Due Episodi dal Faust di Nikolaus Lenau, S 110


Musica: Franz Liszt (1811 - 1886)
  1. Der nächtliche Zug
  2. Der Tanz in der Dorfschenke (Mephistowalzer I)
Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, campana, piatti, triangolo, arpa, archi
Composizione: 1859 - 1861
Prima esecuzione: Weimar, Großherzogliches Hoftheater, 8 marzo 1861
Edizione: Schuberth, Lipsia, 1866
Dedica: Carl Tausig

Vedi a S 514 la vesione originale per pianoforte del n. 2
Vedi a S 599 la trascrizione per pianoforte a quattro mani
Vedi a S 513a la trascrizione del numero 1 per pianoforte solo
Guida all'ascolto (nota 1)

Il primo brano che apre il secondo concerto lisztiano comprende i Due episodi dal "Faust" di Lenau che il musicista compose nel 1860 a Weimar e recanti i seguenti titoli: "La processione notturna" (Der Nachtliche Zug) e "La danza nel villaggio" (Der Tanz in der Dorfschenke), catalogata quest'ultima come la prima versione per orchestra del famoso Mephisto-Walzer, meglio conosciuto nella edizione pianistica composta nel 1880 e dedicata a Saint-Saèns. Il "Faust" di Lenau, scrittore ungherese vissuto tra il 1802 e il 1850 ed espressione di quel romanticismo tormentato che aveva a fondamento della sua concezione di vita il Weltschmerz (dolore cosmico), che avrebbe toccato con Leopardi il momento poetico più alto, è profondamente diverso dal "Faust" goethiano e si snoda più che altro in una serie di monologhi lirici, in cui il protagonista si mostra molto enigmatico e ambiguo e finisce con il suicidarsi. Lo stesso Mefistofele, secondo Lenau, è un diavolo da teatro dei burattini e non ha nulla della sinistra e scettica crudezza con cui viene caratterizzato nel poema di Goethe. Naturalmente Liszt sceglie due dei 24 episodi del "Faust" di Lenau per valorizzare due aspetti psicologici diversi e contrastanti, così da creare un quadro in bianco e nero di sicura forza descrittiva. Il primo episodio è la rievocazione della scena conclusiva della festa di San Giovanni in una notte d'estate: Faust assiste rattristato e pentito alla processione di preti, monache e ragazzi che si svolge davanti ai propri occhi, mentre si innalza al cielo un canto gregoriano sviluppato e potenziato da tutta l'orchestra, secondo certe progressioni ritmiche della strumentazione lisztiana. Il secondo episodio è costituito da due temi musicali, scelti per definire i personaggi di Mefistofele e Faust. Il primo tema si riferisce ad una danza rustica piena di energia demoniaca, che Mefistofele improvvisa in un villaggio per scatenare una festa paesana (ecco la ragione del sottotitolo "Mephisto-Walzer"); la seconda frase è affidata ai violoncelli e si presenta morbidamente sentimentale, in quanto esprime gli approcci di Faust verso Margherita. I due temi, prima distinti, si fondono in un gioco contrappuntistico di notevole effetto orchestrale, fino a raggiungere un climax di notevole fantasia romantica.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 2 ottobre 1986


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Ultimo aggiornamento 9 gennaio 2013