Wolfgang Amadeus Mozart - La storia del suo catalogo

A partire dal 1784 Mozart ha cominciato a tenere un registro delle sue composizioni (Mozarts eigenes Verzeichnis) che costituisce la base di partenza per tutti gli studi compiuti dai musicologi in questi ultimi due secoli.

Dopo la sua morte la vedova Constanze e diversi tra i suoi amici tentarono di fare ordine tra le opere che egli lasciò alla posterità per separare le composizioni autentiche da quelle spurie. Per oltre cinquant'anni tali sforzi non sfociarono che in risultati frammentari; un impegno che costituisce tuttavia un capitolo particolarmente avvincente della tradizione mozartiana.

La sistemazione "ufficiale" di tutto questo materiale si deve a Ludwig Ritter von Köchel che nel 1862 pubblicò il suo Chronologisch-thematisches Verzeichnis sämtlicher Tonwerke Wolfgang Amadé Mozarts (Catalogo cronologico-tematico delle opere musicali complete di Wolfgang Amadeus Mozart).

Il lavoro di Köchel raccoglieva 626 composizioni ed un'appendice di 294 opere considerate dubbie o comunque perdute.

Negli anni successivi ulteriori studi e ritrovamenti di altri lavori di Mozart hanno portato a successive revisioni del catalogo Köchel originale.

In particolare Alfred Einstein negli anni trenta del secolo scorso, ha rivisto completamente il catalogo originale inserendo nuovi ritrovamenti e spostando la cronologia di molte composizioni. Einstein ha conservato la struttura base del catalogo Köchel utilizzando le lettere dell'alfabeto per inserire il nuovo materiale.

La versione attuale del catalogo si deve a Franz Giegling, Alexander Weinmann e Gerard Sievers che hanno dato una sistemazione per ora considerata definitiva al catalogo delle opere di Mozart.

Riassumiamo quindi le varie versioni

Catalogo Köchel 1: Stesura di Ludwig Ritter von Köchel, edito nel 1862

Catalogo Köchel 2: Revisione di Paul Count Waldersee, edito nel 1905

Catalogo Köchel 3: Revisione di Alfred Einstein, edito nel 1937

Catalogo Köchel 4: Nuova revisione di Alfred Einstein, edito nel 1947

Catalogo Köchel 5: Revisione di Otto Schneider e Anton Algatzy, edito nel 1962

Catalogo Köchel 6: Revisione di Franz Giegling, Alexander Weinmann e Gerard Sievers, edito nel 1964

Per un'ulteriore approfondimento riportiamo la prefazione scritta da Gherardo Casaglia nel suo volume Il catalogo delle opere di Wolfgang Amadeus Mozart: nuovo ordinamento e studio comparativo delle classificazioni precedenti. - Bologna, 1976.

Note di Gherardo Casaglia (nota 1)

Il primo catalogo delle composizioni di Mozart fu compilato dal padre stesso, per fugare i dubbi sorti nell'ambiente musicale viennese sull'autenticità dell'Opera «La Finta Semplice». Leopoldo intitolò la sua raccolta «Verzeichnisz alles desjenigen was dieser 12 jährige Knab seit seinem 7ten Jahre componiert, und in originali kann aufgezeiget werden», cioè «Catalogo di tutto ciò che questo fanciullo di dodici anni ha composto a partire dal settimo anno e che può essere mostrato negli originali». Il catalogo di Leopoldo è qui abbreviato con «L.» e comprende 36 voci.

Sedici anni dopo lo stesso Wolfgang iniziò a tener nota di quello che via via componeva in un quadernetto dalla copertina fiorata, da lui intitolato «Verzeichnüss aller meiner Werke vom Monath Febrario 1784 bis Monath...» (Catalogo di tutte le mie opere dal mese di Febbraio 1784 al mese ....). Comprende 145 numeri, arriva sino al 15 Novembre 1791, e viene qui abbreviato con «M.».

Una prima edizione del quaderno di Wolfgang fu pubblicata nel 1805 da Anton André nella città di Offenbach a/M., col titolo «Thematisches Verzeichniss sämmtlicher Kompositionen von W. A. Mozart, so wie or er solches vom 9ten Februar 1784 an, bis zum 15ten November 1791 eigenhändig niedergeschrieben hat. Nach dem Original-Manuscripte herausgegeben von A. André 1805». Una seconda edizione riveduta, sempre ad opera di André, comparve nel 1828 ad Offenbach a/M. con la seguente intestazione: «W. A. Mozart's thematischer Catalog, wie er solchen von 9. Februar 1784 bis zum 15. November 1791 eigenhändig geschrieben hat, nebst einem erläuterndem Vorbericht von A. André. Neue mit dem Original-Manuscripte nochmals verglichene Ausgabe».

Un terzo tentativo di classificazione delle opere mozartiane fu condotto, sulla base degli autografi rimasti alla vedova, dall'abate Maximilian Stadler e dal secondo marito di Costanza Mozart, il diplomatico Georg Nikolaus von Nissen, che lo incluse nella sua «Biographie W. A. Mozart's. Nach Originalbriefen, sammlungen alles über ihn Geschriebenen, mit vielen neuen Beylagen, Steindrücken, Musikblättern und einem Fac-simile», pubblicata a Lipsia nel 1828. Il catalogo del Nissen è qui abbreviato con «N.».

Trasferitosi da Monaco ad Offenbach, Franz Gleissner agli inizi del 1800 riordinò gli autografi mozartiani e ne fece un Catalogo tematico di 260 numeri, intitolato «Thematisches Verzeichnis der von J. A. André 1799 bzw. 1800 erworbenen Manuskripte aus dem Nachlass W. A. Mozarts». Viene abbreviato con «G.».

Un elenco dei manoscritti di Mozart in suo possesso fu compilato da Johann Anton André, che già aveva curato l'edizione del catalogo autografo nel 1805 e 1828, come già sopra ricordato. L'elenco di André, rimasto inedito e manoscritto, fu terminato il 6 Agosto 1833, e comprende le opere non incluse nei cataloghi di Leopoldo e di Wolfango. Consta di 98 pagine e inizia con l'Oratorio 35 per terminare col n. 215, corrispondente alle Contraddanze 462 del Gennaio 1784. È abbreviato qui con «AH.», è detto «Catalogo manoscritto di André» o, più esattamente: «Thematisches Verzeichnis W. A. Mozart'scher Manuscripte, chronologisch geordnet von 1764-1784 von A. André 1833». Come ulteriore aggiunta a tale elenco, André classificò le copie, gli abbozzi e le opere incomplete con le cifre romane dal I al XVI, con le lettere minuscole dalla a alla g, con le lettere maiuscole dalla A alla V e con le lettere maiuscole (con note in caratteri gotici) dalla A* alla M*.

Nel 1841 infine André pubblicava un vero e proprio catalogo dei manoscritti in suo possesso, in 280 numeri, qui abbreviato con «AV», e originariamente intitolato: «Thematische Verzeichniss derjenigen Originalhandschriften von W. A. Mozart, geboren den 27. Jänner 1756, gestorben den 5. Dezember 1791, welche Hofrath André in Offenbach a.M. besitzt ».

Un ulteriore elenco fu compilato da Aloys Fuchs con la collaborazione di Leopold von Sonnleithner, e rimase manoscritto col titolo «Thematischen Verzeichnisses der sämtlichen Compositionen von W. A. Mozart. Nach Classen geordnet und zusammengestellt von Aloys Fuchs. Wien 1837». La copia del Dr. Josef Hauer, l'«Handschrìftliches Verzeichnis der Werke Mozarts», è qui abbreviata con «F.».

Una revisione sistematica dei manoscritti mozartiani fu compiuta da Otto Jahn nella sua monumentale biografia del Compositore austriaco, apparsa dal 1856 al 1859. Il catalogo incluso nei 4 volumi è qui abbreviato con «J.».

Altri cataloghi parziali e frammentari sono quelli di Gustav Nottebohm («Mozartiana»), di J. A. Stumpff («Proposal for Disposing of the Invaluable and Original Manuscripts of the Immortal Mozart»), di Mena Blaschitz («Die Salzburger Mozartfragmente»), di Leonhard Ziegler («Verzeichniss sämtlicher Werke von W. A. Mozart aus den zuverlässigsten Quellen mit möglichster Genauigkeit ausgezogen») e di Franz Lorenz («Sistematisch-Thematisches Verzeichnis der sämtlichen Compositionen von Wolfgang Amadeus Mozart» in possesso di Cecil B. Oldman di Londra).

La casa Editrice Breitkopf & Härtel di Lipsia iniziò la pubblicazione dell'Opera omnia di Mozart, e i 59 volumi di tale raccolta, ancora oggi la più autorevole e completa, apparvero tra il Gennaio 1877 e il Dicembre 1883 con il titolo «Wolfgang Amadeus Mozarts Werke. Kritisch durchgesehene Gesamtausgabe». Le composizioni sono divise in 3 classi (Gesang-Musik, Instrumental-Musik, Klavier-Musik) ed in 24 serie, e il loro elenco è qui abbreviato con «B & H.».

Di un catalogo precedente sempre per la casa Breitkopf & Härtel e rimasto manoscritto col titolo «Thematisches Verzeichnis der sämtlichen Werke von W. A. Mozart» resta una copia all'Associazione Amici della Musica di Vienna, detta «Breitkopf-Härtel's alter handschriftlicher Catalog von W. A. Mozart's originai Compositionen. Abschrift.», che consta di 66 fogli con 117 pagine scritte. Viene qui abbreviato con «MBH.».

Per l'edizione monumentale e critica di Breitkopf & Härtel occorreva però un riesame completo ed una organica classificazione delle opere mozartiane. Tale compito fu assunto da Ludwig Alois Friedrich von Köchel e fu da lui portato a termine nel 1862, col celebre Catalogo che porta il suo nome. Da allora la iniziale K. contraddistingue in tutto il mondo le composizioni del Musicista salisburghese. Al catalogo vero e proprio, il «Chronologisch - thematisches Verzeichnis sämtlicher Tonwerke Wolfgang Amadé Mozarts», anche qui abbreviato con «K.», e composto di 626 numeri, seguiva una Appendice (abbreviata con «App.») di altri 294 numeri, comprendente le composizioni perdute o «verlorengefangene» (dall'App. 1 all'App. 11 a), quelle frammentarie e incomplete o «angefangene» (dall'App. 12 all'App. 109), quelle trascritte e rielaborate da estranei o «von fremder Hand bearbeitete» (dall'App. 110 all'App. 184), quelle dubbie o «zweifelhafte» (dall'App. 185 all'App. 231), e quelle apocrife o «unterschobene» (dall'App. 232 all'App. 294).

Nel 1905 apparve una seconda edizione del Catalogo di Köchel, curata dal conte Paul von Waldersee, con aggiunte e spostamenti, qui abbreviata con «W.».

Nel 1937 Alfred Einstein ristrutturò nuovamente tutto il Catalogo dichiarando apocrife o dubbie alcune opere date come originali dal Köchel, introducendone altre non note allora, numerando secondo un più rigoroso criterio cronologico le composizioni restanti con l'ausilio delle lettere minuscole dell'alfabeto e arricchendo l'appendice. La nuova e diversa classificazione di Einstein, cui seguì un Supplemento nel 1947, viene abbreviata con «E.».

Una ulteriore modificazione della numerazione soprattutto dell'Appendice è stata fatta nel 1962 da Otto Schneider e Anton Algatzy nel loro «Mozart-Handbuch. Chronik-Werk-Bibliographie», ed è qui abbreviata con «SA».

Nel 1964 infine una sesta edizione del Catalogo di Köchel ad opera di Franz Giegling, Alexander Weinmann e Gerd Sievers ha portato ad una profonda modificazione della originale classificazione. Altri numeri sono stati aggiunti, alcune composizioni sono state invece trasferite nell'Appendice, suddivisa quest'ultima in tre sezioni contraddistinte dalle lettere maiuscole A (copie originali del Maestro di altrui composizioni), B (trascrizioni di opere mozartiane da parte di altri musicisti) e C (opere molto dubbie o francamente apocrife). Il catalogo di Giegling, Weinmann e Sievers è qui abbreviato con «GWS.».

Già molto tempo prima, nel 1912, era apparsa la monumentale opera di Théodor de Wyzewa e Georges de Saint-Foix «W. A. Mozart, sa vie musicale et son oeuvre, de l'enfance a la pleine maturité», in due volumi. La nuova classificazione delle composizioni mozartiane contenute nel II volume è qui abbreviata con «WSF.», mentre la diversa numerazione che il solo Georges de Saint-Foix stabilì nei successivi tre volumi da lui aggiunti, è definita con la sigla «SF.».

Per finire, dal 1956 al 1975 è stata pubblicata, dalla Casa Editrice Bärenreiter di Kassel, una monumentale raccolta di composizioni mozartiane dal titolo: «Neue Ausgabe sämtlicher Werke in Verbindung mit den Mozart-Städten Augsburg, Salzburg und Wien herausgegeben von der Internationalen Stiftung Mozarteum Salzburg». La raccolta, coordinata da Ernst Fritz Schmid, Wolfgang Plath e Wolfgang Rehm, e non ancora completata, nota sotto l'abbreviazione «Neue Mozart-Ausgabe», è qui contraddistinta dalla sigla «NMA».


(1) Casaglia, Gherardo - Il catalogo delle opere di Wolfgang Amadeus Mozart: nuovo ordinamento e studio comparativo delle classificazioni precedenti - Bologna, 1976