Questa Piccola Cantata tedesca, unica nel repertorio mozartiano concepita in forma di Lied (ossia per voce con accompagnamento in origine pianistico, non orchestrale), fu composta a Vienna nel luglio 1791 tra due capolavori immensi (di opposte dimensioni) quali il mottetto sacro Ave Verum Corpus K. 618 e l'opera tedesca Il flauto magico K. 620. Il brano, in un do maggiore di evidente suggestione massonica, su testo del mercante-poeta amburghese F. H. Ziegenhagen, costituisce pur nella sua brevità e concisione una delle più elevate testimonianze della spiritualità mozartiana. Composta di sei parti (di chiara simmetria simbolica: Andante - Andante - Allegro - Andante - Andante - Allegro), sin dall'introduzione strumentale e dal recitativo iniziale ("Voi che onorate il Creatore dell'universo infinito") si muove in un clima di rarefatta e intima commozione, toccando l'apice dell'intensità emotiva nell'ultimo sublime "Andante" sulle parole: "Siate saggi, siate forti, e siate fratelli!".
Sergio Sablich
Questa cantata è la sola scritta da Mozart con l'accompagnamento del pianoforte, anche se si ha la notizia di una trascrizione per orchestra andata perduta e in origine compresa in una raccolta di lavori di un negoziante di cose musicali di Amburgo, di nome Ziegenhagen, che è l'autore del testo. Il brano risale al luglio 1791 e venne conosciuto dopo la morte di Mozart; in esso si esaltano le idee di Rousseau sul ritorno alla natura, intesa come proiezione della divinità e come espressione dell'ordine, dell'equilibrio e della solidarietà fra tutti gli uomini, contro i mali che affliggono la società. La composizione si apre con un Andante maestoso del pianoforte su un ritmo di marcia; poi il soprano attacca un recitativo d'opera, che sta ad indicare la voce di Dio, mentre la musica assume un tono di dignità e di nobiltà di sentimenti. Si passa ad un Allegro in la minore e di nuovo ad un altro recitativo, che invita a credere nella ragione, portatrice della verità nel mondo. Ancora un recitativo sulle parole della divinità: "Siate saggi, forti e fieri... e i deserti della terra diventeranno un Eden". La musica assume un carattere fermo e deciso e non mancano accenti dolci e persuasivi, laddove si insiste sui valori morali della vita. L'Allegro sottolinea la stretta finale in un clima di brillante e ottimistica fede nel futuro. Il clima espressivo dell'intero pezzo ricorda le ultime scene della Clemenza di Tito e non va dimenticato che nello stesso periodo Mozart era impegnato nella stesura del Flauto magico K. 620, in cui è racchiuso, con ben più profondi esiti musicali, il suo credo artistico e umano, proiettato in una sfera di alta idealità morale e filosofica.
Recitative Die ihr des unermeßlichen Weltalls Schöpfer ehrt, Jehova nennt ihn, oder Gott, nennt Fu ihn, oder Brahma, Hört! hört Worte aus der Posaune des Allherrschers! Laut tönt durch Erden, Monde, Sonnen ihr ewger Schall, Hört Menschen, hört, Menschen, sie auch ihr! |
Recitativo Voi che adorate il creatore dell'immensurabile universo, lo chiamiate Jehova, o Dio, o Fu, o Brahma, ascoltate! Ascoltate parole dal trombone celeste dell'Onnipotente! Forte risuona per terre, lune ed astri il suo suono eterno, ascoltatelo, uomini, anche voi! |
Andante Liebt mich in meinen Werken, Liebt Ordnung, Ebenmaß und Einklang! Liebt euch selbst und eure Brüder! Körperkraft und Schönheit sei eure Zier, Verstandeshelle euer Adel! Reicht euch der ewgen Freundschaft Bruderhand, Die nur ein Wahn, nie Wahrheit euch so lang entzog! |
Andante Amatemi nelle mie opere, amate l'ordine, la proporzione, la consonanza! Amatevi, amate voi stessi e i vostri fratelli! Forza fisica e bellezza siano i vostri scopi, chiarezza di comprensione la vostra nobiltà! Porgetevi la mano fraterna dell'eterna amicizia, che solo una follia, mai verità, potrà mai allontanare! |
Allegro Zerbrechet dieses Wahnes Bande, Zerreißet dieses Vorurteiles Schleier, Enthüllt euch vom Gewand, Das Menschheit in Sektiererei verkleidet! Zu Sicheln schmiedet um das Eisen, Das Menschen-, das Bruderblut bisher vergoß! Zersprenget Felsen mit dem schwarzen Staube, Der mordend Blei ins Bruderherz oft schnellte! |
Allegro Spezzate questi vani legami, strappate questo velo del pregiudizio, spogliatevi dalle vesti che coprono l'umanità settaria! In falci viene forgiato il ferro, che fin ora ha versato il sangue degli uomini, dei fratelli! Spezzate le rocce col nero bastone, che spesso spara piombo nel cuore del fratello! |
Andante Wähnt nicht, daß wahres Unglück sei auf meiner Erde! Belehrung ist es nur, die wohltut, Wenn sie euch zu bessern Taten spornt, Die Menschen, ihr in Unglück wandelt, Wenn töricht blind ihr rückwärts in den Stachel schlagt, Der vorwärts, vorwärts euch antreiben sollte. |
Andante Non abbiate lo stolto pensiero che la vera infelicità esista sulla mia terra! E' solo l'insegnamento che fa bene, se vi sprona ad azioni migliori, voi uomini, che errate nell'infelicità, quando dementi e ciechi andando indietro trovate spine, deve spingervi sempre avanti, avanti. |
Andante Seid weise nur, seid kraftvoll und seid Brüder! Dann ruht auf euch mein ganzes Wohlgefallen, Dann netzen Freudenzähren nur die Wangen, Dann werden eure Klagen Jubeltöne, Dann schaffet ihr zu Edens Tälern Wüsten, Dann lachet alles euch in der Natur, |
Andante Siate saggi, siate forti e siate fratelli! Allora sia su voi tutto il mio favore, allora lacrime di gioia vi righeranno le guance, allora i vostri lamenti diverranno canti di gioia, allora i deserti si trasfromeranno per voi in valli paradisiache, allora tutto riderà per voi nella natura, |
Allegro Dann ist's erreicht, des Lebens wahres Glück! |
Allegro allora sarà raggiunta la vera felicità della vita! |
(Traduzione Amelia Maria Imbarrato) |