Lied der Delphine, op. 124 n. 1, D. 857 n. 1

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Christian Wilhelm von Schutz Organico: voce, pianoforte
Composizione: settembre 1825
Edizione: Pennauer, Vienna, 1829
Testo (nota 1)

DELPHINE DELPHINE
Ach, was soll ich beginnen
Vor Liebe?
Ach, wie sie innig durchdringet
Mein Inneres!
Siehen, Jüngling, das Kleinste
Vom Scheitel
Bis zur Sohl' ist dir einzig
Geweihet.
O Blumen! Blumen! verwelket,
Euch pfleget
Nur, bis sie Lieb' erkennet,
Die Seele.
Nichts will ich tun, wissen und haben,
Gedanken
Der Liebe, die mächtig mich fassen,
Nur tragen.
Immer sinn'ich, was ich aus Inbrunst
Wohl könne tun
Doch zu sehr hält mich Liebe im Druck,
Nichts lässt sie zu.
Jetzt, da ich liebe, möcht'ich erst leben,
Und sterbe.
Jetzt, da ich liebe, möcht'ich hell
brennen, Und welke.
Wozu auch Blumen reihen und wassern?
Entblättert!
So sieht, wie Liebe mich entkräftet,
Sein Spähen,
Der Rose Wange will bleichen.
Auch meine.
Ihr Schmuck zerfällt, wie verscheinen
Die Kleider.
Ach Jüngling, da du mich erfreuest
Durch Treue,
Wie kann mich mit Schmerz so bestreuen
Die Freude?
Ah, che mai posso cominciar
prima dell'amore?
Ah, come tutto lo compenetra
l'intimo animo mio!
Contempla, giovanetto, l'oggetto più piccolo
da capo
a piedi per una sola volta
è a te consacrato.
O fiori! fiori! l'anima
appassisce,
si cura di voi
soltanto finché conosce l'amore.
Nulla voglio fare, sapere e avere,
soltanto all'amore che mi dà forza,
dedicare il mio pensiero.
Sempre penso
a quanto con fervore
ben potrei fare
ma troppo l'amore mi tiene in pressione,
non mi dà requie.
Ora, poiché amo, vorrei per prima cosa vivere,
ma muoio.
Ora, poiché amo, vorrei ardentemente
bruciare, ma appassisco.
Perché anche i fiori trovano la linfa per vivere e crescere?
Ma sfioriscono!
Guarda, come l'amore mi spossa,
il suo spiare
vuol impallidire la guancia della rosa,
anche la mia.
Il suo splendore si decompone,
proprio come accade alle vesti.
Ah, giovanetto, dal momento che tu mi rallegri
con la tua fedeltà,
come può la gioia così pervadermi di dolore?

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Auditorium di via della Conciliazione, 7 aprile 1990


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Ultimo aggiornamento 27 luglio 2015