Filiae Jerusalem, adjuro vos

Piccola cantata d'amore per soprano, coro femminile e orchestra

Testo del libretto (nota 1)

SOPRANO
Filiae Jerusalem, adjuro vos, si inveneritis dilectum meum, ut nuncietis ei quia amore langueo. lo vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, che se troverete il mio Diletto, voi gli diciate ch'io d'amore languisco.
CORO
Qualis est dilectus tuus ex dilecto, o pulcherrima mulierum? Qualis est dilectus tuus ex dilecto, quia sic adjurasti nos? Qual è il tuo Diletto più che diletto, o bellissima tra le donne? Qual è il tuo Diletto più che Diletto, che tu così ci scongiuri?
SOPRANO
Sicut malus inter ligna silvarum, sic dilectus meus inter filios. Dilectus meus mihi, et ego illi, qui pascitur inter lilia. Donee aspiret dies, et inclinentur umbrae. Come il melo tra le piante salvatiche, così il mio Diletto tra' figli. A me il Diletto mio, e io a lui, il quale tra' gigli pascola, fino a tanto che il giorno spunti e le ombre declinino.
CORO
Quo abiit dilectus tuus, o pulcherrima mulierum? Quo declinava dilectus tuus? Et nos quaeremus eum tecum. Dove andonne il tuo Diletto, o bellissima tra le donne?
Dove volse i suoi passi il tuo Diletto? E teco lo cercheremo.
SOPRANO
Indica mihi, quem diligit anima mea, ubi pascas, ubi cubes in meridie, ne vagari incipiam post greges sodalium tuorum. Fammi sapere, o amore dell'anima mia, il luogo dei tuoi paschi, il luogo dove in sul meriggio riposi, perch'io non cominci di andar vagando dietro a' greggi dei tuoi compagni.
Veni, dilecte, mi, veni dilecte mi. Vieni, o mio Diletto.
Jam enim hiems transiit, imber abiit, et recessit, vox turturis audita est in terra nostra. Egrediamur in agrum, commoremur in villis, mane surgamus ad vineas, videamus si floruit vinea, si flores fructus parturiunt, si floruerunt mala punica. Perocché già l'inverno passò, il tempo piovoso andò via e sparì: la voce della tortorella si udì nella nostra campagna, andianne fuora alla campagna: facciam nostra dimora per le ville. Al mattino alziamoci (per andare) alle vigne: veggiamo se la vigna è fiorita, se i fiori van partorendo i frutti, se i melagrani sono in fiore.
CORO
O pulcherrima mulierum, dilectus tuus venit, saliens in montibus, transiliens colles. O bellissima tra le donne, il tuo Diletto viene, saltellando pe' monti, travalicando i colli.
SOPRANO
Veni, dilecte mi.
Osculetur me osculo oris sui. Laeva ejus sub capite meo, et dextera illius amplexabitur me.
Vieni, o mio Diletto.
Mi baci egli col bacio della sua bocca. La sinistra di lui sotto il mio capo, e la destra di lui mi abbraccerà.
CORO
Alleluia. Alleluia.
SOPRANO
Dilecte mi. O mio Diletto.
(Traduzione di Antonio Martini, 1853)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 30 ottobre 1966


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Ultimo aggiornamento 16 novembre 2016