Der Wanderer (Il Viandante), op. 65 n. 2, D. 649

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Friedrich von Schlegel Organico: voce, pianoforte
Composizione: febbraio 1819
Edizione: Cappi & Czerny, Vienna, 1826
Testo (nota 1)

Der Wanderer Il Viandante
Wie deutlich des Mondes Licht
Zu mir spricht,
Mich beseelend zu der Reise:
«Folge treu dem alten Gleise,
Wähle keine Heimat nicht.
Ew'ge Plage
Bringen sonst die schweren Tage.
Fort zu andern
Sollst du wechseln, sollst du wandern,
Leicht entfliehend jeder Klage».
Con quanta chiarezza la luce della luna
mi parla,
animandomi al viaggio:
«Segui fedele l'antico sentiero,
non scegliere nessuna patria.
Eterne pene
ti recheranno altrimenti i giorni duri.
Via, verso altri luoghi
tu devi andare, devi errare,
sfuggire leggero ogni lamento».
Sanfte Ebb' und hohe Flut
Tief in Mut,
Wandr' ich so im Dunkeln weiter,
Steige mutig, singe heiter,
Und die Welt erscheint mir gut.
Alles reine
Seh' ich mild in Widerscheine,
Nichts verworren
In des Tages Glut verdorren:
Froh umgeben, doch alleine.
Aspro flusso e placido riflusso
(s'agita) nel profondo del cuore,
così io continuo il mio cammino nell'oscurità,
salgo con coraggio, canto lietamente,
e il mondo mi sembra buono.
Tutto puro
vedo dolcemente nel chiarore riflesso.
Niente (è) sconvolto,
inaridito nel calore del giorno:
mi circonda la felicità, ma sono solo.
(Traduzione di Sergio Sablich)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 13 giugno 1983


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Ultimo aggiornamento 26 maggio 2016