Abendständcben. An Lina (Serenata della sera. A Lina), D. 265

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Gabriele von Baumberg Organico: voce, pianoforte
Composizione: Vienna, 23 agosto 1815
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1895
Testo

Abendständchen. An Lina Serenata della sera. A Lina
Sey sanft, wie ihre Seele,
Und heiter, wie ihr Blick,
O Abend! und vermähle
Mit seltner Treu das Glück.
Sii, come la sua anima, delicata
E come il suo sguardo chiara,
O sera, e tieni unita
Felicità e costanza rara.
Wenn alles schläft, und trübe
Die stille Lampe scheint,
Nur hoffnungslose Liebe
Noch helle Thränen weint:
Quando riposano tutti, e nella stanza
Fioca fa luce la lampada silente,
E quando amore, senza più speranza,
Spesso riversa il suo pianto ardente:
Will ich, laß mir's gelingen!
Zu ihrem Fenster gehn,
Ein Lied von Liebe singen;
Und schmachtend nach ihr sehn.
Vorrei mi riuscisse in quel momento
Di recarmi proprio sotto al suo balcone,
D'amore allora intonerei un canto
Volgendo a lei lo sguardo con passione.
Vielleicht, daß Klagetöne
Von meinem Saitenspiel
Mehr wirken auf die Schöne,
Mehr reizen ihr Gefühl;
Può darsi che i tristi accenti
Delle corde del mio strumento,
Della bella i sentimenti
Toccheranno più nel profondo;
Vielleicht daß meine Saiten
Und meine Phantasie'n
Ein Herz zur Liebe leiten,
Das unempfindlich schien.
E forse le note sonore
E le mie improvvisazioni
Desteranno l'amore in quel cuore
Che sembrava senza emozioni.
Wenn sie, im sanften Schlummer
Durch Lieder gern gestört,
Halbträumend meinen Kummer
Und meine Leiden hört;
Quando da un delicato sonno,
La sveglieranno i miei canti,
Udrà, come fosse in sogno,
Dei miei dolori e dei miei tormenti.
Dann bang, und immer bänger,
Von ihrem Lager steigt,
Und was er litt, ihr Sänger,
Sich selber überzeugt:
Allora con ansia crescente,
Si leverà dal letto,
E comprenderà finalmente
Quanto io abbia sofferto.
Dann leucht' aus deiner Höhe
Herab, geliebter Mond!
Daß ich die Thräne sehe,
Die meinen Schmerz belohnt.
Diffondi, nel cielo là in alto
O Luna il tuo mite splendore,
Che possa vedere il suo pianto,
Ricompensarmi il dolore.
(Traduzione di Ferdinando Albeggiani)


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Ultimo aggiornamento 17 maggio 2023