Sonata per pianoforte n. 1 in re minore, op. 28


Musica: Sergej Rachmaninov (1873 - 1943)
  1. Allegro moderato
  2. Lento
  3. Allegro molto
Organico: pianoforte
Composizione: gennaio - febbraio 1907
Prima esecuzione: Mosca, Sala della Filarmonica, 17 ottobre 1908

Revisionata nel 1931
Guida all'ascolto (nota 1)

Rachmaninov è una delle ultime incarnazioni della figura di concertista-compositore dell'epoca tardo-romantica, secondo la grande tradizione di Liszt e di Busoni, e si può dire che il suo nome sia legato più all'esaltante e ammirata attività di interprete (pianista e direttore d'orchestra) piuttosto che a quella di autore e di creatore di musica, anche se la sua produzione è abbastanza consistente e comprende tre lavori teatrali (il più noto è la Francesco da Rimini), due oratori, tre sinfonie, diversi poemi sinfonici, un numero esteso di liriche vocali e quattro concerti per pianoforte e orchestra, dei quali il secondo e il terzo godono di ampia popolarità. Infatti Rachmaninov fu un superbo virtuoso della tastiera e riversò innanzitutto nelle composizioni per pianoforte (di fogli d'album, morceaux e préludes ne scrisse parecchi, oltre alle due Sonate, la prima in re minore op. 28 del 1906 e la seconda in si bemolle minore op. 36 del 1913 e revisionata nel 1931) il suo mondo espressivo e il suo temperamento introverso e scontroso, incurante e quasi sprezzante verso ogni novità che fermentava nella vita musicale, nel primo trentennio del Novecento.

Egli mantenne costantemente un atteggiamento freddo e distaccato e a volte polemico nei confronti del famoso «gruppo dei cinque» e in special modo di Musorgskij; subì invece il fascino della musica di Chopin, di Liszt e soprattutto di Cajkovskij, il quale aveva preconizzato all'impareggiabile pianista, quando era ragazzo, un brillante avvenire artistico. Ma ciò non toglie che anche l'arte di Rachmaninov abbia succhiato la propria linfa dal patrimonio folclorico e popolare russo con una evidente propensione verso una visione della vita intrisa di sconsolata malinconia, che è un po' il filo rosso dell'anima poetica slava. Ciò spiega, o aiuta a comprendere, come mai questo artista, lontano dagli ideali della Rivoluzione russa del 1917 e diventato cittadino americano qualche anno prima di morire, goda di larga stima in URSS, dove le sue composizioni sono state pubblicate in edizioni critiche e vengono eseguite frequentemente dalle principali società concertistiche.

La Sonata n. 1 in re minore, della durata di circa quaranta minuti, rivaleggia con la Sonata di Liszt per le difficoltà tecniche ed anche per questo è di rara esecuzione. Composta durante un soggiorno a Dresda nel 1906 e poi rielaborata in varie occasioni, la Sonata fu eseguita la prima volta a Mosca il 17 ottobre 1908 da Costantin Igumnov. Scrive Rachmaninov: « Questo lavoro è naturalmente selvaggio e come infinito. L'idea base è costituita da due caratteri contrapposti che si richiamano ad un soggetto letterario, il Faust. Naturalmente non ho scritto una musica a programma nel vero senso della parola anche se si comprenderà meglio il senso della Sonata se si terrà presente tale soggetto. Nessuno si azzarderà mai ad eseguire tale lavoro perché è troppo difficile, lungo e discontinuo sul piano musicale. Sono stato tentato di trame una sinfonia ma questo proposito si è rivelato impossibile poiché il motivo è tipicamente pianistico».


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 18 dicembre 1981


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Ultimo aggiornamento 24 giugno 2011