Dedicata a Vladimir Aleksandrovic Satin, cugino di Rachmaninov e fratello della moglie del compositore, fu composto nel 1902. Sullo sfondo della parte del pianoforte, assai movimentata tra le armonie arpeggiate e gli accenni di contrappunto, liberamente si espone la parte del canto nella melodia di lungo respiro, così tipica per Rachmaninov, che ondeggiando, da una esclamazione all'altra, raggiunge l'apice nel Tempo I, e dolorosamente si spegne sulla quinta della triade, sospesa in attesa della conclusione pianistica, ricca di espressività e di passione.
Valerij Voskobojniov
Как мне больно | Quanto mi fa male |
Как мне больно, как хочется жить... Как свежа и душиста весна! Нет! не в силах я сердца убить В эту ночь голубую без сна. |
Quanto mi fa male, quanto ho voglia di vivere... Quant'è fresca e profumata la primavera! No! non sono in grado di fermare il cuore in questa notte azzurra, insonne. |
Хоть-бы старость пришла поскорей, Хоть-бы иней в кудрях заблестел, Что-б не пел для меня соловей, Чтобы лес для меня не шумел, |
Almeno arrivasse più presto la vecchiaia, almeno la brina brillasse tra i ricci, affinchè non cantasse per me l'usignolo, non rumoreggiasse per me il bosco, |
Чтобы песнь не рвалась из души Сквозь сирени в широкую даль, Чтобы не было в этой тиши Мне чего то мучительно жаль! |
non fuggisse la canzone dall'anima, attraverso i lillà nella vasta lontananza, e non mi dispiacesse qualcosa, fino al dolore, in questo silenzio! |
(Traduzione di Valerij Voskobojniov) |