Grenzen der Menschheit (Limiti dell'umano), D. 716

Lied per basso e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Wolfgang von Goethe Organico: basso, pianoforte
Composizione: 1821
Edizione: Diabelli, Vienna, 1832
Testo

Grenzen der Menschheit Limiti dell'umano
Wenn der uralte,
Heilige Vater
Mit gelassener Hand
Aus rollenden Wolken
Segnende Blitze
Über die Erde sä't,
Küß' ich den letzten
Saum seines Kleides,
Kindliche Schauer
Tief in der Brust.
Quando l'antico
Padre celeste
Con mano serena
Da nubi tonanti
Benedicenti lampi
Sopra la terra sparge,
mi chino a baciare
l'estremo lembo della Sua veste,
e un infantile tremore
mi riempie il cuore.
Denn mit Göttern
Soll sich nicht messen
Irgend ein Mensch.
Hebt er sich aufwärts,
Und berührt
Mit dem Scheitel die Sterne,
Nirgends haften dann
Die unsichern Sohlen,
Und mit ihm spielen
Wolken und Winde.
Perché con gli dei
Non deve misurarsi
Nessuno fra gli uomini.
Se in alto si leva
E tocca, qualcuno,
Col capo le stelle,
allora in nessun luogo
poggiano i suoi piedi insicuri,
e di lui gioco si prendono
nuvole e venti.
Steht er mit festen,
Markigen Knochen
Auf der wohlgegründeten,
Dauernden Erde;
Reicht er nicht auf,
Nur mit der Eiche
Oder der Rebe
Sich zu vergleichen.
Se con membra robuste,
sta vigoroso
sulla sicura
stabile terra,
il paragone
non regge
con la quercia
o anche con la vite.
Was unterscheidet
Götter von Menschen?
Daß viele Wellen
Vor jenen wandeln,
Ein ewiger Strom:
Uns hebt die Welle,
Verschlingt die Welle,
Und wir versinken.
Cosa allora distingue
Dei e uomini?
Che molte onde
Davanti a loro passano
In eterna corrente:
Noi l'onda innalza,
e poi ci sommerge,
facendoci affondare.
Ein kleiner Ring
Begränzt unser Leben,
Und viele Geschlechter
Reihen sich dauernd
An ihres Daseyns
Unendliche Kette.
Un piccolo cerchio
La nostra vita limita,
e molte generazioni
perennemente si allineano
alla catena infinita
della loro esistenza.
(Traduzione di Ferdinando Albeggiani)


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Ultimo aggiornamento 10 luglio 2023