Ch'io mi scordi di te?... Non temer, amato bene, K 505

Recitativo e aria in mi bemolle maggiore per soprano, pianoforte ed orchestra

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791)
Testo: G. Varesco
  1. Ch'io mi scordi di te? - recitativo - Andantino (la bemolle maggiore)
  2. Non temer, amato bene - rondò - Andante (mi bemolle maggiore)
Organico: soprano, pianoforte obbligato, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, archi
Composizione: Vienna, 26 - 27 Dicembre 1786
Prima esecuzione: Vienna, Großer Redoutensaal del Burgtheater, 23 Febbraio 1787
Dedica: Anna Selina Storace
Guida all'ascolto (nota 1)

L'aria «Ch'io mi scordi di te» K. 505 Mozart la compose il 26 dicembre 1786 per la cantante Nancy Storace, la creatrice del ruolo dì Susanna delle Nozze di Figaro. Il testo è ricavato dall'Idomeneo e la musica si articola in un Recitativo-Andantino, cui subentra un Allegro assai che sfocia in un Rondò. E' un'aria di opera seria e ricca di pathos, particolarmente adatta a mettere in evidenza le doti espressive del soprano, in un dialogo brillante e serrato con le figurazioni e le modulazioni melodiche di un'orchestra di respiro cameristico.

Testo

Ch'io mi scordi di te?
Che a lui mi doni puoi consigliarmi?
E puoi voler che in vita? Ah no.
Sarebbe il viver mio di morte assai peggior.
Venga la morte, intrepida l'attendo.
Ma, ch'io possa struggermi ad altra face,
ad altr'oggetto donar gli affetti miei,
come tentarlo? Ah, di dolor morrei!

Non temer, amato bene,
In te sempre il cuor sarà.
Più non reggo a tante pene,
l'alma mia mancando va.
Tu sospiri? o duol funesto!
Pensa almen che istante è questo.
Non mi posso, oh Dia! spiegar.
Non temer, amato bene,
Per te sempre il cuor sarà.
Stelle barbare, stelle spietate!
perché mai tanto rigor?
Alme belle che vedete
le mie pene in tal momento,
dite voi, s'egual tormento
può soffrir un fido cuor?
(1) Testo tratto dal progrmma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 7 febbraio 1982


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 15 maggio 2016