Sonata in re maggiore per violino solo, op. 115


Musica: Sergej Prokofiev (1891 - 1953)
  1. Moderato
  2. Andante dolce. Tema con variazioni
  3. Con brio. Allegro precipitato
Organico: violino
Composizione: 1947
Prima esecuzione: Mosca, 10 luglio 1959
Edizione: Muzgiz, Mosca, 1952
Guida all'ascolto (nota 1)

A Bach e alle sue Sonate è legata l'opera 115 di Prokof'ev non fosse altro che per l'occasione che portò il compositore russo a concepirla. Nel maggio del 1947 infatti il maestro russo ascoltò venti studenti del conservatorio moscovita eseguire in sincrono perfetto estratti della Terza Partita di Bach; questa curiosa esperienza sonora, che presentava una composizione a lui molto nota trasformata acusticamente, amplificata nello spessore, lo indusse a scrivere un pezzo che potesse essere eseguito da un solista ma anche da più esecutori all'unisono. Il proposito e il riferimento al passato, che diventano vincoli compositivi, ebbe quindi un'immediata ricaduta sulla scrittura, sulle dimensioni del pezzo (in tre movimenti rispetto alle altre Sonate con pianoforte op. 80 e 94b che ne hanno quattro) una dozzina di minuti in tutto, la scansione dei movimenti e i materiali che hanno al loro apparire un carattere semplice evitando rigorosamente ogni tentazione di virtuosismo.

In tre movimenti di sapore settecentesco, Prokof'ev presenta quasi per intero il repertorio dei tradizionali colpi d'arco (al tallone, staccato, etc.) e di altre possibilità espressive del violino. Il Moderato iniziale combina una figurazione che fa il verso alla musica del XVIII secolo con una eleganza melodica assai insinuante. Le caratteristiche della scrittura cambiano continuamente ed è avvertibile lo sforzo per realizzare un pezzo che possa anche essere eseguito da più violinisti. Il movimento sembra infatti avere un carattere ibrido, sostanzialmente a una voce (com'è naturale date le premesse) in cui a tratti compaiono passi che tipicamente suonano come "d'insieme all'unisono".

L'Andante dolce (l'indicazione esecutiva che viene posta al livello di indicazione del movimento è particolarmente significativa) ha un tema molto piacevole al registro acuto, cantabile e sottile e cinque variazioni in si bemolle. La prima è basata su un disegno di sedicesimi, la seconda, Scherzando, gioca sul cambiamento metrico di note (staccate e sforzando) nei ritmi ternari di sei ottavi e dodici ottavi. La terza variazione è un Andante il cui motivo cantabile richiede una perfetta realizzazione delle note uguali; la quarta propone un motivo quasi virtuosistico di terzine mentre l'ultima utilizza corde doppie e si conclude su accordi in pizzicato.

Il finale Con brio è in forma di Rondò con un episodio Allegro precipitato che intercala l'espressività e gli echi della produzione precedente di Prokof'ev presenti nella prima sezione, alternando accordi e linee che fluiscono fino all'ultima parte, terzine che terminano il pezzo reiterando il re, tonalità d'impianto della Sonata.

Roberto Grisley


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 9 marzo 2007


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Ultimo aggiornamento 8 settembre 2012