Schubert scrisse una quantità rilevante di danze per pianoforte ispirate a ländler tedeschi e a motivi viennesi e scozzesi con lo scopo essenzialmente di allietare le serate trascorse con gli amici. Sono pezzi per pianoforte a due e a quattro mani che racchiudono il gusto e la sensibilità della Vienna borghese (lo spirito cosiddetto Biedermeier) con la musica dei suoi Caffeehäuser, dei suoi teatri, del suo Prater e delle sue sale da ballo. Qui più che altrove Schubert dimostra di essere musicista del suo tempo e del suo ambiente, in quanto si fa interprete di un mondo galante e spensierato che amava riunirsi e divertirsi all'insegna della buona musica. Il protagonista di questi incontri settimanali in casa di questo o quel personaggio importante della vita viennese era in un certo senso il compositore che improvvisava al pianoforte melodie semplici e spontanee, allegre e malinconiche, di tono popolaresco e aristocratico, tutte egualmente adatte ad essere danzate da ragazze e giovani della festosa compagnia. Così nacquero, ad esempio, le trentasei Danze originali per pianoforte dell'op. 9 pubblicate nel 1821 e i dodici Valzer dell'op. 18 raccolti in due volumi all'inizio del 1823 e indicativi di una cultura musicale di finissima eleganza.
In questo clima compositivo si inseriscono le trentaquattro Valses sentimentales, elaborate tra il 1823 e il 1824 e stampate nel 1825 a Vienna da Diabelli. Sono temi brevi e pieni di fascino, alternanti situazioni psicologiche diverse ed anche contrastanti fra di loro; la musica scorre tra cantabilità languorosa e ritmi vivaci, tra reminiscenze di illusioni perdute e idilli d'amore, tra dolori e gioie, tra follie ed estasi. Schubert dispiega la sua inesauribile vena inventiva per il piacere di una società che gli fu avara di beni e di una durevole sistemazione finanziaria. Le Valses piacquero ed ebbero un posto perferenziale nelle famose Schubertiadi, anche se le raccolte di Lieder dello stesso autore trovano risonanza più larga e profonda in terra germanica.