Frauenliebe und leben, op. 42

per voce e pianoforte

Musica: Robert Schumann (1810 - 1856)
Testo: Adalbert von Chamisso
  1. Seit ich ihn gesehen - Larghetto (si bemolle maggiore)
  2. Er, der Herrlichste von allen - Innig, lebhaft (mi bemolle maggiore)
  3. Ich kann's nicht fassen - Mit Leidenschaft (do minore)
  4. Du Ring an meinem Finger - Innig (mi bemolle maggiore)
  5. Helft mir, ihr Schwestern - Ziemlich schnell (si bemolle maggiore)
  6. Susser Freund, du blickest - Langsam, mit innigem Ausdruck (sol maggiore)
  7. An meinem Herzen - Frolich, Innig (re maggiore)
  8. Nun hast du mir den ersten Schmerz getan - Adagio (re minore)
Organico: voce, pianoforte
Composizione: Lipsia, 12 luglio 1840
Edizione: Heinze, Lipsia, 1843
Dedica: Oswald Lorenz
Guida all'ascolto (nota 1)

Il primo a sottolineare l'incontro tra la grande stagione liederistica di Schumann e la vigilia delle nozze con Glara Wieck, celebrate nel settembre 1840, è stato Schumann stesso, che più volte nell'epistolario sembra identificare quel momento tanto agognato della sua vita d'uomo con la gioia di scrivere per la voce e la volontà di esaltarla «sino a morirne, come l'usignolo». Dei suoi 250 Lieder, 130 risalgono difatti ai primi mesi di quell'anno.

Nondimeno se la fioritura appare esplosiva, non la si può considerare inattesa e tanto meno occasionale. La costante predilezione che legò Schumann a Schubert e la sua assidua consuetudine con la poesia romantica tedesca suggeriscono piuttosto l'idea di una lunga maturazione; resa sotterranea sin lì dal prevalere del pianoforte quale confidente ideale della fantasia, ma poi pronta a dar frutti quando l'esperienza umana del compositore contribuì a tingere dell'entusiasmo della scoperta il suo ritorno al Lied (alcuni s'era già provato a scriverne circa una decina d'anni prima). Nacquero allora d'impeto pagine esemplari dell'intera letteratura liederistica, tutte dedicate a Clara, tra cui i celebri cicli Dichterliebe e Frauenliebe und Leben, invero assai simili a un duplice dono nuziale.

Diversamente dal continuo rapporto con Heine, Chamisso è poeta al quale l'autore di Frauenliebe sembra essere stato attratto quasi unicamente dall'assonanza momentanea della ispirazione. Anzi i testi, anch'essi dettati da uno spunto autobiografico, che Schumann prescelse per il suo Liederkreis potrebbero dar ragione a chi li ha accusati d'eccessivo sentimentalismo domestico (Chamisso, quarantenne, sposò una ragazza di 18 anni), ma sempre che si voglia prescindere dal fatto che ormai a decidere del loro valore è la lettura datane dal musicista. Il quale tanto li sentì congeniali da usare per interpretarli procedimenti e modi epressivi che s'imporranno come tipici di tutti i suoi Lieder.

Così sin dalla seconda canzone è affermata l'importanza del pianoforte, chiamato a commentare e integrare il canto, oltre che a definire nell'accompagnamento il clima da cui esso nasce. Così nell'intera collana la melodia non è monopolio della voce, ma passa da quella allo strumento e viceversa in un amoroso snodarsi di proposte e risposte ove i giri armonici, gli andamenti ritmici, le modulazioni non sono meno inscindibili dal contenuto lirico che piega a sé la forma. Ancora e unicamente alla musica si deve infatti se questo diario di una fanciulla, svolto episodicamente rispecchiandola fidanzata, sposa, madre felice, sbigottita infine di fronte alla morte dello sposo ma quasi placata dal ricordo della sua perfetta unione, è divenuto un autentico diario di sentimenti.

Senza forzarne l'ambito, neppure nello struggente recitativo dell'ultimo Lied, Schumann vi ha conquistato una nuova intimità al canto, quasi una nuova forma lirica. Quel che forse vagheggiava quando appunto nel '40 dichiarò insufficiente il pianoforte ai propri pensieri.

Emilia Zanetti


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 9 maggio 1975


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Ultimo aggiornamento 14 marzo 2013