Milde, sie ist die Güte
Wir schwören Treu mit freudigen Gemüthe!
Wir dienen dir in Glück und in Gefahr!
Wir dienen dir mit freudigem Gemüth.
Lei è la dolcezza, la bontà
giuriamo fedeltà con animo gioioso!
Ti serviremo nella prosperità e nel pericolo,
ti serviremo con animo gioioso.
LODOVICO
Leb' wohl, mein Weib! Leb' wohl. Addio, mia sposa, addio!
ELISABETTA
O Weile! O Weile,
Verkürze nicht die Stunde,
Die letzte, meinem Heile,
Die letzt' an deinem Munde!
Mir sagt die tiefste Seele,
Dass ich in Noth und Weh
Umsonst die Tage zähle,
Bis ich dich wiederseh.
Ach musst du mich verlassen?
O aspetta, aspetta
non accorciare l'ora,
l'ultima ora della mia felicità,
l'ultima sulla tua bocca!
Il più profondo dell'anima mi dice
che fra difficoltà e dolori
inutilmente conterò i giorni,
fino a quando ti rivedrò.
Ah, devi proprio lasciarmi?
LODOVICO
Du lehrtest selbst Geliebte,
Den hohen Sinn mich fassen,
Indem mein Herz sich übte,
Die Lust des Opferbringens.
Tu stessa mi hai insegnato, o amata,
a dedicarmi all'alta idea
intanto che il mio cuore si esercitava,
mi hai insegnato la gioia di colui che dona.
ELISABETTA
Im Schmerze meines Ringens
Ist mir in tiefster Brust
Nur, dass von diesem Tage
Ich sehnend um dich klage,
Dies Eine nur bewusst.
Die dunklen Flügel breitet
Das Unheil aus mit Macht,
Kein Hoffnungsstern mehr leitet
Mich tröstend durch die Nacht.
Ich zitt're, bange, bebe,
Wie ich auch ring und strebe
Und in des wilden Jammers Bann
Fasst mich Verzweiflung an!
Nel dolore della mia lotta
solo di una cosa sono consapevole
nel profondo del cuore
che da questo giorno
mi lamenterò per la nostalgia di te.
Le oscure ali allarga
con forza la sventura,
non brilla più alcuna stella di speranza
che consolandomi m'insegni la via attraverso la notte.
Io tremo, temo, fremo,
nonostante combatta e mi sforzi
e in balia dello strazio selvaggio
mi afferra la disperazione!
LODOVICO
Wohin Geliebte ist dein Muth,
Dein Glauben, deine fromme Gluth?
Dov'è, o amata, il tuo coraggio,
la tua fede, il tuo pio fervore?
ELISABETTA
Ach lass an deiner Brust mich weinen!
Sieh deiner Kinder holden Blick,
Wie ihre Bitten sie vereinen,
Als ahnten bang sie ihr Geschick.
Ah, lasciami piangere sul tuo petto!
Osserva lo sguardo amoroso dei tuoi figli,
come essi uniscono le loro preghiere
quasi presagissero con timore la loro sorte.
CORO
In's heil'ge Land, in's Palmenland!
Gott will es! Gott will es!
Verso la terra santa, la terra delle palme!
Dio lo vuole! Dio lo vuole!
LODOVICO
Hörst du den Mahnungsruf? Leb' wohl,
Es muss geschieden sein!
Ihr Süssen Kinder lebet wohl,
Mit Euch mag Gottes Frieden sein!
Odi il richiamo ammonitore? Addio,
dobbiamo separarci!
Addio dolci figliuoli,
la pace del Signore sia con voi!
ELISABETTA
Du gehst? O Gott! Tu vai? O Dio!
LODOVICO
Nimm mich in dein Gebet!
Vollenden muss ich, was ich, mir erkoren.
Leb, wohl, mein Weib!
Ricordami nella tua preghiera!
Devo compiere ciò che ho eletto a mio scopo.
Addio, mio sposa!
ELISABETTA
Er geht
Er ist dahin! Er ist für mich verloren!
Egli va,
è già partito, egli è perduto per me.
SECONDA PARTE
N. 4 Langravia Sofia
SOFIA
Herein! Hast du die Botschaft schon gehört?
Gefallen ist im Feld mein Sohn!
Avanti! Hai già udito la notizia?
Mio figlio è caduto sul campo!
SINISCALCO
O Trauerkunde! O notizia funesta!
SOFIA
Seit er fortgezogen
Hab' ich als einen Todten ihn beweint,
Die bittre Ahnung hat mich nicht betrogen,
Und die Gewissheit trifft mich unverzagt.
Doch nun zur That, die in gewalt'ger Brust
Bis diesen Tag verschliessen ich gemusst.
Mein sei dies Land, mein des Gebieters Mach!
Hinaus mit ihr, die mir die Macht entrissen!
Da quando egli è partito
l'ho pianto come morto,
l'amaro presagio non mi ha ingannata,
e la certezza mi raggiunge impavida.
Ma ora all'azione che nel forte petto
fino a questo giorno ho dovuto serrare.
Mio sia questo paese, mio il potere di Signora!
Se ne vada colei che mi ha strappato il dominio!
SINISCALCO
Du willst, o Herrin... hast du auch bedacht? Tu vuoi, o Signora... hai ben riflettuto?
SOFIA
Erfüllt will ich den kühnen Willen wissen!
Wie? oder hat auch dir die Heuchlerin,
Des Sohnes Weib, bethört den klugen Sinn?
Verfallen ist die Falsche ihrem Los
Und knüpfen dich an sie geheime Bande,
Wohlan so geh! Verlass mit ihr dies Schloss,
Verstossen sei mit ihr aus diesem Lande!
Voglio sapere esaudita l'ardita volontà!
Come? o forse l'ipocrita
la moglie del figlio, ha sedotto anche il tuo spirito acuto?
La falsa è caduta sotto il peso de suo destino
e se segreti legami ti uniscono a lei,
allora va'! abbandona con lei questo castello,
sii espulso con lei da questo paese!
SINISCALCO
Verzeih o Herrin! Dir gehört mein Thun,
In deinem Dienste nimmer will ich ruh'n
Gebiete mir!
Perdona, o Signora! A te appartengono le mie azioni,
dal tuo servizio non voglio mai cessare
comanda!
SOFIA
Gehorsam meinem Worte,
Vertreib Elisabeth von meines Schlosses Pforte!
Ubbidiente alla mia parola
scaccia Elisabetta dalle porte del mio castello!
ELISABETTA
O Tag der Trauer, Tag der Klage!
Geliebter ach den ich verlor,
Um den die Brust, die hoffnungszage,
Den Himmel mit Gebet beschwor,
Dich soll mein Auge nicht mehr Wiedersehen
Du liegst durchbohrt in fernem Lande!
O Gott sieh mich vor Schmerz vergehen,
Hast du von mir dich abgewandt?
O giorno di lutto, giorno di lamento!
o mio amato, che ho perduto,
tu per cui si volse al cielo con la preghiera
il cuore pieno di speranza e di timore,
te i miei occhi non rivedranno mai più.
Tu giaci sepolto in terra lontana!
O Dio, guardami morire di dolore,
ti sei dunque allontanato da me?
SOFIA
Entschieden ist dein Los!
Und niemand hemmet mein Begehren.
Du wirst verlassen dieses Schloss
Und nimmer wiederkehren!
La tua sorte è decisa!
e nessuno pone freni al mio volere.
Tu lascerai questo castello
e non vi ritornerai mai più!
ELISABETTA
Du willst wie eine Bettlerin vertreiben mich aus diesen Thoren?
Von Ungars Königsstamme bin als Fürstin ich geboren!
Du kannst mich hassen, doch begehre
Ich was ich darf, der Fürstin Ehre.
Verlassen soll ich was mir blieb,
Des letzten Glücks Verlust betrauern?
O lass das Letzte was mir blieb,
Die Heimath mir in diesen Mauern!
Tu vuoi cacciarmi fuori da queste porte come una mendicante?
Sono nata principessa della stirpe regale d'Ungheria!
Tu puoi odiarmi, ma io pretendo
ciò che mi spetta: gli onori di principessa.
Dovrei lasciare ciò che mi è rimasto,
piangere anche la perdita dell'ultimo bene?
Oh lasciami l'ultima cosa che mi resta,
la mia patria fra queste mura!
SOFIA
Noch diese Nacht verschliessen sie sich dir.
Du gehst hinaus, denn ich gebiete hier!
Già da questa notte esse si chiuderanno per te.
Tu te ne andrai, perché qui sono io che comando!
ELISABETTA
Noch diese Nacht? Weh meine Kinder, Weh!
Nur eine Nacht noch gönne mir dies Haus!
Sieh, dort entsteigt ein Wetter schwarz und graus
Dem Horizont mit drohenden Blitzen.
Nur eine Nacht eh ich von hinnen geh,
Lass mich im sichern Haus die Kinder schützen!
Già questa notte? Pietà per i miei figli, pietà!
Soltanto per una notte concedimi questa casa!
Guarda, s'alza un uragano oscuro e terribile
là all'orizzonte con lampi minacciosi.
Ancora una notte prima che me ne vada di qui
lasciami custodire i figli in una casa sicura!
SOFIA
Mein sei dies Land, mein des Gebieters Macht!
Hinaus mit ihr, die mir die Macht entrissen!
Im Wetter, das dort rollet,
Verlässt du dieses Haus!
Der Himmel selber grollet,
Und fordert dich heraus.
Mio sia questo paese, mio il potere di Signora!
Se ne vada colei che mi ha strappato il dominio!
Nell'uragano che rumoreggia laggiù
lascerai questa casa!
Il cielo stesso è adirato
e vuole che te ne vada.
SINISCALCO
Es will des Mitleids Stimme
Mir durch die Seele gehn
Und doch, der Herrin Grimme
Kann ich nicht widerstehn.
La voce della compassione
vuole penetrarmi l'anima
eppure non posso contrastare
l'ira della padrona.
ELISABETTA
Auch du bist Mutter, höre die Stimme der Natur,
Erbarmen, ach, begehre, ich für die Kinder nur!
Anche tu sei madre, ascolta la voce della natura,
ah, io chiedo pietà solo per i miei figli!
SOFIA
Genug des Zögerns. Fort, hinaus! Cessi ogni indugio. Via, fuori!
ELISABETTA
Hier ist die Stimme des Mitleids todt.
O du, mein Gatte, sähst du meine Noth!
Hab Dank! Für alle holden Tage,
Hab Dank du Haus, das mir die Heimath gab.
Im Strom der Tränen stirbt die Klage.
Kommt, meine Kinder, kommt hinab!
Qui la voce della compassione è morta.
Se tu, o mio sposo, potessi vedere la mia miseria!
Sii ringraziata per tutti i dolci giorni,
sii ringraziata, o casa, che mi hai dato una patria.
Nel fiume delle lacrime muore il lamento.
Venite, figli miei, andiamo via!
SINISCALCO
Die Pforte schloss sich hinter ihr,
Es hüllt die Wetternacht sie ein
La porta si è chiusa dietro di lei
la notte di tempesta l'avvolge.
SOFIA
Gestillt ist mein Verlangen: mein ist die Macht. Soddisfatta è la mia brama: mio è il potere.
SINISCALCO
Es wächst der Sturm, der Blitze wilde Pracht
Umzuckt das Dach.
Die festen Mauern zittern
Das ist des Himmels Zorn!
Es wettern aus Höh'n und Tiefen
Des Thurmes Zinne kracht zu Boden!
L'uragano va crescendo, la selvaggia pompa dei lampi
circonda guizzando il tetto.
Le salde mura tremano.
Questa è l'ira del cielo!
Infuriano dall'alto e dal basso nubi mostruose!
Il cielo è in fiamme. Il pinnacolo della torre rovina al suolo!
SOFIA
Weh! Entsetzen! Pietà! Orrore!
SINISCALCO
Schon in Feuer steht Thurm und Dach!
O fürchterliche Nacht!
La torre e il tetto sono già in fiamme!
O notte d'orrore!
N. 5 Elisabetta
ELISABETTA
Beruhigt ist das Toben
Auf wildem Schmerzensmeer,
Und friedebringend droben
Zieht der Gestirne Heer.
Ich denke rein der Stunden,
Da ich, Geliebter, ach
In Wonne dir verbunden
Des Lebens Rosen brach.
Wenn über jenen Fernen
Dein Geist nun wohnt im Licht,
Bist du, der aus den Sternen
Voll Tröstung zu mir spricht:
Ach dir mein Gott, dir dank ich tief bewegt
Für Glück und Schmerz an mir und an den Meinen
Du wirst nun bald ich fühl's: die Stunde schlägt
Dem Heissgeliebten mich vereinen;
Leg' deine Hand auf meiner Kinder Haupt
Die Süssen Kinder, die man mir geraubt.
Ist es ihr Glück, hab ich sie gern entbehrt,
O mache du sie ihres Vaters werth;
O Kindheitstraum! Erinnerung zeigt
Mir plötzlich längst vergessne Zeiten.
Aus goldnem Nebel dämmernd steigt
Mein Vaterland mit duftgen Weiten,
Mein Ungarland! Wie Silberschwäne
Entführen Wolken mich im Frühlingswind,
Und Seigen mir der Eltern Thräne,
Die Thräne um ihr fernes Kind.
O Herr lass deinen Segen thauen
Auf meines Vaterlandes Auen!
Questa è la furia
sul selvaggio mare di dolore,
e lassù, portatrice di pace,
appare la schiera delle stelle.
Penso soltanto alle ore,
quando, o caro,
a te legata nella voluttà
coglievo le rose della vita.
Se lontano lassù
ora il tuo spirito abita nella luce, sei tu che dalle stelle
mi dici parole di consolazione:
te, mio Dio, io ringrazio profondamente commossa
per la gioia e il dolore che hai dato a me e ai miei cari!
Lo sento, l'ora s'avvicina, presto
tu mi riunirai all'amato;
posa la tua mano sul capo dei miei figli,
i dolci fanciulli che mi furono strappati.
Se ciò fu per loro bene, volentieri ho rinunziato a loro
falli, o Signore, degni del loro padre;
o sogno infantile! Il ricordo mi fa riapparire
improvvisamente tempi da molto dimenticati.
Tra la nebbia dorata si profila vagamente
il mio paese con i suoi spazi odorosi
la mia Ungheria! Come cigni d'argento
le nuvole mi rapiscono nel vento primaverile
e mi mostrano le lacrime dei genitori,
le lacrime per la figlia lontana.
O Signore fa' piovere la tua benedizione
sui prati della mia patria!
CORO
Hier wohnt sie unterm Hüttendache,
Die Heilige, das Glück der Armen,
Den Traurigen voll Trostessprache,
Die Kranken pflegend voll Erbarmen!
Du hast mit Wein die Dürstenden getränkt,
Mit Brod die hungrig Schmachtenden beschenkt.
Der nackten Armuth war ein wärmend Kleid
Aus deinen Händen stets bereit.
Die müden Waller nahmst du liebreich auf
Und wecktest Hoffnung auf seinen Pilgerlauf.
Und wen geküsst des Todesengels Mund,
Den legtest fromm du in geweihten Grund.
Qui abita, sotto il tetto di una capanna,
la santa, la felicità dei poveri,
colma di parole di speranza per gli infelici
colei che curava gli ammalati piena di misericordia!
Con vino tu hai dissetato coloro che avevano sete
pane hai donato a coloro che erano deboli per la fame.
Per la nuda miseria vi era sempre un abito caldo
pronto a venire dalle tue mani.
Gli stanchi pellegrini accoglievi amorosa
e risvegliavi la speranza nel loro cammino.
E colui ehe era stato baciato dalla bocca dell'angelo della morte
tu, pia, riponevi in suolo consacrato.
ELISABETTA
Nehmt hin, was ich noch übrig habe,
Den Mantel und dies letzte Brod!
Prendete ciò che ancora è rimasto,
il mantello e quest'ultimo pane!
CORO
Wer reicht uns tröstlich milde Gabe,
Wenn dich der Herr zu sich entbot?
Sein Segen ist's, der dich durchweht,
Drum nimm uns auf in dein Gebet.
Chi ci porterà confortevole elemosina
Se il Signore ti ha chiamato a sé?
E la sua benedizione che ti circonda,
perciò accoglici nella tua preghiera.
ELISABETTA
Die Lüfte schauern kühl
Und Dunkelheit legt sich um meine Sinne!
Das ist nicht Erdennacht!
Ein seliges Gefühl durchströmt die Brust,
Als war ich neu erwacht.
Die Erdenbürde weicht,
Es heben weh'nde Schwingen leicht mich hoch empor,
Als sollte schon der sel'ge Flug beginnen
Zum ew'gen Licht! Ha! welch ein Glanz durchbricht der Wolken Thor!
Ich seh verklärt des Freundes Lichtgestalt.
Du rufst Geliebter. Ja, ich komme bald!
Du hast geführet mich zu Ende, o Herr, denn meine Seele preist;
In deine Vaterhände befehl ich meinen Geist!
L'aria rabbrividisce, fa freddo,
l'oscurità si posa sui miei sensi!
Questa non è notte terrena!
Un senso di beatitudine scorre attraverso il petto,
come se fossi appena desta.
Il fardello terreno si alleggerisce;
ali oscillanti leggermente si sollevano verso l'alto,
come se già fosse cominciato il volo beato
verso l'eterna luce! Ah quale chiarore spunta fra le nuvole!
Vedo beata la figura trasfigurata dell'amico.
Tu chiami, o amato. Sì, vengo presto!
Mi hai condotta alla fine, o Signore che la mia anima loda;
nelle tue mani raccomando il tuo spirito!
CORO DEGLI ANGELI
Der Schmerz ist aus, die Bande weichen
Die Hülle bleibt in Erdenruh,
Die Seele steigt als Uns'resgleichen
Unterblich reinem Lichte zu.
Und alle Thränen die geflossen
Sind Gnadentropfen, Himmelsthau,
Und Himmelsrosen sind entsprossen
Der qualerfüllten Dornenau.
Il dolore è finito, i legami si allentano
il corpo resta nella quiete della terra,
l'anima sale simile a noi,
immortale, verso la pura luce.
E tutte le lacrime versate
sono stille di grazia, rugiada del cielo,
e nella pianura di spine piena di dolori
sono sbocciate rose celesti.
IMPERATORE FEDERICO II
Vereinigt seh ich um den Thron
Zu gleicher Zeit des Reichs Vasallen
Mit Preisgesang und hoher Lieder Ton
Zur Gruft der Heiligen zu wallen.
Die Räuber ihrer Habe sind verfallen
Des Himmels Strafe und des Reiches Acht,
Indessen sie nach ihrer Leiden Nacht
Fürbitterin uns ward im ewgen Lichte.
Dort findet sie den Gatten, der so jung,
Des heil'gen Landes Kämpfer, ward erschlagen
So kommt, lasst uns zur letzen Huldigung
Elisabeth zu Grabe tragen.
Riuniti vedo attorno al trono
allo stesso tempo i vassalli dell'Impero
con canti di lode e alte melodie,
li vedo incamminarsi verso la tomba della santa;
i ladri dei suoi beni sono caduti
alla pena del cielo e al bando dell'Impero,
intanto che lei, dopo la notte dei suoi dolori,
intercedette per noi nella luce eterna.
Là essa trova lo sposo, il prode della terra santa
che fu abbattuto così giovane.
Venite, come ultimo omaggio
portiamo Elisabetta alla tomba.
CORO
Mit Trauerkränzen kommen
Und Thränen wir gegangen,
In alle Lande drangen
Die Boten an die Frommen.
O sei die Schützerin uns allen,
Die wir in Leid und Trübsal wallen!
Veniamo con corone funebri e lacrime,
da tutti i paesi andarono
i messaggeri verso i pii.
Sii tu difesa di noi tutti
che vaghiamo nel dolore e nella tribolazione!
CORO DEI GUERRIERI
Der du im heil'gen Lande
Verströmt dein Heldenleben,
Siehst sie nun aufwärts schweben,
Erlöst vom Erdenbande.
O wolle segnend uns geleiten,
Dass wir das ferne Ziel erstreiten.
Tu che in terra santa
hai donato la tua vita di eroe,
guardala mentre s'innalza verso il cielo,
libera dai legami terreni.
Voglia tu guidarci benedicente,
affinché raggiungiamo la lontana meta.
CORO DELLA CHIESA
Decorata novo flore,
Christum mente, votis ore,
Collaudat ecclesia!
La Chiesa, ornata di un nuovo fiore,
loda Cristo con le labbra, la mente, il cuore!
VESCOVI UNGHERESI
Nova nobis lux illuxit
Nova Stella quam produxit
Nobilis Ungaria.
Una luce nuova a noi s'accese
una nuova stella generata
dalla nobile Ungheria.
VESCOVI TEDESCHI
Laeta stupet Thuringia
Fractis naturae regulis,
Dum per sanctae suffragia
Miranda fiunt saecula!
Tu pro nobis mater pia
Roga regem omnium
Ut post hoc exilium,
Nobis det vera gaudia.
Amen.
Stupisce e si rallegra la Turingia
che vinte sono le leggi della natura
e per i suffragi della santa
nascono tempi mirabili.
Tu per noi pia madre
chiedi al Re dell'universo
che dopo questo esilio
ci doni gioie vere.
Amen.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 23 ottobre 2000


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Ultimo aggiornamento 3 novembre 2013