Laetatus sum, SV 198


Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Organico: 2 soprani, 2 tenori, 2 bassi, 2 violini, 2 tromboni, fagotto, basso continuo
Edizione: in Messa a quattro voci et salmi, Alessandro Vincenti, Venezia, 1650
Dedica: R.mo P. D. Odoardo Baranardi
Guida all'ascolto (nota 1)

Questo Salmo (il testo è del CXXII, Canto dei pellegrinaggi: «Laetatus sum») fu composto da Monteverdi nel periodo del suo ufficio di maestro di cappella in San Marco, dove aveva a disposizione trenta cantori e venti strumentisti. Il lavoro si avvale di tali possibilità, essendo scritto per soli, coro, archi, fagotto, tromboni e organo. Esso fu pubblicato postumo, nel 1650, dal Vincenti, nella raccolta intitolata «Messa a quattro voci et Salmi».

A fondamento di questa composizione di stile concertato è posto un «basso ostinato» che ripete per ben 171 battute lo stesso disegno (Sol-sol-do-re), dapprima in tempo quaternario a valori uguali di semiminime (Andante), poi in tempo ternario con ritmo trocaico (Allegro), infine ritornando al tempo iniziale. Un procedimento, questo del «basso ostinato», che appartiene più al genere profano che al sacro - lo stesso Monteverdi lo usò per oltre cento battute in Zefiro torna dagli «Scherzi Musicali» - ma che indica come il Maestro, peraltro sinceramente religioso, non si attenesse alla retorica dei generi, affidandosi invece al suo libero genio inventivo.

Su tale basso si svolgono delle variazioni corrispondenti ai vari versetti: la prima è per due soprani soli e fagotto; la quarta (passaggio al tempo ternario) riunisce i vari elementi in un vasto insieme che improvvisamente si allarga alla parola Gloria con l'intervento del coro e dell'organo in un poderoso accordo di mi maggiore «unica modulazione - nota il Casella - di tutto il pezzo (particolarità che offre una impressionante identità col celebre Bolero di Ravel, anch'esso un immenso «basso ostinato» con una sola modulazione verso la fine)». Infine riprende l'«ostinato» e il Salmo si chiude in una atmosfera di solenne letizia.

Nicola Costarelli

Testo

Laetatus sum in his quae dicta sunt mihi: in domum Domini ibimus. Stantes erant pedes nostri in atris tuis, Jerusalem, quae edificatur ut civitas: cujus partecipatio eius in Jerusalem.

Illuc enim ascenderunt tribus, tribus Domini: testimonium Israel, ad confitendum nomini Domini. Quia illic sederunt sedes in judicio, sedes super domum David.

Rogate quae ad pacem sunt Jerusalem: et abundantia diligentibus te: fiat pax in virtute tua; et abundantia in turribus tuis. Propter fratres meos et proximos meos loquebar pacem de te.

Propter domum Domini Dei nostri quaesivi bona tibi. Gloria Patri et Filio et Spiritu 'Sancto sicut erat in principio et nunc et semper in saecula saeculorum - Amen.
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 14 dicembre 1969


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Ultimo aggiornamento 26 novembre 2015