Quartetto per flauto ed archi n. 3 in do maggiore, A 171 (K6 285b)


Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
  1. Allegro (do maggiore)
  2. Andantino (do maggiore)
Organico: flauto, violino, viola, violoncello
Composizione: Mannheim, 25 dicembre 1777 - 14 febbraio 1778
Edizione: Artaria, Vienna 1778

Incompleto; manca il terzo movimento
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Il Quartetto in do maggiore per flauto e archi K. 171, così come viene indicato nell'appendice (Anhang) del catalogo Koechel, è un Allegro con un Andantino per flauto violino, viola e violoncello scritto da Mozart a Mannheim tra gennaio e febbraio del 1778 e improntato ad un gusto classico che mira ad inserire in un giusto dosaggio il timbro del flauto nel gioco degli archi. La composizione è avviata dal canto del flauto, ripreso all'ottava inferiore dal violino e seguito da un ritornello dei quattro strumenti. Ancora il flauto espone il secondo tema, sviluppato dal violino e contrappuntato dai vari strumenti come un tema con variazioni su cambiamento di tonalità, da sol minore a re minore. L'attenzione dell'ascoltatore è richiamata dalla linearità e dalla espressività delle modulazioni, indicative anche in questo caso della genialità inventiva mozartiana.

Questo Quartetto, noto anche nella numerazione K. 285b, si collega agli altri due Quartetti, in re maggiore K. 285 e in sol maggiore K. 285a, perché composti per lo stesso organico strumentale (flauto e archi). In fondo i Quartetti K. 285a e K. 285b si richiamano maggiormente allo stile di Johann Christian Bach, quanto mai elegante e misurato negli effetti, e secondo Einstein si ritrova nel finale del K. 285b la versione originale del tema con variazioni della Serenata per strumenti a fiato K. 361.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

I problemi di datazione e di autenticità in merito alla genesi dei quattro quartetti per flauto, violino, viola e violoncello di Wolfgang Amadeus Mozart si sono rivelati, nel corso degli anni, sempre più complessi. Il nutrito epistolario mozartiano in merito ha contribuito a confondere il quadro generale invece di fare chiarezza e, sostanzialmente, per anni si è creduto che tutti e quattro i quartetti fossero stati composti nell'arco di 20 mesi, fra il dicembre del 1777 e l'agosto del 1778, a Mannheim i primi tre (K285, K28Sa e K285b) e a Parigi il quarto (K298). Ebbene, la realtà è diversa ed è necessario, per meglio comprendere le molte e importanti discrepanze con le correnti convinzioni, ripercorrere fin dal principio la storia dei quattro quartetti.

Nella lettera che Wolfgang spedì al padre il 10 dicembre 1777 si fa esplicito riferimento all'offerta di 200 fiorini, da parte del flautista dilettante olandese Ferdinand Dejean, per la stesura di «tre piccoli, facili e brevi concerti, oltre a un paio di quartetti con flauto». In una lettera successiva Mozart lamenta la partenza per Parigi del committente e l'aver ricevuto solo 96 fiorini, dei 200 promessi, in quanto non aveva potuto consegnargli che «due concerti e tre quartetti». Ciò nonostante il 20 luglio del 1778 Mozart, scrivendo al padre da Parigi, fa menzione, fra i lavori ultimati, solo a «due quartetti con flauto» mentre, tre mesi più tardi, il 3 ottobre 1778 tornerà a far cenno a «tre quartetti e al concerto per flauto». Stante questa situazione di informazioni contraddittorie dobbiamo rifarci ai dati oggettivi che, almeno in parte, possediamo e procedere a una classificazione singola per ogni quartetto.

Perduto è anche il manoscritto del Quartetto in do maggiore K 285b, che fu per anni ritenuto il terzo quartetto della silloge composta per Dejean a Mannheim e che venne datato entro la prima decade del mese di febbraio del 1778; è giunto a noi attraverso due edizioni, una del 1788 pubblicata in Germania nella città di Spira dallo stampatore Heinrich Philipp Bossler e un'altra tardiva del 1852. Considerato per molti anni apocrifo, è oggi, secondo gli studi dei maggiori esperti, da considerarsi autentico. Tuttavia proprio le prove della sua autenticità spostano in avanti nel tempo la data di composizione di almeno tre o quattro anni e l'assegnano al periodo del soggiorno viennese di Mozart. Dei due tempi che compongono il Quartetto K 285b - Allegro e Andantino, tema con variazioni - il tema variato è praticamente uguale al penultimo movimento della Serenata per tredici strumenti a fiato K 361 "Gran Partita", che risale appunto al periodo del soggiorno a Vienna intorno al 1781-1782. Inoltre, a suffragio dell'autenticità del quartetto, esiste un appunto autografo di dieci battute del primo movimento (batt. 148-158) scritto su un foglio che contiene anche un abbozzo di un brano della commedia musicale Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che fu composta, sempre durante il periodo viennese, fra il 1781 e il 1782 e rappresentata a Vienna presso il Burgtheater il 16 luglio 1782.

Gian-Luca Petrucci


(1) Testo tratto dal progrmma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 25 novembre 1983
(2) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 270 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 2 febbraio 2017