Der Schatzgräber (Il cercatore di tesori), D. 256

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Johann Wolfgang von Goethe Organico: voce, pianoforte
Composizione: Vienna, 19 agosto 1815
Edizione: Friedlaender, Lipsia, 1887
Testo

Der Schatzgräber Il cercatore di tesori
Arm am Beutel, krank am Herzen,
Schleppt' ich meine langen Tage.
Armuth ist die größte Plage,
Reichthum ist das höchste Gut!
Und, zu enden meine Schmerzen,
Ging ich einen Schatz zu graben.
Meine Seele sollst du haben!
Schrieb ich hin mit eignem Blut.
Nulla in tasca, infermo in cuore,
mando avanti i miei lunghi giorni.
La povertà è la più gran disgrazia,
la ricchezza il bene più alto!
E per mettere fine ai miei mali,
andai in cerca di un tesoro.
"Ti dò in cambio la mia anima!",
scrissi col mio sangue.
Und so zog' ich Kreis' um Kreise,
Stellte wunderbare Flammen,
Kraut und Knochenwerk zusammen:
Die Beschwörung war vollbracht.
Und auf die gelernte Weise
Grub ich nach dem alten Schatze
Auf dem angezeigten Platze:
Schwarz und stürmisch war die Nacht.
E così tracciai cerchi su cerchi,
accesi meravigliose fiamme,
con erbe magiche e ossa:
l'incantesimo era compiuto.
E nel modo che avevo imparato
scavai in cerca del vecchio tesoro
nel luogo indicato;
nera e tempestosa era la notte.
Und ich sah ein Licht von weiten,
Und es kam gleich einem Sterne
Hinten aus der fernsten Ferne,
Eben als es zwölfe schlug.
Und da galt kein Vorbereiten.
Heller ward's mit einemmale
Von dem Glanz der vollen Schale,
Die ein schöner Knabe trug.
E vidi una luce da lontano,
che veniva come una stella
laggiù dalla più remota lontananza,
proprio quando suonò il dodicesimo rintocco.
E non valse essere pronto:
diventò chiaro tutto a un tratto,
dalla luce di una coppa piena
che recava in mano un bel fanciullo.
Holde Augen sah ich blinken
Unter dichtem Blumenkranze;
In des Trankes Himmelsglanze
Trat er in den Kreis herein.
Und er hieß mich freundlich trinken;
Und ich dacht': es kann der Knabe
Mit der schönen lichten Gabe
Wahrlich nicht der Böse sein.
Begli occhi vidi balenare
sotto una folta corona di fiori;
nello splendore divino della coppa
egli avanzava dentro il cerchio.
Mi invitò gentilmante a bere,
ed io pensai: il fanciullo
col bel dono luminoso
non può ssere veramente il Maligno.
Trinke Muth des reinen Lebens!
Dann verstehst du die Belehrung,
Kommst, mit ängstlicher Beschwörung,
Nicht zurück an diesen Ort.
Grabe hier nicht mehr vergebens.
Tages Arbeit! Abends Gäste;
Saure Wochen! Frohe Feste!
Sey dein künftig Zauberwort.
"Bevi il coraggio della vera vita!
Poi capirai l'insegnamento.
Coi terribili incantesimi
non tornerai mai più in questo luogo.
Non scaverai più qui invano:
di giorno lavoro! Di sera ospiti!
Settimane dure! Liete feste!
Questa sia per il futuro la tua parola magica."
(Traduzione di Amelia Maria Imbarrato)


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Ultimo aggiornamento 23 febbraio 2024