Io mi son giovinetta, SV 86

a cinque voci

Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Giovan Battista Guarini da Giovanni Boccaccio
Organico: 2 soprani, contralto, tenore, basso
Edizione: in Il Quarto Libro de Madrigali, Ricciardo Amadino, Venezia, 1603
Dedica: Accademici Intrepidi di Ferrara
Guida all'ascolto (nota 1)

In «Io mi son giovinetta», su testo del Boccaccio, tutto scorre giovanilmente festoso, sul liquido scivolare di terze parallele e nella più attenta osservanza dei luoghi della rettorica affettistica e imaginistica: svincolate da un'autentica necessità polifonica, le cinque voci svolgono, spesso a sezioni separate, le linee di un contrappunto più di apparenza che di sostanza, rivelando qua e là come la tanto discussa censura verdiana («Monteverdi distribuiva male le parti») non fosse, in realtà, per nulla campata in aria.

Giovanni Carli Ballola

Testo

IO MI SON GIOVINETTA

Io mi son giovinetta
e rido e canto alla stagion novella
Cantava la mia dolce pastorella
quando subitamente
a quel canto il cor mio
cantò quasi augellin vago e ridente
son giovinett'anch'io
e rido e canto alla gentil e bella
Primavera d'amore
che ne begl'occhi tuoi fiorisce.
Et ella fuggi se saggio sei, disse, l'ardore
fuggi ch'in questi rai Primavera per te non sarà mai.

(Quarto Libro de Madrigali)
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 6 aprile 1973


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Ultimo aggiornamento 30 ottobre 2015