Pezzo da concerto (Concertstück) in re maggiore, D. 345

per violino e orchestra

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Organico: violino solista, 2 oboi, 2 trombe, timpani, archi
Composizione: 1816
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1897
Guida all'ascolto (nota 1)

Di fronte al significato artistico e storico di tanta produzione cameristica di Schubert destinata agli archi, con o senza pianoforte, ivi comprese le sonate per violino e pianoforte, il Concertstück (così nella Gesamtausgabe, 1897) per violino e orchestra è un brano di secondaria importanza. Le mire virtuosistiche dell'Allegro rimangono estranee alla vena poetica di Schubert, che, salvo i cenni dell'introduzione, resta sopita.

Dall'esemplare manoscritto risulta che questo "Concerto per violino" fu scritto per il fratello Ferdinand nel 1816. (Era costui un modesto compositore, suonava vari strumenti tra cui il violino, e dal 1838 riuscì a occupare la cattedra di organo al Conservatorio di Vienna). All'epoca Schubert, appena diciannovenne, aveva al suo attivo un'immane quantità di opere vocali e strumentali, ove già figurano alcuni capolavori assoluti, specialmente nel campo del Lied. E il 1816 fu anche l'anno della Quarta Sinfonia (Die Tragische), del Quartetto per archi in mi maggiore, nonché delle tre bellissime Sonate per violino e pianoforte conosciute come Sonatine.

Il Concertstück è un pezzo classicheggiante; l'avvio solenne dell'Adagio introduttivo ha il tono dell'ouverture, cui segue l'ampio e lirico divagare del violino, a tratti soavemente dialogante con i violini dell'orchestra. Dopo un'imperiosa cadenza ha inizio l'Allegro, schematizzato come una forma ritornello vivaldiana, con gli episodi solistici alternati al Tutti.

Ala Botti Caselli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 25 febbraio 1993


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Ultimo aggiornamento 12 aprile 2014