Il Sogno di Scipione, K 126
Azione teatrale in un atto
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Libretto: Pietro Metastasio
Ruoli:
- Scipione, condottiero romano
(Tenore)
- Costanza, dea della costanza
(Soprano)
- Fortuna, dea della fortuna
(Soprano)
- Publio, avo adottivo di Scipione
(Tenore)
- Emilio, padre di Scipione (Tenore)
- Soprano per il Recitativo ed Aria
della Licenza I o II
- Coro
d'Eroi
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Per i recitativi: clavicembalo e violoncello
Composizione: Salisburgo, Marzo 1772
Prima rappresentazione: Salisburgo, Rittersaal del Residenz-Theater, 29 Aprile 1772
Sinossi
Luogo
dell'azione: in Africa nella Reggia di Massinissa:
Scipione, condottiero romano vincitore di Annibale a
Zama, riposa nella reggia di Massinissa e, in sogno, gli appaiono due
divinità, Costanza e Fortuna, che lo esortano a diventare
adepto di una di loro.
La Costanza gli presenta i suoi avi tra gli abitanti dei
Campi Elisi: Publio e suo padre Emilio. Scipione vorrebbe restare con
loro ma questo non è possibile.
Scipione chiede se non ci sia una forza che possa
contrastare i capricci della sorte: Costanza paragona la costanza con
lo scoglio del mare che resiste alla tempesta (Biancheggia in mar lo
scoglio). Scipione decide a favore di Costanza e resiste alle minacce
di Fortuna e infine si sveglia riconoscendo nel sogno un messaggio
degli dei.
Entra in scena Licenza, l'omaggio personificato, ed
espone la morale: il vero protagonista non è Scipione, ma il
virtuoso mecenate Sigismondo (Hieronymus).
Struttura musicale
- Ouverture
- Allegro moderato (re maggiore). Andantino. Presto - 2 flauti, 2 oboi,
2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Vieni,
e siegui i miei passi - Recitativo (Scipione, Costanza,
Fortuna)
- Risolver
non osa - Aria (Scipione) - Andante (fa maggiore) - 2
oboi, 2 corni archi
Giusta
è la tua richiesta - Recitativo (Costanza,
Fortuna)
- Lieve
sono al par del vento - Aria (Fortuna) - Allegro (do
maggiore) - 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, archi
Dunque
ove son? - Recitativo - (Scipione, Costanza, Fortuna)
- Ciglio,
che al sol si gira - Aria (Costanza) - Andantino * (la maggiore) - archi
E quali
abitatori - Recitativo (Scipione, Fortuna, Costanza)
- Germe
di cento Eroi - Coro (Coro) - Allegro maestoso *
(re maggiore) - 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Numi,
è vero, o m'inganno? - Recitativo (Scipione,
Publio)
- Se vuoi
che te raccolgano - Aria (Publio) - Un poco Allegro * (si
bemolle maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
Se qui
vivon gli Eroi - Recitativo (Scipione, Fortuna, Costanza,
Publio, Emilio)
- Voi
colaggiù ridete - Aria (Emilio) - Allegro
moderato (sol maggiore). Allegretto. Allegro moderato * - 2 flauti, 2
fagotti, archi
Publio,
padre, ah lasciate - Recitativo (Scipione, Fortuna,
Costanza, Publio, Emilio)
- Quercia
annosa - Aria (Publio) - Allegro * (fa maggiore) - 2
corni, archi
Giacchè
al voler de' Fati - Recitativo (Scipione, Costanza,
Fortuna, Publio, Emilio)
- A chi
serena io miro - Aria (Fortuna) - Andantino (la maggiore).
Allegro (re maggiore). Andantino * (la maggiore) - archi
E a si
enorme possanza - Recitativo (Scipione, Costanza)
- Biancheggia
in mar lo scoglio - Aria (Costanza) - Allegro maestoso *
(mi bemolle maggiore - si bemolle maggiore - mi bemolle
maggiore) - 2 oboi, 2 corni, archi
Non
più, Bella Costanza - Recitativo (Scipione,
Fortuna)
- Di che
sei l'arbitra - Aria (Scipione) - Un poco Adagio e
Maestoso (si bemolle maggiore - fa maggiore - si bemolle
maggiore). Allegro - 2 oboi, 2 corni, archi
E v'e
mortal che ardisca - Recitativo (Fortuna, Scipione)
E ben,
provami avversa - Recitativo (Fortuna, Scipione) - Allegro
- 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Non
è Scipio - Recitativo (Licenza)
- Ah
perchè cercar degg'io - Aria (Licenza) -
Allegro aperto * (sol maggiore) - 2 flauti, 2 corni, archi
Ah
perchè
cercar degg'io - Aria (Licenza) - Adagio (sol maggiore).
Allegro - 2
oboi, 2 corni, archi
[versione sostitutiva]
- Cento
volte con lieto sembiante - Coro (Coro) - Allegro
* (re maggiore) - 2 oboi, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Nota:
Le voci contrassegnate da * non sono riportate sulla partitura
originale ma sono desunte da successive interpretazioni.
Arie di rilievo
n.
2: «Lieve sono al par del
vento» (Fortuna)
n. 3: «Ciglio che al sol si
gira» (Costanza)
n. 6: «Voi colaggiù
ridete» (Emilio Paolo)
n. 7: «Quercia annosa su l'erte
pendici» (Publio)
n. 9: «Biancheggia in mar lo
scoglio» (Costanza)
n. 10; «Di che sei
l'arbitra» (Scipione)
n. 11; Licenza: «Ah perché
cercar degg'io» (soprano)
Non è chiara l'occasione per cui
Mozart ebbe a mettere in musica questa serenata (forse
l'anniversario dell'ordinazione
dell'arcivescovo Schrattenbach, che però
morì nel dicembre del 1771 e, quindi, cancellata tale festa,
l'insediamento dell'arcivescovo Colloredo nella
primavera successiva). Di conseguenza sono incerte sia le circostanze
della prima rappresentazione, sia il periodo di composizione, che
oscilla tra il 1771 e il 1772. Il testo di questa azione teatrale,
scritta a Vienna da Metastasio nel 1735 per la musica di Luca Antonio
Predieri, si configura come una festa edificante tipica della
tradizione cortese umanistico-illuminata, proposta artisticamente
elaborata di un modello di umanità virtuosa.
Addormentatosi nella reggia di Massinissa, Scipione
l'Africano è trasportato in sogno nel cielo degli
eroi, dove incontra la Costanza e la Fortuna, che lo attirano con
reciproche promesse. In mezzo a un gruppo di spiriti magni gli appaiono
il nonno adottivo Publio Cornelio e il padre Emilio Paolo, con i quali
discute del mondo, dei desideri e delle passioni degli uomini. Chiamato
a scegliere tra Fortuna e Costanza, Scipione si lascia convincere dalle
esortazioni di quest'ultima. La scelta è compiuta
e il sogno è terminato.
Gli interessi del compositore adolescente per
l'orchestra sono evidenti già dalla sinfonia
d'apertura (in due soli tempi: aggiunto il Finale KV 163,
diverrà autonoma come Sinfonia KV 161). Anche nelle nove
arie la brillantezza e l'eleganza della scrittura sinfonica
sono palpabili; dei due cori, "Germe di cento eroi" è
notevole per l'impatto espressivo, mentre il magistero di
Johann Christian Bach agisce nella densità espressiva del
recitativo accompagnato conclusivo.
(1)
"Dizionario dell'Opera 2008", a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 24 settembre 2017