Divertimento per fiati n. 14 in si bemolle maggiore, K 270

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
  1. Allegro molto (si bemolle maggiore)
  2. Andantino (fa maggiore)
  3. Minuetto e trio. Moderato (si bemolle maggiore)
  4. Presto (si bemolle maggiore)
Organico: 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni
Composizione: Salisburgo, gennaio 1777
Edizione: Andrè, Offenbach 1800
Guida all'ascolto (nota 1)

I Divertimenti, come del resto le Cassazioni, le Serenate e le cosiddette musiche notturne, sono legati al gusto settecentesco di far musica insieme e riflettono una identica struttura formale, in cui si alternano movimenti di danza e passaggi solistici e virtuosistici, riservati ad esecutori di talento, ma non necessariamente eccezionali. Per questa ragione i Divertimenti per archi e quelli per strumenti a fiato, improntati questi ultimi ad una maggiore varietà di effetti sonori, sono musiche di piacevole ascolto, dalla scrittura semplice e lineare e dai giochi armonici chiari e precisi, che riflettono un sentimento classico di superiore equilibrio e serenità. Si avverte, è vero, la presenza di uno stile cameristico di solida fattura nel contesto di un discorso quanto mai scorrevole, anche se si è molto distanti dalla grande stagione creativa mozartiana, caratterizzata da una profonda e personale forza espressiva, unica nel suo campo, come disse Rossini. Il dato rilevante di questi Divertimenti è la limpidezza e la trasparenza quartettistica del suono e l'omogeneità e la fusione del gruppo strumentale, nel rispetto delle regole di un linguaggio musicale accessibile a tutti e senza quei tormenti spirituali e quei risvolti tragici che pur esistono nell'arte del Salisburghese. Il Divertimento in si bemolle maggiore K. 270 per due oboi, due corni e due fagotti non sfugge a questo clima e si distingue per la varietà degli accenti melodici e ritmici. L'autografo di questo brano reca la seguente indicazione: "5° Divertimento a 6 di W. A. Mozart nel Gianajo 1777" e si ritiene che il pezzo sia stato scritto per allietare i momenti di riposo della corte arcivescovile di Salisburgo.

L'Allegro molto iniziale è costituito da due temi, ambedue esposti dagli oboi, su accompagnamento del fagotto. Su questo impianto è costruito lo sviluppo dell'intero movimento, secondo un procedimento mirante ad allietare l'animo dell'ascoltatore. L'Andantino ha la forma di una sonata di brevi proporzioni, poggiata su due temi e una coda melodica elaborata sul ritmo della prima frase. È una pagina di pungente fascino sonoro e strumentata con delicatezza di accenti, soprattutto nel gioco delle imitazioni tra oboi e fagotti. Non meno gradevole è il Minuetto con il trio in mi bemolle maggiore su ritmo di valzer, in cui emerge la voce dei corni. Il Presto conclusivo è un rondò, il cui tema brillante sarà ripreso più tardi da Mozart nell'aria della lettera delle Nozze di Figaro. L'impianto del movimento segue una linea classica: tema, intermezzo e ripresa del tema principale, con l'aggiunta di una coda dal ritmo spigliato e divertente, inserito in un gioco strumentale dagli effetti piacevolmente gustosi.


(1) Testo tratto dal progrmma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Piazza del Campidoglio, 25 luglio 1984


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Ultimo aggiornamento 5 agosto 2013