CADE
LA SERA |
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Cade
la sera
la luna dalla Verna
cruda, roseo nimbo
di tal ch'effonde pace
senza parola dire.
Pace hanno tutti i gioghi.
Si fa più dolce il lungo
dorso del Pratomagno,
come blandimento
d'amica man l'induca a sopor lento.
Su i pianori selvosi
ardon le carbonaie,
solenni fuochi in vista.
L'Arno luce fra i pioppi.
Stormire grande, ad ogni
soffio vince il corale
ploro de' flauti alati
che la gramigna asconde.
E non s'ode altra voce,
Dai monti l'acqua scorre a questa foce.
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ULULATE |
Ululate, quia prope est dies
Domini: quasi vastitas a Domino veniet. Propter hoc,
omnes manus dissolventur, et omne cor
hominis contabescet et conteretur. |
Ululate perchè è vicino il
giorno del Signore quasi che la grandezza verrà dal Signore. Per questo
tutte le mani si scioglieranno e ogni cuore di uomo si dissolverà e si
distruggerà. |
Vae qui dicitis malum bonum, et bonum
malum; ponentes taenebras lucem et lucem
taenebras. Vae qui condunt leges iniquas;
et scribentes injustitiam scripserunt. |
Guai a voi che chiamate male il bene
e scambiate le tenebre per la luce.
Guai a coloro che fanno leggi inique
e scrivendo scrivono ingiustizia. |
Ne irascaris, Domine, satis, et ne ultra memineris iniquitatis nostrae:
ecce respice, populus tuus omnes nos. |
Non adirarti, o Signore, non ricordarti della nostra iniquità: Ecco il
tuo popolo: guarda: tutti noi siamo il tuo popolo. |
RECORDARE |
Recprdare, Domine, quid acciderit nobis: intuere et
respice opprobrium nostrum. |
Ricorda, o Signore,
quello che ci è accaduto, guarda e osserva il nostro obbrobrio. |
Haereditas nostra versa est ad alienos,
domus nostrae ad extraneos. |
La nostra eredità è passata ad altri,
e le nostre case agli stranieri. |
Pupilli facti sumus absque patre, matres nostrae quasi viduae. |
Siamo divenuti orfani, senza padre, e le nostre madri quasi vedove. |
Defecit gaudium cordi nostri: versus est in luctum chorus noster. |
È venuta meno la gioia del nostro cuore; il nostro coro si è cangiato
in lutto. |
Cecidit corona capitis nostri: vae qui peccavimus. |
È caduta la corona da! nostro capo. Guai a noi che abbiamo peccato. |
Propterea moestum factum est cor nostrum, ideo contenebrati sunt oculi
nostri. |
Perciò il nostro cuore è divenuto triste, si sono oscurati i nostri occhi. |
Tu autem Domine in aeternum permanebis, solium tuum in generationem et
generationem. |
Tu poi, Signore, rimarrai in eterno, il tuo soglio passerà di
generazione in generazione. |
Quare in perpetuum oblivisceris nostri? derelinque nos in longitudine
dierum? |
Perchè in perpetuo ti dimenticherai di noi ? e ci abbandonerai per la
lunghezza di tanti giorni? |
Converte nos, Domine, ad te, et corivertemur: innova dies nostros,
sicut a principio.
Amen. |
O Signore, rivolgici a te e saremo convertiti. Rinnova i nostri giorni
come dal primo inizio. Amen, |
Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
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