E' giunta sino a noi una dozzina delle marce che Mozart compose in epoche diverse (quella K. 544 è andata perduta, mentre le marce K. 206 e K. 362 sono dell'opera «Idomeneo») ed elaborò per le più varie formazioni strumentali. Ad esempio le marce K. 246, 290 e 445 sono scritte per gli archi e due corni; la K. 384 comprende solo i fiati e nella maggior parte dei casi, tra cui le due marce in re maggiore K. 335, sono impiegate le trombe con i flauti, oppure con gli oboi e i corni. L'elemento carattèristico di queste marce è la corposità e la compostezza del suono, in cui predomina l'aspetto dolcemente cantabile, in quanto le trombe non assumono mai un tono eccitante e marziale. A Mozart interessava soprattutto mettere in evidenza le sfumature timbriche dei vari strumenti, secondo quel gusto classico dell'orchestrazione settecentesca, che il musicista aveva ereditato dalle sinfonie di Haydn.
La Marcia in re maggiore K. 335 porta la data dell'agosto 1779 e fu scritta a Salisburgo; è molto semplice e scorrevole nella sua struttura, con qualche accenno umoristico, che appartiene alla vena più autenticamente musicale di Mozart, sempre interessante e mai noioso, anche nei pezzi della sua produzione «minore».