Rondò veneziano


Musica: Ildebrando Pizzetti (1880 - 1968)
Organico: 3 flauti (3 anche ottavino), 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, triangolo, tamburo militare, grancassa, piatti, tam-tam, campanelli, celesta, clavicembalo, 2 arpe, archi
Composizione: Siusi, 5 agosto 1929 - Cava dei Tirreni, 25 settembre 1929
Prima esecuzione: New York, Carnegie Hall, 27 febbraio 1930
Edizione: Ricordi, Milano, 1930
Dedica: Bruno Pizzetti

La versione per balletto è stata eseguita la prima volta a Milano, Teatro alla Scala, 8 gennaio 1931 per il compleanno della regina Elena di Savoia
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Rondò veneziano fu composto da Ildebrando Pizzetti nell'estate-autunno del 1929. L'architettura generale del pezzo si inquadra in tre strofe, precedute e seguite da un periodo musicale di proporzioni minori, a guisa di «ritornello» e che sembra voglia essere l'espressione delle caratteristiche fondamentali ed immutabili della città adriatica, come la prima strofa sembra la rievocazione della Venezia aristocratica (ma senza riferimento ad un determinalo momento storico) e la terza strofa l'espressione di una Venezia popolaresca. La seconda strofa è una specie d'intermezzo, dal carattere fra idillico ed appassionato.

Architettura, come si vede, premeditata e volutamente regolare e simmetrica. Le riprese del «ritornello» sono quasi eguali fra loro di proporzioni, e la prima e la terza strofa sono costituite ognuna da due periodi di grandi dimensioni, separati da un periodo eentrale che nella prima strofa ha carattere quasi di minuetto, e nella terza quasi di danza pastorale, inserita in un più gioioso movimento di «furlana».


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di Massenzio, 21 luglio 1961


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Ultimo aggiornamento 30 novembre 2016