San Francesco d'Assisi
Mistero per soli, coro e orchestra
Testo delle parti vocali
PRELUDIO
Una voce
Se tu vuoi esser perfetto va e vendi ciò che hai, e
dà ai poveri, e seguita me.
Non portate, nessuna cosa per via, né bastone, né
tasca, né calzamenti, né denari. Chi vuole venire
dopo me abbandoni sé medesimo e tolga la croce sua e seguiti
me.
PRIMO EPISODIO
Il gregge
L'alba. Le verdi colline di Assisi. Qualche albero qua e là
nei piani più vicini.
Nessun edificio. San Francesco è in contemplazione.
San Francesco intona la «Laude della
Povertà».
Una voce
Dolce amor di povertade, quando ti
deggiamo amare!
Povertade poverella, umiltade è tua sorella, ben
ti basta una scodella et al bere et al mangiare.
Povertade questo vuole: pane et acqua et erbe sole: se le viene alcun
di fuore si aggiunge un po' di sale.
Gli uni dopo gli
altri giungono i primi compagni e si raccolgono intorno a San
Francesco; e le loro voci si uniscono alla sua voce.
Un
compagno
Povertà batte alla porta e non ha sacco né borsa;
Gli altri compagni
a San Francesco
nulla cosa seco porta
se non quanto ha da mangiare.
Povertade poverina, ma del
Cielo cittadina, nulla cosa
ch'è terrena tu non puoi desiderare.
Povertade va gridando, a gran
voce predicando, le ricchezze mette in bando che si debbono lassare.
Su tre colline,
lontano, spuntano apoco a poco tre chiese
Povertade va leggera vive allegra e non altera, e per tutto
forestera nulla cosa vuol portare.
Povertade, chi ben t'ama più n'assaggia e più
n'affama
che tu se' quella fontana che giammai non può scemare.
Povertade è nulla avere,
nulla cosa possedere,
sé medesmo vil tenere e con Christo poi regnare.
SECONDO EPISODIO
La predica agli
uccelli
Il meriggio. La
stessa scena; soltanto, verso destra, si scorge un grande albero che,
come il terreno, è carico di uccelli.
Entra San
Francesco con due compagni che si seggono per terra in
disparte mentre egli predica agli uccelli.
San Francesco
Sirocchie mie uccelli, voi siate molto tenute a Dio
Anche v'ha dato il vestimento duplicato e triplicato; appresso
perché Ei riserbò il seme di voi nella arca di
Noè, acciocché la spezie vostra non venisse meno.
Ancora Gli siate tenute per lo elemento dell'aria, ch'Egli ha diputato
a voi;
Oltre a questo voi non seminate e non mietete, e Iddio vi pasce, e
davvi li fiumi e le fonti per vostro bere; davvi li monti e le valli
per vostro rifugio, gli alberi alti per fare gli vostri nidi;
E conciossiaché voi non sappiate, filare né
cucire, Iddio vi veste, voi e i vostri figlioli;
Onde molto v'ama il vostro Creatore, poiché Egli vi
dà tanti benefici;
E sempre però guardatevi, sirocchie mie, dal peccato della
ingratitudine, e sempre vi studiate di lodare Iddio.
Finalmente
compiuta la predicazione Santo Francesco fece loro il segno della Croce
e die' loro licenza di partirsi; e allora tutti quelli uccelli si
levarono in aria con meravigliosi canti; e poi, secondo la croce
ch'avea fatto loro Santo Francesco, si dividono in quattro parti, e
l'una parte volò inverso l'Oriente, e l'altra inverso
l'Occidente, e l'altra inverso lo Meriggio, la quarta inverso
l'Aquilone.
TERZO EPISODIO
La Cena di San
Francesco e di Santa Chiara
La sera. La stessa
scena, ma la terza chiesetta, che prima si vedeva lontana, a sinistra,
ora è molto più avanti, su un piccolo rialzo di
terreno, e le è sorto vicino un convento. Ha un'antica
porta, grande, che occupa quasi interamente la facciata. La porta
è chiusa. Nel cielo, sopra la chiesetta, si vedono bagliori
rossastri, simili al riflesso di un incendio.
Si odono le grida
della folla che s'avvicina urlando:
Al fuoco, al fuoco!
La folla attratta
verso la chiesa accorre e apre la porta con violenza.
Si scorgono allora
San Francesco e Santa Chiara, uno dei compagni di San Francesco e la
compagna di Santa Chiara seduti intorno alla mensa apparecchiata sulla
piana terra. Un piccolo lume a olio, posato pure per terra, illumina le
loro facce.
La folla
si prostra.
San
Francesco accenna la canzone
della povertà:
Dolce amor di povertade, quanto di deggiamo amare!
QUARTO EPISODIO
La morte di San Francesco
Coro
Altissimo, onnipotente, bon Signore, tue so le laude, la
gloria e l'onore e ogni benedizione. A te solo, Altissimo, si
confanno, e nullo uomo enne degno te mentovare.
Le voci
s'avvicinano:
Laudato sii, mi Signore...
Entrano alcuni
frati che accompagnano, sostenendolo, San
Francesco cieco e morente verso la chiesa. Lo fanno sedere con
le spalle rivolte alla porta. Immobile egli ascolta il loro canto.
Coro
...con tutte le tue creature, specialmente messer lo frate
sole, lo quale giorna, e allumini lui per noi. Et ello è
bello e radiante con grande splendore, da te, Altissimo, porta
significazione.
Sorge la luna.
Laudato sii, mi Signore, per sora luna e le stelle..In
cielo l'hai formate chiarite, preziose e belle.
Laudato sii, mi Signore, per frate vento e per aere e
nuvole e sereno e ogni tempo, per lo quale alle tue creature dai
sustentamento.
Laudato sii, mi Signore, per sora acqua, la quale
è molto utile et umile e preziosa e casta.
Laudato sii, mi Signore, per frate foco, per lo quale
ennallumini la notte: et ello è bello e giocondo e
robustoso e forte.
Laudato sii, mi Signore, per sora nostra madre terra, la
quale ne sustenta e governa e produce diversi frutti, con coloriti
fiori et erba.
Laudato sii, mi Signore, per quelli che perdonano per lo
tuo amore, e sostengono infermità e tribolazione;
beati quelli che sosterranno in pace, che da te, Altissimo, sarranno
incoronati.
A questo punto San
Francesco interrompe il coro, improvvisando la strofa in onore di
«Sora nostra morte corporale».
San Francesco
Laudato
sii, mi Signore, per nostra morte corporale, dalla quale nullo huomo
vivente può scappare; guai a quelli che morranno nelle
peccata
mortali, beati quelli che si troverà nelle tue santissime
voluntati, che la morte seconda noi farà male.
San
Francesco senza mutare atteggiamento muore «in santa
letizia». I frati intonano l'ultima strofa del
«Cantico del
sole».
Coro
Laudate e benedicete mi Signore, ringraziatelo e servitelo con grande
umiltade.
Alcuni
compagni aprono la porta della chiesa e depongono il corpo di San
Francesco sulla nuda terra, mentre gli altri rimangono inginocchiati in
orazione.
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Ultimo aggiornamento 25 febbraio 2012