Lachen und Weinen (Riso e pianto), op. 59 n. 4, D. 777

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Friedrich Rückert Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1823 circa
Edizione: Sauer & Leidesdorf, Vienna, 1826
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Lachen und Weinen D. 777 è il pilastro centrale d'un gruppo di cinque Lieder su versi di Rüclcert concepiti tra la primavera e il giugno 1823, dopo che il musicista, due anni prima, s'era imbattuto nell'antologia Oestliche Rosen. In questi cinque Lieder l'alternarsi delle emozioni e dei mutevoli stati d'animo trova preziosa sottolineatura nella parte del pianoforte, sempre animata e presente. Ne fa fede il brioso Lachen und Weinen ove una decina di battute di ritornello funge da preludio, postludio e raccordo tra le due parti del Lied, specie al verso "Chi ride al mattino piange alla sera". In tempo allegro in 2/4 e in la bemolle, venato di sottile umorismo all'inizio, trascorre al la bemolle minore non appena gli accenti ottimistici e vivaci cedono il passo all'incombere simbolico della sera, con i suoi tratti dolenti e tristi.

Luigi Bellingardi

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Nel 1825 Schubert compose quattro Lieder su testi di Rückert. «Lachen und Weinen» (Ridere e piangere) è una pittura dell'umore indeciso, tratteggiata con tocchi sicuri anche se sfumati dalla spensieratezza. Prima strofa: Ridere e piangere di ora in ora è normale prassi d'amore. Al mattino ridevo di piacere e perché ora piango ai riflessi della sera io stesso non saprei spiegarmi. Seconda strofa: Ridere e piangere di ora in ora è normale prassi d'amore. Di sera piangevo dal dolore, e perché mai al mattino puoi ridestarti ridendo, vorrei chiederti o cuore. Da rilevare la declamazione con apice su una nona minore al «perché ora piango», una sottolineatura dei pericoli oscuri tipicamente schubertiana.

Gioacchino Lanza Tomasi

Testo

LACHEN UND WEINEN
RISO E PIANTO
Lachen und Weinen zu jeglicher Stunde
Ruht bei der Lieb auf so mancherlei Grunde.
Morgens lacht ich vor Lust,
Und warum ich nun weine
Bei des Abendes Scheine,
Ist mir selb' nicht bewußt.
Il riso e il pianto ad ogni istante
dipendono, in amore, da cause diverse.
Al mattino ho riso di gioia,
e perché mai io adesso piango
al calar della sera,
io stesso non lo so.
Weinen und Lachen zu jeglicher Stunde
Ruht bei der Lieb auf so mancherlei Grunde.
Abends weint ich vor Schmerz;
Und warum du erwachen
Kannst am Morgen mit Lachen,
Muss ich dich fragen, o Herz.
Il pianto e il riso ad ogni istante
dipendono, in amore, da cause diverse.
Alla sera ho pianto di dolore;
e come tu riesca a svegliarti
al mattino ridendo,
te lo devo domandare, o cuore.
(Traduzione di Pietro Soresina)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 3 giugno 1994
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 14 maggio 1975


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 9 ottobre 2015