Der König in Thule (Il re di Thule), op. 5 n. 5, D. 367

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Wolfgang von Goethe Organico: voce, pianoforte
Composizione: inizio 1816
Edizione: Cappi & Diabelli, Vienna, 1821
Dedica: Antonio Salieri
Testo (nota 1)

DER KÖNIG IN THÜLE IL RE DI THULE
Es war ein König in Thüle
Gar treu bis an das Grab,
Dem sterbend seine Buhle
Einen goldnen Becher gab.
C'era una volta un Re in Thule
sempre probo fino alla tomba,
a lui in punto di morte la sua sposa amata
diede un calice d'oro.
Es ging ihm nichts darüber,
Er leert' ihn jeden Schmaus;
Die Augen gingen ihm über,
So oft er trank daraus.
Non se ne preoccupò affatto,
lo vuotava ad ogni banchetto;
i suoi occhi lo guardarono appena
tanto spesso vi aveva bevuto.
Und als er kam zu sterben,
Zählt' er seine Stadt' im Reich,
Gönnt alles seinen Erben,
Den Becher nicht zugleich.
E quando venne a morire,
contò le sue citta del regno,
concesse tutto ai suoi eredi,
ma non il calice, lo tenne per sé.
Er sass beim Königsmahle,
Die Ritter um ihn her,
Auf hohem Vätersaale
Dort auf dem Schloss am Meer.
Sedette al convito dei re,
i cavalieri tutt'attorno a lui
nell'alta sala degli avi
là, nel castello, sulla riva del mare.
Dort stand der alte Zecher,
Trank letzte Lebensglut,
Und warf den heiigen Becher
Hinunter in die Flut.
Là era l'antico beone,
bevette l'ultimo sorso di vita,
e gettò il sacro calice
giù nei flutti.
Er sah ihn stürzen, trinken
Und sinken tief ins Meer.
Die Augen täten ihm sinken;
Trank nie einen Tropfen mehr.
Lo vide precipitare, immergersi
e sprofondare nel mare.
Gli occhi gli si abbassarono
Non bevve più una goccia.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium di via della Conciliazione, 7 aprile 1990


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Ultimo aggiornamento 28 luglio 2015