È l'ora! (Pora!), op. 14 n. 12
per canto e pianoforte
Musica: Sergej Rachmaninov (1873 - 1943)
Testo: Semen Jakovlevic Nadson
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1894 - 1896
Edizione: Gutheil, 1896
Con questa Romanza composta nel 1896 Rachmaninov sembra
contribuire all'atmosfera pessimistica della società russa verso la
fine del secolo; la poesia di Nadson, famoso come poeta "decadentista",
ha determinato il carattere della musica: le "fatali" esclamazioni nei
bassi profondi del pianoforte e il continuo, ossessivo movimento delle
terzine piene di armonie, appoggiano la "declamazione" della parte
solistica. La tonalità scelta di mi bemolle minore, mesta e cupa, non è
casuale: ricordiamo i precedenti dei Preludi e Fughe di Bach,
dell'ultimo Quartetto
di Dmitrij Sostakovic, dello Studio
di Chopin e dell'Intermezzo
dì Brahms. Il tono quasi teatrale di questa Romanza e l'uso del testo
vicino alla recitazione ricorda nella produzione di Rachmaninov altre
Romanze: Noi riposeremo
su testo di Cechov, Cristo
è risorto su testo di Merezkovskij. Sono ben lontane
dall'influenza dell'amato Cajkovskij e aprono una nuova tendenza nella
Romanza russa del '900.
Valerij Voskobojniov
È l'ora!
Vieni, profeta!
Ti chiamo con tutta la forza della tristezza,
con tutta la forza dell'amore!
Guarda, come siamo decrepiti, come siamo stanchi,
come siamo impotenti nella lotta sofferente!
Ora oppure mai!
La ragione muore,
la vergogna si spegne,
la coscienza dorme.
Nessun barlume attorno,
solo la nullità
alza la propria voce!
(1)
Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 ottobre 1996
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Ultimo aggiornamento 6 marzo 2016