Die Kartenlegerin (La cartomante), op. 31 n. 2

per voce e pianoforte

Musica: Robert Schumann (1810 - 1856)
Testo: Adalbert von Chamisso da Pierre-Jean de Beranger Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1840
Edizione: Cranz, Amburgo, 1840
Dedica: E. von Zedtvitz
Testo (nota 1)

DIE KARTENLEGERIN LA CARTOMANTE
Schlief die Mutter endlich ein
über ihrer Hauspostille?
Nadel, liege du nun stille,
nähen, immer nähen, nein!
Ei, was hab' ich zu erwarten?
ei, was wird das Ende sein?
Si è finalmente addormentata mia madre
sulle sue prediche?
Fermati, ago,
cucire, sempre cucire, ah no!
Ma cosa posso aspettarmi?
Come finirà mai?
Trüget mich die Ahnung nicht,
zeigt sich Einer, den ich meine,
schon, da kommt er ja, der Eine,
Coeur-Bub kante seine Pflicht.
Eine reiche Witwe? Wehe!
Ja, er freit sie, ich vergehe!
o verruchter Bösewicht!
Se il presentimento non m'inganna
vedo quello a cui penso
bene, eccolo, è proprio lui,
il fante di cuori sapeva il suo dovere.
Una ricca vedova? Guai!
Sì, la sposa, vengo meno!
oh, essere infame!
Herzeleid, und viel Verdruss,
eine Senni' und enge Mauern
Carreau-König, der bedauern
und zuletzt mich tròsten muss.
Ein Geschenk auf art'ge Weise
er entfiihrt mich - eine Reise -
Geld und Lust in Uberfluss!
Crepacuore e molto dolore,
una scuola fra anguste mura
il re di quadri mi deve compiangere
ed infine consolarmi.
Un grazioso regalo,
mi rapisce - un viaggio -
danaro e piaceri in quantità!
Dieser Carreau-König da
muss ein Fiirst sein, oder König,
und es fehlt daran nur wenig,
bin ich selber Fiirstin ja.
Hier ein Feind, der mir zu schaden
sich bemùht bei seiner Gnaden,
und ein Blonder steht mir nah.
Quel re di quadri
dev'essere un principe o un re
e ci manca appena poco
che io non sia una principessa.
Qui c'è un nemico che mi vuole
inimicare Sua Grazia
e un uomo biondo mi sta accanto.
Ein Geheimnis kommt zu Tage,
und ich fluente noch bei Zeiten
fahret wohl, ihr Herrlichkeiten,
o das war ein harter Schlag!
Hin ist Einer, eine Menge
bilden um mich ein Gedränge,
dass ich sie kaum zàhlen mag.
Un segreto viene rivelato
ed io riesco a fuggire appena in tempo.
Vi saluto, miei Signori,
oh, questo è stato un duro colpo!
Uno se n'è andato, una folla
tale mi si accalca tutt'attorno
che non posso più contarla.
Kommt das dumme Frau'ngesicht,
kommt die Alte da mit Keuchen,
Lieb' und Lust mir zu verscheuchen,
eh' die Jugend mir gebricht?
Ach, die Mutter ist's, die aufwacht,
und den Mund zu schelten aufmacht,
nein, die Karten liigen nicht!
Ecco, arriva quello sciocco viso di donna:
è la vecchia ansimante
che mi scaccia amore e gioie
finché dura giovinezza!
Ah, è mia madre che si sveglia
già aprendo la bocca per sgridare;
no, le carte non mentono!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 15 gennaio 1971


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Ultimo aggiornamento 4 dicembre 2016