Manfred, op. 115

Poema drammatico in tre parti per soli, coro e orchestra

Testo del libretto (nota 1)


Premessa alla traduzione
Questa è la versione non dell'originale inglese di Byron bensì di una versione in tedesco, fatta da K. A. Suckow, della quale si è servito Schumann: essa è generalmente fedele e accurata, ma non è priva di qualche fraintendimento dell'inglese. A una versione in prosa, parola per parola, è stata proferita una ritmica per dare un'idea, sia pure debole e generica, del tono enfatico e letterario del poema di Byron: alcune delle involuzioni e contorsioni del testo specialmente nei discorsi del protagonista, stanno già nei versi inglesi (e tedeschi).
Franco Serpa

Erste Abtheilung Parte prima
Das Gebirge der Jungfrau. Nacht; gänzlich bedeckter Himmel. La vetta della Jungfrau. Notte; il cielo è tutto coperto.
Ouverture Ouverture
MANFRED (allein)
Die Nacht kam wiederum, doch dauert
So lang' sie schwerlich, als ich wache.
Mein Schlummer - wenn ich schlummre - ist nicht Schlaf,
Fortsetzung nur hartnäckigen Gedankens,
Dem ich nicht wiederstehen kann: mein Herz,
Das hält die Wacht, die Augen schliessen sich,
Nur um hinein zu schau'n, - und dennoch leb' ich,
Bin an Gebehrde, an Gestalt ein Mensch.
So soll der Jammer sein des Weisen Führer;
Ein Gram ist Wissen, und den Weisen trifft
Am tiefsten die verhängnissvolle Wahrheit:
Nicht der Erkenntniss Baum ist der des Lebens.
Philosophie und Wissenschaft, der Wunder
Geheimsten Ursprung und des Weltalls Wissen
Hab' ich erprobt; mein Geist hat die Gewalt,
Dass Alles dies er unterthan sich macht -
Doch frommt' es nicht; ich habe Menschen Gutes
Erwiesen, ja empfangen selbst von Menschen -
Doch frommt' es nicht.
Das Leben, Gutes, Böses,
Gewalt und Leidenschaft bei ändern Wesen,
Das war mir, wie dem Sande ist der Tropfen,
Seit jener namenlosen Stunde. Wohl
Fühl' ich den Fluch, dass weder Furcht, noch Wunsch
Und Hoffnung bebt in meines Herzens Pulsschlag,
Noch Liebe je nach Irdischem sich sehnt. -
Jetzt an mein Werk! Geheimnissvolle Macht,
Und ihr, des grenzenlosen Weltalls Geister,
Ich rufe euch bei jener Zauberschrift,
Die euch mir unterthan macht, - auf! erscheint!
MANFRED (da solo)
La notte è ritornata, ma essa dura
a stento quanto dura la mia veglia.
La mia quiete - se è quiete - non è sonno,
essa prolunga un tenace pensiero
al quale non resisto: ed il mio cuore
resta di guardia, si serrano gli occhi
ma per guardare dentro, - eppure vivo,
sono un uomo nei gesti, nell'aspetto.
Se l'afflizione è guida di chi è saggio,
sapere è angoscia e più profonda pena
tocca a chi sa la verità fatale:
l'albero della scienza non dà vita,
filosofìa e dottrina, dei portenti
ho investigato la nascosta fonte
e i cosmici concetti; la mia mente
tutto può sottomettere a se stessa -
ma non giovò; agli altri ho dato il bene,
da loro io stesso il bene ho ricevuto -
ma non giovò.
Vita, gioia, malizia,
passioni, autorità che siano d'altri,
era per me come in sabbia pioggia,
dopo quell'ora innominata. Forse
per mia condanna più non vive in cuore
né paura, né attesa, né speranza,
né amore cerca in me gioie terrene. -
All'opra adesso! Forza misteriosa,
spiriti, voi, dell'immenso universo,
qui io vi chiamo col potente segno
che vi rende miei sudditi, - apparite!
(Ein Stern wird, gleichsam auf einem Felsen angeheftet, sichtbar. Er bleibt unbeweglich). (si fa visibile una stella, come se fosse attaccata a una roccia. Rimane immobile).
No. 1 - Gesang der Geister N. 1 - Canzone degli spiriti
ERSTER GEIST
Dein Gebot zieht mich heraus
Aus dem hohen Wolkenhaus,
Das, erbaut von Dämmerluft,
Goldig glänzt im Abendduft;
Ob auch ruchlos dein Begehr,
Flog auf Sternenstrahl ich her,
Der Beschwörung unterthan, -
Sag' mir deinen Wunsch nun an!
PRIMO SPIRITO
Giù mi tira il tuo comando
dalla casa delle nubi,
fatta d'aria vespertina
e fulgente in nebbia d'oro;
sia pur empia la richiesta
su stellare raggio io scesi
sottomesso al sortilegio, -
tu ora annuncia il tuo voler!
ZWEITER GEIST
In des Wassers blauer Tiefe,
Wo die Welle sich nicht bewegt,
Wo der Wind ist ein Fremdling,
Sich die Schlange der See nur regt,
Wo das Meerweib mit Muscheln
Das Haar sich schmückt,
Hat wie Sturm auf dem Wasser
Dein Bann mich durchzückt, -
Wohlan, dem Geist des Meeres
Sag' an, was du gewollt! -
SECONDO SPIRITO
Nel profondo mare azzurro,
dove l'onda non ha moto,
dove il vento è uno straniero,
solo il serpe d'acqua striscia,
dove adorna di conchiglie
ogni ninfa le sue chiome,
come turbine di onde
mi ha attirato il tuo richiamo, -
su, allo spirito del mare
riferisci ciò che vuoi!
DRITTER GEIST
Wo die Wurzeln der Anden
Sich senken im Lauf,
Wie die Gipfel zum Himmel
Sich recken hinauf;
Den Geburtsort verliess ich,
Dein Spruch zog mich fort,
Dein Rufen bezwang mich,
Mein Herr ist dein Wort!
TERZO SPIRITO
Dove giù si inabissa
la radice delle Ande
tanto quanto si innalzano
le cime verso il cielo,
la mia culla ho lasciato,
perché via mi tiravano
il tuo incanto, il tuo grido.
Mio signore è il tuo detto!
VIERTER GEIST
Der Sonnenball ist Heimath mir!
Warum mit Dunkel quälst mich hier?
QUARTO SPIRITO
Mia patria è la sfera solare!
Perché mi torturi nel buio?
DIE VIER GEISTER
Luft, Wasser, Erd' und Feuer zeugen
Von unsrer Kraft; wir sind dein eigen
Und schauen gewàrtig deines Winkes auf dich, -
Was willst du von uns, Sohn des Staubes? sprich!
I QUATTRO SPRITI
Aria, acqua, terra, fuoco la nostra
forza mostrano; noi siamo tuoi,
riguardiamo in attesa di un cenno, -
tu, creatura di fango, comanda!
MANFRED
Ich will vergessen!
MANFRED
Voglio dimenticare!
ERSTER GEIST
Wir können geben nur, was wir besitzen.
Verlange Knechte, Herrschaft, Macht
Der ganzen Erde, oder auch ein Zeichen,
Das alle Elemente unterwirft,
Die wir beherrschen. - Alles das ffi dein!
PRIMO SPIRITO
Noi diamo solo ciò che possediamo.
Chiedici sudditi, terre, potenza
sul mondo intero, o anche chiedi un segno
che sottometta tutti gli elementi
cui comandiamo. - Tutto sarà tuo!
MANFRED
Vergessenheit, nur Selbst-Vergessenheit! -
Könnt ihr entringen nicht verborg'nen Reichen,
Freigebig dargebot'nen, was ich suche?
MANFRED
Solo l'oblìo, voglio l'oblio di me! -
Ai regni occulti che mi state offrendo,
non potete strappare ciò che chiedo ?
GEIST
Das stehet nicht in unsrer Macht noch Kunst;
Doch - stirb!
LO SPIRITO
Non c'è virtù per questo in noi né forza;
ma - muori!
MANFRED
Werd' ich's erlangen durch den Tod?
MANFRED
Ed io l'otterrò dalla morte?
GEIST
Wir sind unsterblich und vergessen nicht,
Sind ewig; Zukunft wie Vergangenheit
Sind gegenwärtig uns. -
LO SPIRITO
Siamo immortali, non dimentichiamo,
eterni siamo; futuro e passato
sono il nostro presente. -
MANFRED
So rief ich euch umsonst aus euren Reichen,
Ihr könnt nicht helfen oder wollt nicht.
MANFRED
Dai vostri regni invano vi ho chiamati,
non potete aiutarmi o non volete.
GEIST
Noch warte: gern ja dieneten wir dir!
Denk' nach, ob andre Gabe du nicht weisst,
Die irgend werthvoll deinen Augen war'.
LO SPIRITO
Attendi: noi vorremmo darti aiuto!
Tu pensa, se conosci un altro dono
qualunque che ai tuoi occhi non sia indegno.
MANFRED
Nein, keine: doch - harrt einen Augenblick -
ch will von Angesicht euch schau'n; ich hör'
Die Stimmen wohl, so süss und schwermuthsvoll
Wie über Wasser her Musik; ich seh'
Dort unbewegt den grossen hellen Stern,
Doch weiter nichts. Zeigt, wie ihr seid, euch mir,
All' oder einer, in der eig'nen Form.
MANFRED
No, nessuno: però - resta un momento -
voglio guardarvi in viso; io le voci
vostre le sento, dolci e malinconiche,
come sull'acqua musica; ma vedo
ferma la grande stella luminosa,
null'altro. Come siete, a me mostratevi
o tutti o uno, nella propria forma.
GEIST (erscheint in der Gestalt eines schönen Weibes)
Schau' her!
LO SPIRITO (appare in aspetto di bella donna)
Guarda!
No. 2 - Erscheinung eines Zauberbildes N. 2 - Apparizione della figura incantata
MANFRED
O Gott, - ist's so, wenn du nicht Wahnbild,
Verhöhnung du nicht bist, o dann würd' ich
Doch noch der Seligste! - Umarmen will
Ich dich, und dann -
(Die Gestalt verschwindet).
Weh', weh' - mir bricht das Herz!
(Manfred fällt besinnungslos zu Boden)
MANFRED
O Dio, - se è così, se tu fantasma,
se scherno tu non sei, il più beato
sarei ancora! - Io voglio abbracciarti
e poi -
(la figura scompare)
ahimè, ahimè - ho il cuore infranto!
(Manfred cade a terra svenuto)
No. 3 - Zauberbann N. 3 - L'incantesimo
VIER GEISTERSTIMMEN
Wenn der Mond auf stiller Welle
Und im Gras der Glühwurm scheint,
Und der Flamm' auf Grabesstelle
Sich des Sumpfes Irrlicht eint;
Schiesst der Stern in schnellem Fall,
Eule ruft im Widerhall,
Ruhen schweigend Busch' und Matten
In des Hügels stillem Schatten:
Dann soll deine Seele mein
Durch Gewalt und Zauber sein.
QUATTRO VOCI DI SPIRITI
Sull'onda calma la luna e brilla
tra l'erba la lucciola, alla luce
della tomba si congiunge il fuoco
fatuo che gira sulla palude,
cade la stella in ratto volo,
echeggia il grido detta civetta
tacciono quieti cespugli e prati
nell'ombra calma delle colline:
ecco che l'anima tua con un segno
e un sortilegio mi apparterrà.
EINE STIMME
Von deinen Thränen kocht' ich Saft,
In ihm wohnt sich're Todeskraft;
Aus deinem Herzen zapft' ich Blut,
Aus schwarzen Quells tief-schwarzer Fluth;
Ich fing des Lächelns Schlange weg,
Die lauernd dort lag im Versteck;
Ich nahm der Lippen Reiz dir ab,
Der stärkste Giftkraft Allem gab;
Ich prüfte jedes Gift: allein
Ich fand, das giftigste war dein.
UNA VOCE
Dalle tue lacrime io stillo un succo
in cui è sicura, forza di morte;
spillo dal cuore sangue, dal flutto
nero e profondo del nero fonte;
dal tuo sorriso scacciai la serpe
che era nascosta sempre in agguato;
la grazia ho tolto dalle tue labbra
che avvelenava tutto; ho assaggiato
ogni veleno: però ho trovato
che potentissimo è il tuo veleno.
DREI STIMMEN
Die Schaale giess' ich auf dich aus,
Sie weiht dein Haupt derr Zaubergraus;
Nicht der Schlummer, noch der Tod
Löse dich aus dieser Noth;
Ob der Tod erwünscht dir sei,
Fasse dich doch Todesscheu;
Sieh', das Zauberwort umwand dich,
Kette, tonlos, nun umband dich;
Durchfuhr dir durch Herz und Sinn
Dieser Spruch - nun welke hin!
(Manfred erwacht aus seiner Ohnmacht. Die Morgendämmerung bricht an und beleuchtet die
höchsten Felsenspitzen).
TRE VOCI
La fiala verso sopra il tuo capo
per consacrarti al sortilegio;
nessun sopore mai né la morte
te scioglier possa da questa pena,
anche se morte tu invocherai,
te della morte l'orrore afferri;
guarda, l'incanto ti cinge tacito,
come catena ora ti avvolge;
la sua sentenza il cuore e il senso
ti ha trapassato - ora appassisci!
(Manfred si rianima dallo svenimento. Si vedono le prime luci dell'alba che illuminano le più alte cime delle rocce).
MANFRED (allein)
Die Geister, die ich rief, verlassen mich -
Der Zauber, den ich lernte, höhnet mich -
Nicht stütz' ich mehr mich auf der Geister Macht.
- Mutter Erde,
Und du, o frischer Tag, und ihr, ihr Berge,
Warum so schön? Nicht lieben kann ich euch.
Und du, o glänzend Auge du des Alls,
Das Alles aufthut, - du scheinst nicht in mein Herz.
Und ihr, ihr Felsen, deren höchste Zinne
Mich trägt, wo von des Bergstroms Rand hinab
Ich sah die hohen Tannen eingeschrumpft
Zu Zwerggestrüpp in Schwindeltiefe; wenn
Ein Sprung, ein Stoss, ein Hauch selbst meine Brust
An dieser Felsen harten Busen bettet,
Für immer dann zu ruh'n - was zög're ich?
Ich fühl' den Antrieb - und ich stürz' mich nicht.
Und eine Macht ist über mir, die hält
Mein Leben, und macht dennoch mir's zum Fluch.
(Man hört eine Hirtenscbalmei in der Ferne und später Heerdengeläute).

No. 4 - Alpenkruhreigen
Horch, der Ton!
Des Alpenrohrs natürliche Musik -
Denn hier ward nicht zu blosser Hirtendichtung
Die Patriarchenzeit - in freien Lüften
Vermählt dem Klinggeläute muntrer Heerden;
Die Töne trinkt mein Geisfr - O war' ich doch
Solch' sanften Klanges ungeseh'ner Geist,
Lebend'ge Stimme, athmende Harmonie,
Leiblose Wonne, - sterbend wie geboren
Im sel'gen Tone, der mich zeugte!
(Manfred ist wahrend der vorigen Worte immer höher gestiegen).
MANFRED (da solo)
Gli spiriti evocati mi abbandonano -
di me si beffa la magia che ho appreso -
né ho più un sostegno nelle forze oscure.
- Madre Terra,
e tu, giovane giorno, e voi, voi, monti,
perché tanta bellezza? Io più non vi amo,
e tu, o tu del cosmo occhio fulgente,
che tutto schiude - non mi arrivi al cuore.
E voi, voi, rupi, la cui ardua cima
mi regge, qui dall'orlo del torrente
ho visto gli ulti abeti come arbusti
giù nell'abisso che da la vertigine;
se un salto, un colpo, anche un soffio distende
il mio petto sul petto della roccia
per il riposo eterno - perché indugio?
Sento la spinta - eppure non mi getto.
E sopra, me è una forza che trattiene
la mia vita, ma ne fa una condanna.
(Si ode in lontananza un suono di zampogna, poi le campane di un gregge).

N. 4 - Canto delle Alpi
Oh, quel suono!
La naturale musica dei giunchi alpini -
non fu qui infatti idillio pastorale
l'età dei patriarchi - in aria pura
si sposa al tintinnar del vispo gregge;
le note beve il mio spirito. - O fossi
del dolce suono l'anima invisibile,
la voce viva, l'armonia spirante,
un'incorporea gioia - che nel suono
che mi creò, finisce com'è nata!
(Durante queste parole Manfred è salito sempre più in alto).
GEMSENJÄGER
(erscheint auf dem untern Felsen)
Hier
Entsprang die Gemse: angeführt hat mich
Ihr flinker FUSS; mein heutiger Gewinn
Lohnt kaum die Halsarbeit. - Doch was ist das?
Der scheint mir nicht vom Handwerk, und hat doch
Erreicht die Höhe, die sobald wohl keiner,
Die besten Jäger nur erklimmen.
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
(compare sulle rupi più in basso)
Qui
è saltato il camoscio: mi ha ingannato
il suo agile piede; il lucro odierno
compensa a stento Iafetica. - Oh, guarda!
Quello non è del mestiere, la vetta
però raggiunge, che nessuno scala,
se non i bravi cacciatori.
MANFRED (den Ändern nicht bemerkend)
So zu sein -
Durch Gram ergraut, wie dort gebroch'ne Tannen,
Verfluchter Wurzel hingedorrter Stamm,
Der nur noch Saft giebt zum Gefühl des Sterbens -
Und so zu sein, nur ewig so zu sein,
Gewesen anders! - Ihr jähen Eisesklippcri,
Lawinen, die von einem Hauch gelöst,
Hinab sich stürzend, Berge überwält'gen,
Fallt über mich!
MANFRED (che non s'accorge dell'altro)
Tale
esser - consunto, come i pini infranti,
arido tronco su radice infesta,
che trae l'umore per sentir la morte -
esser tale, per sempre esser così,
diverso essendo stato! - Cime eccelse
di ghiaccio, voi valanghe che un sol soffio
muove ed abbatte, travolgendo monti,
rovinate su me!
GEMSENJÄGER
Freund, vorgesehn,
Der nächste Tritt giebt Unglück! - Bei der Liebe
Des, der dich schuf, steh' nicht auf jener Klippe!
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Prudenza, amico,
un passo e sei perduto! - Per l'amore
di chi ti generò, lascia quel picco!
MANFRED (hört ihn nicht)
Ja, jenes war für mich ein schicklich Grab,
In Tiefe läge ruhig mein Gebein:
Es würde nicht um Klippen hergeschleudert,
Des Windes Spiel - wie jetzt - wie jetzt geschieht -
Durch einen Sprung. - Leb' wohl, du offner Himmel!
Sieh' nicht so vorwurfsvoll auf mich herab -
Mir nicht bestimmt. - Nimm hin den Staub, o Erde!
(Wie Manfred im Begriff ist, vom Felsen hembzuspringen, fasst ihn der Gemsenjäger und hält ihn durch einen schnellen Griff zurück).
MANFRED (non l'ode)
Si, era quella, per me la tomba adatta,
riposerebbe il corpo nel profondo:
non sarebbe scagliato tra le rocce,
gioco dei venti - come ora - ora accade -
con questo salto. - Addio, cielo ridente!
Non guardarmi severo - Il mio destino
non eri. - Terra, accogli questo fango!
(Come Manfred è sul punto di buttarsi dalla rupe, il cacciatore di camosci lo afferra e con rapida presa lo ritrae).
GEMSENJÄGER
Halt, Gottvergess'ner! - Bist du lebenssatt,
Das reine Thal doch nicht mit bösem Blute
Befleck'! - Hinweg mit mir - ich lass' dich nicht!
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Fermati, empio! - Se sazio sei di vivere,
la pura valle con sangue malvagio
non lordare! - Vieni con me - ti tengo!
MANFRED
Ich bin sehr krank am Herzen - fass' mich nicht -
Ich bin ganz Schwäche - die Gebirge wirbeln
Und spinnen um mich Blindheit. - Wer bist du?
MANFRED
Il mio male è nel cuore - non tenermi -
fiacchezza è in me - ruotano le montagne,
di cecità mi avvolgono. - Chi sei'?
GEMSENJÄGER
Bald wirst du's hören. - Jetzt mit mir hinweg -
Die Wolken drohen - hier - stütz' dich auf mich -
Hierher den Fuss -
Hier nimm den Stock und halte
Dich an dem Strauch - nun gieb mir deine Hand.
Komm - brav -
Du solltest Jäger sein! - Jetzt folge mir!
(Indem sie mit Keschwerde die Felsen hinabsteigen, füllt der Vorhang).
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Lo saprai presto. - Adesso mi accompagni -
sono torve le nubi - ti sostengo -
qui poggia il piede -
Ecco, prendi il bastone,
tieniti a quell'arbusto - a me la mano.
Vieni - coraggio -
saresti un cacciatore! - Segui me!
(Mentre scendono giù dalle rupi con fatica, cala il sipario).
Zweite Abtheilung Parte seconda
Scene vor der Hütte des Gemsenjägers in den Berner Alpen. Malerische Fernsicht, Wasserfall (Davanti alla capanna del cacciatore sulle Alpi bernesi. Sfondo pittoresco, una cascata)
No. 5 - Zwischenachtmusik N. 5 - Intermezzo per orchestra
GEMSENJÄGER (zu Manfred, der Abschied von ihm zu nehmen im Begriffe ist)
Herr, besser sei gelaunt. Kost' meinen Wein.
Er ist von alter Lese; auf den Gletschern
Hat er mir manchen Tag das Blut gethaut, -
Dasselbe thu' er dir. - Komm, thu' Bescheid!
IL CACCIATORE DI CAMOSCI (a Manfred, che è sul punto di congedarsi da lui)
Sii più lieto, signore. Assaggia, il vino.
E di antica vendemmia; sui ghiacciai
diversi giorni mi ha sgelato il sangue -
così sia a te. - Vieni, beviamo insieme!
MANFRED
Hinweg, hinweg! Am Rande klebt das Blut!
Wird es denn nie, nie in die Erde sinken?
MANFRED
No, via! C'è sangue rappreso sull'orlo!
Quel sangue mai non cola nella terra?
GEMSENJÄGER
Was meinst du? Deine Sinne irren ab!
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Che stai dicendo? Il tuo senno è sconvolto!
MANFRED
Blut ist's - mein Blut, der reine warme Strom,
Der in den Adern meiner Väter rann,
In unsern auch, wie jung wir, eines Herzens,
Einander liebten in verbot'ner Liebe.
Vergossen ward's: - und dennoch steigt es auf
Und färbt die Wolken, stösst mich aus dem Himmel,
Wo du nicht bist - und nimmer ich sein werde.
MANFRED
Sì, è sangue - sangue mio, la pura onda,
che nelle vene dei miei padri corse,
e nelle nostre, giovani, un sol cuore,
noi ci amavamo di vietato amore.
E fu versato: - eppure esala ancora,
tinge le nubi e mi scaccia dal cielo,
dove non sei - e io non sarò mai.
GEMSENJÄGER
Seltsame Worte! Irgend eine Sünde
Bevölkert dir im Wahnsinn leeren Raum.
Doch was auch sei dein Weh,
Zu tragen ist's, umsonst ist wildes Toben.
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Strane parole! Per una tua colpa
vedi in delirio gente dove è il vuoto.
Qualunque sia il tuo male,
devi portarlo, e inutile è il furore.
MANFRED
Trag' ich es nicht? - sieh' mich - ich lebe noch.
Ich sag' dir, Mensch, ich lebte viele Jahre,
Viel lange Jahr', doch gegen die, so kommen,
Sind sie ein Nichts: Weltalter, Ewigkeit
In Raum und Zeit, und ein Bewusstsein
Mit grimm'gem Todesdurst - doch ungelöscht!
MANFRED
E non lo porto? - Guardami - son vivo.
Ascolta, uomo, ho vissuto molti anni
e anni ma un nulla sono a confronto
di quelli che verranno: età infinite
nello spazio e nel tempo e la coscienza
assetata, di morte - ma insaziata!
GEMSENJÄGER
Gott
Geh' Ruhe dir und Reue, die dich sühnt,
Ich schliesse dich in mein Gebet.
IL CACCIATORE DI CAMOSCI
Ti doni
pace Iddio e penitenza che ti sani,
pregherò anche per te.
MANFRED
Gebets
Bedarf ich nicht, doch dulde ich dein Mitleid;
Ich geh' - Zeit ist's - Leb' wohl! Hier Gold und Dank -
Nicht rede - dir gebührt's. - Nicht folge mir -
Ich kenne meinen Weg - er ist gefahrlos:
Noch einmal: folge nicht - ich will es so.
(Gemsenjäger geht ab. Manfred besteigt einen dem Wctsserfall nahegelegenen Vorsprung).
MANFRED
Non ho bisogno
di preghiere, la tua pietà l'accetto.
Addio - È tempo - Abbi un grazie e danaro -
Non dire un no - ti spetta. - Non seguirmi -
La mia strada la so - non c'è alcun rischio:
di nuovo, non seguirmi - questo voglio.
(Il cacciatore di camosci si allontana. Manfred sale su una sporgenza posta vicino alla cascata).
MANFRED (allein)
Noch ist es Morgen - noch wölbt Sonnenstrahl
Den Regenbogen in des Bergstroms Welle,
Und lässt die Wogensäule silbern schiessen
Hinab an jäher Klippen Ueberhang.
Und wirft weithin die Fäden seines Lichts.
Mein Äug' allein trinkt dieser Anmuth Anblick;
Allein in dieser süssen Einsamkeit
TheiP ich mit dieses Grunds Gebieterin
Der schönen Wasser Preis. - Ich rufe sie.

(Manfred nimmt Wasser in seine hohle Hand und spritzt es in die Luft; während er die Beschwörungsformel murmelt.
Nach einer Pause steigt die Alpenfee unter dem Regenbogen des Wasserstromes auf).

No. 6 - Rufung der Alpenfee
Du schöner Geist mit deinem Haar aus Licht,
Mit deines Aug's ruhmreichen Glanz, darin
Der Erdentöchter unvergänglichster
Reiz aufblüht in unirdischer Gestalt,
Im Wesen rein'ren Elements; -
Du schöner Geist, ich les' auf deiner Stirn,
Dem klaren Spiegel stiller Seelenruh',
Die in sich selbst Unsterblichkeit verkündet,
Dass einem Erdensohne Du verzeihst,
Dem dunklere Gewalten wohl verstattcn,
Mit ihnen zu verkehren - wenn er den
Gewinn zieht aus dem Zauber: dass auch dich
Er ruft zu eines Augenblicks Beschauung!
MANFRED (da solo)
Mattino è ancora - ancora tende il sole
l'arcobaleno nell'onda che cade,
e scaglia le argentee colonne d'acqua
giù sul pianoro di scoscese rocce.
Della sua luce i raggi lancia oltre.
Tante beltà solo il mio occhio beve;
ed io in questa dolce solitudine
divido con la sovrana del reame
il dono di queste acque. - Ora la chiamo.

(Manfred prende acqua nel cavo della mano e la sparge in aria, mentre mormora lo scongiuro.

Dopo poco la maga delle Alpi sorge sotto l'arcobaleno del torrente).

N. 6 - Apparizione della fata delle Alpi
Bel fantasma, che hai chioma luminosa
e il glorioso splendore dello sguardo,
che dà alle figlie della terra grazia
fiorente, eterna, in forma ultraterrena,
in un'essenza di elementi puri; -
bel fantasma, ti leggo sulla fronte,
specchio lucente di pace interiore
che già in se stessa eternità promette,
che tu perdoni un figlio della terra,
cui le forze oscure fanno dono
di trattare con loro - quando adopra
i sortilegi: che egli anche te chiami
per poterti ammirare un solo istante!
ALPENFEE
Du Erdensohn, was konntest du begehren,
Was in der Macht nicht steht der Mächtigsten,
Der Lenker des Verborg'nen?
LA MAGA DELLE ALPI
Figlio del fango, che puoi tu bramare
che non sia nel potere dei sovrani,
arbitri dell'ignoto ?
MANFRED
Eine Gunst -
Doch weshalb wiederholen, da's umsonst?
MANFRED
Un dono - eppure
perché te lo ripeto, se è impossibile?
ALPENFEE
Ich weiss es nicht: so künde mir's dein Mund!
LA MAGA DELLE ALPI
Non so: sia dunque la tua bocca a dirlo!
MANFRED
Wohl denn - sei's mir zur Qual, das ist ja gleich,
Werd' laut mein Weh! Von früh'ster Jugend auf
Ging nicht mein Geist den Weg der Menschengeister,
Sah' nicht die Erde mit der Menschen Blick;
Wonach sie dürsteten, war nicht mein Sehnen,
Wonach sie rangen nicht mein Lebensziel.
So versenkt' ich mich
Einsamen Pfades in des Todes Tiefen,
Ergrübelnd seinen Grund in seiner Frucht,
Und aus Gebeinen, aus verwestem Staub
Zog ich die bannbelegten Schlüsse mir.
Und vieler Jahre Nächte weiht' ich dann
Geheimer Wissenschaft, der Urzeit Erbe.
Doch mit dem Wissen
Wuchs Durst nach Wissen und die Macht und Freude
Der glänzend strahlenden Erkenntniss, bis -
MANFRED
Bene - se mi tortura, non importa,
alta suoni la pena. Nei primi anni
la mente già scartò le vie degli altri,
né guardò il mondo con gli occhi degli uomini;
la loro sete non era la mia,
la loro attesa non era il mio fine.
Così scesi nell'antro
della morte per solitaria strada,
la sua causa esplorando nei suoi effetti,
e dall'ossame, dalla marcia polvere
scomunicate conclusioni trassi.
Poi consacrai le notti di anni e anni
a scienze arcane, lascito remoto.
Ma col sapere
crebbe la sete, la forza, l'orgoglio
di tanta luce dottrinale, quando -
ALPENFEE
Fahr' fort!
LA MAGA DELLE ALPI
Procedi!
MANFRED
Ach, darum nur liess ich die Rede
Im Rühmen eitler Kräfte sich ergeh'n,
Weil jetzt den Nerv des Schmerzes ich berühr' -
Doch es gesehen'! - ich nannte dir noch nicht
Erzeuger oder Gattin, oder die
Verwandten Bluts der Menschheit Kette trugen;
Hatt' ich sie auch: mir galten sie nicht so -
Doch eine war -
MANFRED
Ahimè, prolungavo il discorso
magnificando i miei vani poteri,
perché ora tocco il nervo dello strazio -
Ma accada dunque! - Non ti ho nominato
genitori né sposa, né legami
di umanità o di congiunto sangue;
li avevo, sì: ma non me ne curavo -
Ma una -
ALPENFEE
Vollende! Schon' dich nicht!
LA MAGA DELLE ALPI
Finisci! Non hai difesa!
MANFRED
Sie war mir gleich an Zügen - ihre Augen,
Ihr Haar, ihr Angesicht, ja selbst der Ton
Der Stimme, Alles machte sie mir gleich;
Doch Alles milder und verklärt in Schönheit.
Ich liebte und verdarb sie -
MANFRED
Ella mi era simile - i suoi occhi,
la chioma, il viso, perfino l'accento
della sua voce, tutto a me era uguale;
ma la bellezza era più mite e eletta.
L'ho amata e l'ho perduta -
ALPENFEE
Deine Hand?
LA MAGA DELLE ALPI
La tua mano?
MANFRED
Nicht that's die Hand, mein Herz zerbrach ihr Herz,
Es welkte, mich durchschauend. Wohl vergoss
Ich Blut, doch ihres nicht, und dennoch floss es -
Ich sah's - nicht stillen könnt' ich's.
MANFRED
Non la mano, il mio cuore infranse il suo,
mi guardò dentro e inaridì. Sì, sangue
versai, ma non quel sangue, esso fu sparso -
lo vidi - non potei arrestarlo.
ALPENFEE
Und um sie -
Ein Wesen des Geschlechts, das du verachtest -
Giebst auf du unsres hohen Wissens Gaben,
Und schrumpfst zur feigen Sterblichkeit - hinweg!
LA MAGA DELLE ALPI
E a lei -
un essere della razza che disprezzi -
tu sacrifichi l'alta nostra scienza,
e alla mortalità ti umili - via!
MANFRED
Tochter der Luft, ich sage dir, seitdem -
Doch Worte sind nur Hauch - o sich' mich an
Im Schlaf, und wache bei dem Wachenden!
Nicht einsam mehr ist meine Einsamkeit,
Die Furien erfüllen sie; - die Nacht
Harrt' zähneknirschend ich des neuen Morgens,
Und habe dann verflucht mich bis zum Abend; -
Vergebens fleht' ich um des Wahnsinns Segen.
Dem Tode trotz' ich, doch es wich im Kampf
Der Elemente mir entsetzt die Woge,
Jeglich Verhängniss ging kraftlos vorüber -
Des unbarmherz'gen Dämons kalte Hand
Hielt mich an einem Haar, das unzerreissbar.
MANFRED
Figlia, dell'aria, io ti dico, da allora -
ma le parole sono un soffio - guardami
mentre dormo o tu veglia con me sveglio!
Non più è sola la mia solitudine,
nelle Furie essa, è colma; - nella, notte
ringhio e attendo la luce del mattino,
poi fino a sera io esecro me stesso; -
prego invano la grazia dell'insania.
Sfidai la morte e invece nello scontro
degli elementi mi evitava l'onda,
ogni rischio passava senza effetto -
la fredda mano del dèmone immite
mi legava a uncapello che era saldo.
ALPENFEE
Vielleicht bring' ich dir Rettung.
LA MAGA DELLE ALPI
Forse io so la salvezza.
MANFRED
Dies zu thun
Weck' Todte, oder lass' mich ruh'n mit ihnen.
MANFRED
Per salvarmi
desta i morti o tu dammi il loro sonno.
ALPENFEE
Hier ist die Grenze meiner Macht; doch wenn
Du schwörst Gehorsam meinem Willen und
Jedem Gebot, das hilft dir wohl an's Ziel.
LA MAGA DELLE ALPI
Qui il mio potere termina; ma se
tu prometti ubbidienza al mio volere
e ai comandi, sarà questo il soccorso.
MANFRED
Ich schwöre nicht! - Gehorsam? Wem? den Geistern,
Die mein Gebot herzwingt? Soll ich der Skave
Der Sklaven sein, die ich berief? O nimmer!
MANFRED
Non prometto! - Ubbidienza? A chi? agli spettri
che il mio comando piega? Sarò schiavo
degli schiavi che io convoco? Mai!
ALPENFEE
Hast du kein mild'res Wort? Bedenk' dich wohl!
Halt' ein, eh' du verwirfst.
LA MAGA DELLE ALPI
Non hai parole più miti? Ripensa!
Bada, prima di rifiutare.
MANFRED
Ich hab's gesagt!
MANFRED 
Ho detto!
ALPENFEE
Nun wohl! - So darf ich gehen - sprich!
LA MAGA DELLE ALPI
E sia! - Io posso andare - dillo!
MANFRED
Hinweg - 
(Die Alpenfee verschwindet)
MANFRED
Via-
(La maga delle Alpi scompare)
MANFRED (allein)
Wir sind des Schreckens Narren und der Zeit:
Die Tage schleichen her und schleichen hin,
Mit Lebensekel furchten wir den Tod. -
- Ich finde Hülfe
In meiner Wissenschaft, - die Todten ruf ich
Und frage, was wir fürchten denn zu sein:
Die strengste Antwort ist doch nur das Grab.
Wenn ich nie lebte, lebte, was ich liebte,
Wenn ich nie liebte, lebte, was ich liebte,
In voller Schönheit noch, Glückseligkeit
Wie gebend so empfangend. Aber nun,
Was ist sie nun? in Qual für meine Sünde,
Etwas - zu denken, scheu' ich's - oder Nichts.
In wenig Stunden frag' ich nicht umsonst -
In dieser Stunde furcht' ich, was ich wage:
Bis diese Stunde scheute nie mein Blick
Die Geister, bös' und gut', - doch jetzt erbeb' ich
Und fühl' auf meiner Brust fremdkalten Thau;
Ich thu', was ich verabscheu': und befehde
Der Menschen Schrecknisse. - Es naht die Nacht.
MANFRED (da solo)
Del timore e del tempo siamo beffa:
scorrono i giorni uno dopo l'altro,
sazi di vita temiamo la morte. -
- Cerco soccorso
nella scienza a me nota, - chiamo i morti
e chiedo che temiamo nel trapasso:
solo la tomba è inesorabile risposta.
Se non vivessi, vivrebbe chi ho amato,
e vivrebbe, se non avessi amato,
nella piena bellezza, ogni letizia
dando e accogliendo. Invece ora ella
che cosa è mai? in pena per mia colpa,
un che - pensiero orrendo - oppure un nulla.
Fra poche ore non avrò più dubbi -
in questa ora temo ciò che oso:
fino a quest'ora non sfuggì il mio sguardo
gli spettri, buoni o biechi, - ed ora tremo
e una fredda rugiada sento in petto;
compio ciò che più aborro: ogni ribrezzo
umano sfido. - La notte s'appressa.
Die Halle Arinmn's. Arimun auf seinem Throne, einem Fenerballe, umgeben von den Geistern. La reggia di Arimane. Arimane sul trono, che è un globo di fuoco, circondato dagli spiriti.
No. 7 - Hymnus der Geister Ariman's N. 7 - Inno deglio spiriti
HYMNUS DER GEISTER
Heil unsrem Meister! Herrn der Erd' und Luft!
Auf Wölk' und Welle wandelnd, - seine Hand
Regiert die Elemente, die
In's alte Nichts sein hoher Wille bannt!
Er athmet - Sturm zerwühlt der Wogen Tanz;
Er spricht - der Donner rollt aus Wolkenflammen;
Er blickt - der Sonnenstrahl flieht'seinen Glanz;
Er regt sich - bebend bricht die Welt zusammen!
Vulkane spriessen seinem Fusstritt auf;
Pest ist sein Schatten; durch der Himmel Gluth
Herolden die Kometen seinen Lauf:
Planeten brennt zur Asche seine Wuth.
Ihm opfert Krieg auf blutigem Altar;
Ihm zollt der Tod; das Leben ist ganz sein,
Bringt ihm endlose Todeskämpfe dar; -
Sein ist der Geist in einem jeden Sein!
(Die Parzen treten ein).
INNO DEGLI SPIRITI
Salve al nostro sovrano! Signore d'aria e terra!
Nubi e onde percorre, - la sua mano
governa gli elementi, e questi
il suo cenno nel primo nulla affonda!
Egli respira - il vento confonde la danza delle onde;
Egli parla - il fragore rimbomba dal fuoco delle nubi;
Egli guarda - il sole nasconde il suo splendore;
Egli si muove - il mondo si scuote e va in frantumi!
Se il suo piede fa un passo, esplodono i vulcani;
contagio è la sua ombra; nei cieli incandescenti
annuncia la cometa il suo passaggio:
In sua ira, brucia e annienta i pianeti.
Su sanguinanti altari la terra gli fa omaggio;
sua, tributaria, è la morte; l, vita gli appartiene
e le infinite agonie gli porta, in dono; -
di tutto ciò che è, egli tiene lo spirito!
(Entrano le Parche).
ERSTE PARZE
Heil sei dem Ariman! Auf Erden nimmt
Zu seine Macht - die beiden Schwestern thaten,
Wie er gebot, nicht lässig war auch ich.
PRIMA PARCA
Ad Arimane gloria! Sulla terra
la sua forza si accresce - ciò che ha imposto,
fecero le sorelle e anch'io fui pronta.
ZWEITE PARZE
Heil Ariman! Wir, denen Menschen beugen
Die Nacken, stehn gebeugt vor seinem Thron.
SECONDA PARCA
Ad Arimane gloria! Noi, cui gli uomini
piegano il capo, ci inchiniamo al trono.
DRITTE PARZE
Heil Ariman; Wir warten seines Winks.
TERZA PARCA
Ad Arimane gloria! Faccia il cenno.
EIN GEIST
Was zeigt sich hier? Ein Mensch?
Du frech geschickverfall'nes Jammerding,
Knie' nieder, bete an!
UNO SPIRITO
Chi arriva qui? Un uomo?
Tu figlio della pena, reietto temerario,
piega il ginocchio, supplica!
ZWEITER GEIST
Ich kenn' den Mann -
Ein Zauberer von grosser Macht und Kunst!
SECONDO SPIRITO
Mi è noto -
egli è un mago potente e molto esperto!
DRITTER GEIST
Knie' nieder, Sklav', bet'an! Wie? kennst du deinen
Und unsern Herrscher nicht? Beb' und gehorch'!
TERZO SPIRITO
Schiavo, inginocchio e supplica! Tu ignori
il nostro e tuo signore? Trema e ascolta!
No. 8 - Choeur N. 8 - Coro
ALLE GEISTER
Wirf in den Staub dich, den verdammten Staub,
der Erde, oder Schlimmes furchte!
TUTTI GLI SPIRITI
Faccia nel fango, giù, fango dannato,
creatura della terra, o temi il peggio!
MANFRED
Ich kenn's, und doch, ihr seht, ich kniee nicht.
Lasst ihn nur knie'n vor dem, was über ihm,
Allwaltender Unendlichkeit, dem Schöpfer,
Der nicht ihn schuf für Anbetung - er knie',
Zusammen knie'n wir dann.
MANFRED
Lo so, ma voi vedete, non mi piego.
Fate che lui si inchini a chi lo domina,
alla, potente immensità, a quel padre
che non gli dà il dominio - s'inginocchi
e lo farò con luì.
No. 9 - Choeur N. 9 - coro
DIE GEISTER
Zermalmt den Wurm,
Zertrümmert ihn in Stücken!
GLI SPIRITI
Schiacciate il verme,
laceratelo a brani!
ERSTER PARZE
Haltet ein!
Fürst unsichtbarer Mächte, dieser Mann
Ist nicht gemeiner Art, wie seine Haltung
Und Gegenwart bezeugt; sein Leiden war
Unsterblicher Natur, dem unsren gleich.
Geistoffenbarung stellte hoch ihn über
Das Erdgeschlecht, und offenbarte nur
Dasselbe ihm, was wir erkundet: nicht
Sei die Erkenntniss Glück, die Wissenschaft
Nichtwissens Eintausch für Unwissenheit. -
Was willst du?
PRIMA PARCA
No, aspettate!
Re delle forze oscure, questo uomo
non è di stirpe ignobile, e lo mostra
la figura ed il gesto; il suo dolore
ebbe natura eterna, come il nostro.
Il suo pensiero l'ha posto più in alto
della razza terrena, egli ha svelato
ciò che è noto anche a noi: che la dottrina
non dà gioia ed è la scienza scambio
tra ignoranza e una stolta ingenuità. -
Che vuoi tu?
MANFRED
Nicht von dir erlang' ich Antwort.
Die Todten ruf - die Frage ist für sie.
MANFRED
Non da te aspetto risposta.
Richiama i morti - la domanda è a loro.
ERSTE PARZE
Sind dir genehm, o hoher Ariman,
Die Wünsche dieses Menschen?
PRIMA PARCA
Gradisci, sommo Arimane,
le attese di quest'uomo ?
ARIMAN
Ja.
ARIMANE
Sì.
ERSTE PARZE
Wen willst
Du schau'n?
PRIMA PARCA
Chi vuoi
guardare?
MANFRED 
Die ohne Grab blieb; ruf' Astarte!
MANFRED
Quella senza tomba; Astarte!
No. 10 - Beschwörung der Astarte N. 10 - Invocazione di Astarte
ERSTE PARZE
Schatten! - Geist! -
Was immer du sei'st,
Das noch mag verweilen
Im Ganzen, in Theilen
Angebor'ner Gestalt,
Des Gebildes aus Staub,
Das verfiel der Gewalt
Der Erde zum Raub -
Steig', wie du gewesen,
Aus Grabesschooss,
Und Gesicht und Wesen
Vom Wurm kauf los.
Erschein'! - Erschein'! - Erschein'!
Der dich gesendet, harret dein!
PRIMA PARCA
Ombra, spettro,
chi mai tu sia,
che forse serbi
in tutto, in parte,
l'aspetto nativo,
il corpo di polvere,
la spoglia caduta
in preda alla terra -
risorgi com'eri
dal grembo funereo,
e volto e figura
riscatta dai vermi.
Sorgi! - Sorgi! - Sorgi!
Chi ti ha sospinto, ora ti aspetta!
(Das Schattenbild der Astarte steigt auf und steht in der Mitte). (Il fantasma di Astarte compare e si ferma al centro).
MANFRED
Kann dies denn Tod sein? auf den Wangen Farbe -
Doch seh' ich wohl, nicht ist's lebendig Glüh'n,
Nur Fieberanflug, wie das falsche Roth,
Mit dem der Herbst die todten Blätter malt.
Es ist dieselbe! Gott, dass ich mich fürchte,
Dieselbe anzuschau'n! - Astarte! - Nein,
Ich kann nicht zu ihr reden - lasst sie reden -
Vergieb mir, oder fluche mir!
MANFRED
La morte è questa? Colore sulle guance -
ma vedo bene, non è un rosso vivo,
è solo febbre, come il finto ardore
con cui l'autunno tinge morte foglie.
Ed è lei stessa! Dio, provo timore
ora di contemplarla! - Astarte! - No,
non so parlarle - fate che mi parli -
perdonami o condannami!
PARZE 
Bei der Macht, die gebrochen
Dein Grab in den Tiefen,
Sprich zu dem, der gesprochen,
Oder uns, die dich riefen. -
LA PARCA 
Per la forza che ha infranto
la tua tomba nel buio,
parla a lui che ha parlato,
se no, a noi che chiamammo.
ARIMAN
Gehorche diesem Scepter, Geist!
ARIMANE
Cedi al mìo scettro, spirito! -
No. 11 - Manfred's Ansprache an Astarte N. 11 - Discorso di Manfred ad Astarte
MANFRED
O höre,
Hör' mich, Astarte! O Geliebte, sprich!
So viel hab' ich erduldet, dulde noch -
O sieh' mich an! das Grab hat dich nicht mehr
Verwandelt, als ich dir erschein'. Du liebtest
Mich allzusehr, ich dich: wir konnten nicht
Einander so zerquälen, ob nun auch
Todsünde war die Liebe, die wir liebten.
O sag', dass dir nicht graut vor mir - dass ich
Die Strafe für uns Beide trage - dass
Den Sel'gen du gehörst - und ich dem Tode;
Bisher hat Alles, was ich hasse, sich
Verschworen, an das Dasein mich zu binden -
Ein Dasein, dass mich die Unsterblichkeit
Anschaudert, solchen Seins Verewigung.
Ruhlos weiss nicht ich, was ich frag' und will;
Was du bist und was ich bin, fühl' ich nur,
Und hörte gern noch einmal, eh' ich sterbe,
Die Stimme, die Musik mir war, - o sprich!
Gerufen hab' ich dich in stiller Nacht,
Aus Busch und Schlummer auf die Vögel scheuchend,
Die Wölfe des Gebirgs erweckt' ich, liess die Höhlen
Vergeblich deinen Namen widerhallen,
Sie gaben Antwort - Antwort gaben mir
So mancher Geist und Mensch - nur du schwiegst still.
O sprich zu mir! Die Sterne überwacht' ich,
Gen Himmel starrend sucht' ich dich vergeblich.
O sprich! Die Erde habe ich durchwandert
Und fand nie deines Gleichen. - Sprich zu mir!
Sieh' rings die Feinde, wie sie mit mir fühlen.
Sie furcht' ich nicht, und fühl' für dich allein -
O sprich mit mir! sei's auch im Zorn; nur rede,
Ich rechte nicht, wovon - wenn ich dich höre -
Noch einmal, nur noch einmal!
MANFRED
Tu ascolta,
ascolta me, Astarte! O amata, parla!
Tanto ho patito, e il patimento dura -
Oh, guardami! La tomba ti ha mutato
non più di quanto io sembri a te. Mi amavi
troppo, cosi io te: non potevamo
torturarci a vicenda, anche se estremo
peccato era l'arbore che amavamo.
Dimmi che non mi odi - che a me tocca
la punizione per entrambi - che
ai beati appartieni - ed io alla, morte;
finora ciò che è oggetto del mio odio,
cospira per legarmi all'esistenza -
a un'esistenza, si che mi dà orrore
l'eterno che è estensione della vita.
Non ho pace ed ignoro ciò che chiedo;
soltanto sento ciò che sei e che sono,
e prima di morire ascolterò
la voce che era musica - deh, parla!
Nel silenzio notturno t'ho chiamata,
spaventandogli uccelli nelle fronde,
il lupo di montagna, e le spelonche
invano riecheggiavano il tuo nome,
tutti mi rispondevano - risposta
ebbi da spettri e uomini - tu taci.
Oh, parlami! Le stelle in lunga veglia
scrutavo, e nel cielo te ho cercato
invano. Parla! Ho percorso la terra,
so che nessuno ti somiglia. - Parla!
Vedi, i nemici intorno hanno pietà,
io non li temo, per te solo soffro. -
Parlami! Anche se è ira, ma tu parla,
non importa di che - purch'io ti ascolti -
ancora, un'altra volta sola!
DAS SCHEINBILD DER ASTARTE
Manfred!
LO SPETTRO DI ASTARTE
Manfred!
MANFRED
Sprich mehr, ich leb' in deiner Stimme Ton!
MANFRED
Si, vivo nel suono della, tua voce!
ASTARTE
Manfred, dein irdisch Leid ist morgen hin!
Leb' wohl!
ASTARTE
Lo strazio in terra, cesserà, domani!
Addio!
MANFRED
Ein Wort noch! - Hast du mir verzieh'n?
MANFRED
Una parola! - Mi perdoni?
ASTARTE
Leb' wohl!
ASTARTE
Addio!
MANFRED
Seh'n wir uns wieder?
MANFRED
Ci rivedremo ancora?
ASTARTE
Lebe wohl!
ASTARTE
Addio!
MANFRED
Ein Wort der Gnade, sprich, du liebst mich noch?
MANFRED
Una parola di pietà, tu m'ami?
ASTARTE
Manfred!
(Astarte's Geist verschwindet)
ASTARTE
Manfred!
(Lo spirito di Astarte scompare)
PARZE
Sie ging, kehrt keinem Rufe wieder;
Erfüllet wird ihr Wort. - Zurück zur Erde!
Hast du noch eine Frage
An unsrcn hohen Herrscher oder uns?
LA PARCA
E andata, non c'è più richiamo;
il suo detto avrà effetto. - Torna in terra!
Hai ancora domande
al nostro alto sovrano oppure a noi?
MANFRED
Nein!
MANFRED
No!
PARZE
Dann, für eine kurze Zeit leb' wohl!
LA PARCA
Dunque addio per un tempo assai breve!
MANFRED
So sehn wir uns! auf Erden? oder wo? -
Nun wie du willst: geh' ich doch als ein Schuldner
Empfang'ner Wohlthat hin. So lebt denn wohl!
(Manfred ab)
(Der Vorhang fällt).
MANFRED
Allora ci vedremo in terra? o dove? -
Sarà come vorrai: per il favore
vi sono debitore. A voi addio!
(Manfred si allontana)
(Cala il sipario).
Dritte Abtheilung Parte terza
Eine Halle in Manfred's Schlosse Una sala nel castello di Manfred
MANUEL
Ein Abend ganz wie heute; grade so
Hing an dem Eiger eine rothe Wolke. -
Graf Manfred war, wie jetzt, in diesen Thurm,
Wir wissen nicht womit beschäftig, doch
Mit ihm die einzige Gefährtin seiner
Nachtwachen und der Wanderungen, - sie,
Die er von allem Irdischen allein
Zu lieben schien, wie's auch das Blut gebot.
Gräfin Astarte, seine - Aber still - er kommt.
MANUEL
Proprio una notte come questa; anche
la nube rossa era ferma sull'Eiger. -
Come oggi il conte Manfred in questa torre
era immerso in faccende ignote a noi,
ma con lui stava l'unica compagna
delle sue veglie, delle sue escursioni,
la sola che delle creature in terra
sembrava amasse, come vuole il sangue.
Donna Astarte, la sua - basta - egli giunge.
MANFRED
Wie spät?
MANFRED
È tardi?
MANUEL
In einer Stunde sinkt die Sonne
Hinab. Es wird ein schöner Abend.
MANUEL
Fra un'ora tramonta il sole.
E sarà una bella sera.
MANFRED
Sag',
Ist Alles eingerichtet in der Burg,
Wie ich befahl?
MANFRED
Dimmi,
è tutto predisposto nella torre,
come ho ordinato ?
MANUEL
Bereit ist Alles, Herr!
Hier ist der Schlüssel und das Kästchen.
MANUEL
Sire, è tutto pronto!
Ecco la chiave, ecco lo scrigno.
MANFRED
Gut,
So magst du gehn.
(Manuelfleht ab).
MANFRED
Bene,
ora puoi andare.
(Manuel esce).
No. 12 - Ein Friede kam auf mich N. 12 - Mi arriva una pace
MANFRED (allein)
Ein Friede kam auf mich,
Unsäglich still, wie bis zu dieser Zeit
Nicht heimisch war im Leben, das ich kannte. -
Wenn ich nicht wüsste, dass Philosophie
Der eitlen Dinge bunteste Verwirrung,
Das leerste Wort, das je aus Schulgewäsch
Das Ohr bethörte: könnte wohl ich meinen,
Der Weisen Stein, das vielgesuchte Gut,
Sei meiner SeeldFund und Eigenthum.
Hält's auch nicht aus, so hab' ich's doch erkannt:
Es goss ein neu Gefühl in die Gedanken,
Und in die Tafeln der Erinnerung
Möcht' ein ich tragen dies Gefühl. -
(Der Abt tritt an)
MANFRED (da solo)
Mi arriva una pace,
una quiete indicibile, che mai
prima fu nella vita che conobbi. -
Se non sapessi che delle illusioni
la più bizzarra è la filosofia,
frivolezza di chiacchiere accademiche,
che ci frastorna: forse potrei dire
che il gran segreto e l'attesa salute
siano mie scoperte e mio possesso.
Non durerà, l'ho conosciuto almeno:
nuovi sensi riversa nei pensieri,
e nelle tavole della memoria
porrei segnare il sentimento. -
(Entra l'Abate)
ABT
Friede sei
Dem Grafen Manfred!
L'ABATE
Pace
a te, conte Manfred!
MANFRED
Frommer Vater, Dank!
Willkommen! Du bringst Ehre diesem Hause
Und Segen uns.
MANFRED
Pio padre,
benvenuto! Tu rechi alla mia casa
onore e santità.
ABT
O wäre so es, Graf! -
Nun ohne Umschweif denn: - mein Alter, Amt,
Wie guter Absicht Eifer sei die Vollmacht;
Auch unsre Nachbarschaft, ob ungepflegt,
Sei mir ein Herold. Seltsame Gerüchte
Und von unheil'ger Art verbreiten sich,
Verflochten deinem Namen, einem Namen,
Geadelt durch Jahrhunderte: mag ihn,
Der ihn jetzt trägt, vererben unbefleckt!
L'ABATE
Oh, così fosse! -
Senza indugi però: - questa missione
la spiega la mia età, lo zelo, l'abito;
pur negletta, la nostra vicinanza
mi sia di araldo. Strane dicerie
e di natura infame si diffondono,
si intrecciano al tuo nome, al nome nobile
per secolare storia: possa egli
che oggi lo porta, trasmetterlo intatto!
MANFRED
Fahr' fort. - Begierig hör' ich.
MANFRED
Continua. - Sono attento
ABT
Man erzählt,
Dass du zu thun hast mit verbot'nen Dingen,
Dass du verkehrst mit dunkler Tiefe Mächten
Und allen bösen Geistern, welche, feind
Dem Himmel, in dem Thal des Todes wandeln.
L'ABATE
Si racconta
che tu maneggi cose proibite,
che ti intrattieni con potenze oscure
e con malvagi spettri, che nemici
al cielo, percorrono i morti abissi.
MANFRED
Wer hat dir solche Dinge hinterbracht?
MANFRED
E chi ti ha riportato queste cose?
ABT
Des Klosters fromme Brüder - die erschreckten
Landleute - selbst die Deinen seh'n auf dich
Mit einem Blick, der deinem Leben droht.
L'ABATE
I pii fratelli del chiostro - e atterriti
i contadini - e anche la tua gente
ti sorveglia e minaccia la tua vita.
MANFRED
Nimm's hin.
MANFRED
Prendila.
ABT
Zu retten, nicht zu tödten kam ich.
L'ABATE
Io ti salvo, non t'uccido.
MANFRED
Ich höre dich. - Vernimm denn mein Antwort:
Wass immer ich gewesen oder bin,
Das richte Gott, - ich suche keinen Mittler
Mir unter Menschen. Fehlt' ich gegen eure
Satzungen, nun beweiset denn und straft.
MANFRED
Ho udito. - Ascolta tu la mia risposta:
ciò che mai sono stato, ciò che sono,
giudichi Dio - non cerco un difensore
tra gli uomini. Se pecco contro i vostri
precetti, dimostratelo e punite.
ABT
Mein Sohn, von strafe sprech' ich nicht, allein
Von Reue und Vergebung. - Bei dir selbst
Steht dieser letzten Hülfe Wahl - und dann
Gab unsres Glaubens strenge Satzung mir
Die Macht, den Pfad zu bahnen von der Sünde
Zu hoher Hoffnung, seligen Gedanken.
L'ABATE
Figlio, non io di pene, di perdono
e pentimento parlo - sta in te stesso
la scelta del soccorso estremo - poi
le norme della fede mi concedono
la forza di sgombrare la tua strada
dal peccato a pensieri di speranza.
MANFRED
Nein, alter Mann, kein Priester hat Gewalt
Und Zauber kein Gebet, - in keinerlei
Gestalt macht Büssung rein, Gebehrde, Fasten,
Nicht Todeskampf - was schwerer zu erdulden.
Des innern Weh's tief eingebor'ne Qual,
Gewissensangst, die ohne Furcht vor Hölle
In eig'ner Vollgewalt doch jeden Himmel
Zur Hölle macht - auch das kann nimmer bannen
Aus fessellosem Geiste das Bewusstsein
Der eig'nen Sünde, Unthat, Pein und Rache,
Der selbstverhängten; keiner Zukunft Marter
Hält solch' Gericht, als der sich selbst verdammt
Hält über seine Seele.
Mann, ich ehre
Dein Amt und deine Jahre; und dein frommes
 Vorhaben schätz' ich, doch es ist umsonst;
Halt' nicht für rauh mich, wenn ich jetzt aus Schonung,
Für dich mehr als für mich, entsagen muss
Dem weiteren Gespräch, und so - leb' wohl!
MANFRED
Padre, non ha potere nessun prete
né in preghiera è magia - in nessuna forma
rende pure digiuno o penitenza,
né agonia - per un peso troppo grave.
L'innato assillo della propria angoscia,
il rimorso, che senza la paura
dell'inferno, con prepotenza muta
il cielo nell'inferno - neanche questo
da uno spirito libero il ricordo
scaccia dei suoi peccati, torti e pene
ch'egli s'è inflitto; né minaccia strazi
nessun giudice come chi la propria
anima danna.
Io rispetto, vecchio,
il tuo ufficio, i tuoi anni; e l'intenzione
devota onoro, anche se essa è vana;
non dirmi aspro, se ora per riguardo
a te ben più che a me devo negare
altre parole, e dunque - addio per sempre!
ABT (im Abgehen)
Der konnte wohl ein edles Wesen werden:
Er hat die Kraft, zu herrlichem Gebilde
Preiswürd'ge Elemente zu verbinden.
Auf's Neu' versuch' ich's, denn der Rettung werth
Sind Solche; für gedeihlich Ende wag'
Ich Alles, und behutsam folg' ich ihm.
(Abt ab).

(Manuel tritt ein).
L'ABATE (allontanandosi)
Poteva diventare un uomo eccelso:
egli ha la forza di unire preziosi
elementi per un glorioso effetto.
Ancora proverò, che di salvezza
è degna tale gente; io tento tutto
per buoni fini, e lo seguo prudente.
(L'Abate esce).

(Entra Manuel).
MANUEL
Zu Sonnenuntergang befahlt ihr mich:
Jetzt sinkt, o Herr, sie hinter das Gebirge.
MANUEL
Mi diceste di attendere il tramonto:
il sole scende, signore, oltre i monti.
No. 13 - Abschied von der Sonne N. 13 - Addio al sole
MANFRED
Dann will ich sie beschau'n.
(Geht an das Fenster des Saals).
Glorreiche Scheibe,
Du der Natur Idol in ihrer Jugend,
Des ungeschwächten kräftigen Geschlechts
Der Riesensöhne aus dem Ehebündniss
Der Engel mit der Erde schönern Töchtern,
Die die verführten Geister niederzogen
Für immer - o glorreiche Scheibe, du
Ein Gottesdienst, noch ehe deiner Schöpfung
Geheimniss kund ward, des Allmächt'gen erstes
Werkzeug, entzücktest auf den Bergeshöh'n
Die Hirten vor Chaldäa, bis sie sich
Versenkten in Gebet! Du Körpergott,
Des Unbekannten Stellvertreter, der
Zu seinem Abbild dich erkor! Du Urstern,
Du Weltenmittelpunkt, der unsre Erde
Bewohnbar macht, und waltet über Farben
Und Herzen derer, die sein Strahl bescheint!
Du Königin der Zeiten und der Zonen
Und ihrer Wesen! Alle tragen wir
Im eingebor'nen Geiste deine Färbung,
Wie äusserlich; du steigst herauf und scheinst,
Und sinkst hinab gleich ruhmreich. Lebe wohl!
Ich seh' dich niemals wieder. Dir gehörte
Mein erster Blick der Lust und Liebe, nimm
Denn auch den letzten; nicht bestrahlst du gern
Den, dem des warmen Lebens Gabe ward
Verhängnissvoll. Sie sank: ich folge ihr!
(Manfred will gehen).
MANFRED
E dunque voglio contemplarlo.
(va alla finestra della sala).
Disco glorioso,
della natura primigenia idolo,
della razza potente e rigogliosa
dei giganti generati dagli angeli
e dalle belle figlie della terra,
che nel mondo attirarono gli spiriti
e li sedussero - disco glorioso,
tu venerato, prima che il segreto
fosse svelato della tua natura,
primo ministro dell'Onnipotente,
tu ammaliasti i pastori di Caldea,
che caddero in preghiera! Dio corporeo,
simbolo dell'Ignoto, che ti ha eletto
come suo specchio! Tu, astro degli astri,
centro dell'universo, tu che rendi
abitabile il mondo, che governi
cuori e colori di chi accoglie i raggi!
Tu sovrano dell'anno, delle zone
e delle loro genti! Noi portiamo
la tua luce nascosta nelle anime
e sui volti; tu sorgi e risplendi
e tramonti sempre fulgente. Addio!
Non ti vedrò mai più! Ti apparteneva
il primo sguardo mio di gioia e amore,
l'ultimo accogli; non puoi rischiarare
uno cui della calda vita il dono
fu fatale. È scomparso: ed io lo seguo!
(Manfred fa per allontanarsi).
ABT
Noch einmal fleh' ich, Herr, vergebt mein Nah'n,
Doch lasst demüth'gen Eifer nicht verletzen
Durch Ungestüm - und ist ein Unheil drin,
So komm' es über mich: der Segen drin
Umstrah'l Eu'r Haupt, - o könnt' ich sagen: Herz.
L'ABATE
Prego ancora, signore, la mia visita
scusa e l'umile zelo non ti offenda
per la sua foga - e se c'è male in essa
su me ricada: se c'è grazia santa
benedica il tuo capo, - e direi: il cuore.
MANFRED
Gezählt sind meine Tage: meine Thaten
Gewogen; geh'! - Verweilen bringt Gefahr.
MANFRED
Contato è già il mio tempo: le mie azioni
pesate; va'! - Se resti, sei in pericolo.
ABT
Du meinst mich doch nicht zu bedrohen?
L'ABATE
Tu non intendi minacciarmi?
MANFRED
Nein;
Ich sage dir nur, nahe ist Gefahr,
Und will dich warnen.
MANFRED
No;
dico solo: il pericolo è vicino,
voglio avvisarti.
ABT
Was meinst du damit?
L'ABATE 
Che intendi con questo?
MANFRED
Blick' her! - Was sieh'st du?

(Die Gestalt des bösen Genius steigt auf, zuerst undeutlich, dann immer schärfer hervortretend).
MANFRED
Guarda qua! - Vedi?

(La figura del Genio malefico sorge, dapprima confusa, poi presentandosi sempre più nitida).
ABT
Nichts.
L'ABATE
Nulla.
MANFRED
Blick' nur hierher,
Und festen Blicks: - nun sag' mir, was du siehst?
MANFRED
Guarda ancora,
con occhio fisso: - di', che cosa vedi?
ABT
Was mich erschüttern soll, - doch furcht' ich's nicht.
L'ABATE
Ciò che deve atterrirmi - ed io non temo.
MANFRED
Du hast nicht Grund - kein Leid fugt er dir zu -
Doch lahmt sein Anblick wohl die schwachen Glieder.
Ich sage dir: Entflieh'!
MANFRED
Non hai motivo - a te non farà male -
ma lo sguardo raggela le tue membra
di vecchio. Dico: fuggii
ABT
Und ich erwied're:
Nicht eher, bis ich kämpfe mit dem Bösen.
L'ABATE
Ed io rispondo:
non prima ch'io combatta col maligno.
MANFRED
Ich rief ihn nicht - und ungeladen kommt er.
Sag' an, was ist die Sendung?
MANFRED
Non l'ho chiamato - giunge senza invito.
Parla, qual è la tua missione?
GEIST
Komm!
LO SPIRITO
Vieni!
ABT
Wer bist du, unbekanntes Wesen? - sprich!
L'ABATE
Chi sei tu, creatura ignota? - Parla!
GEIST
Der Genius des Mannes hier. - Komm! 's ist Zeit.
LO SPIRITO
Il Genio di quest'uomo. - Vieni! È tempo.
MANFRED
Gefasst bin ich auf Alles, doch erkenn'
Nicht an ich die vorladende Gewalt.
Wer sandte dich?
MANFRED
A tutto sono pronto, però ignoro
quale sia la potenza che mi chiama.
Chi ti ha mandato?
GEIST
Bald weisst du's - komm nur, komm!
LO SPIRITO
Lo saprai - ora vieni!
MANFRED
Gewalten höherer Natur gebot ich
Und stritt mit deinem Herrn. Hinweg mit dir!
MANFRED
Ho dominato potenze più forti,
ho contrastato il tuo signore. Vàttene!
GEIST
Mensch, deine Stunde ist gekommen! - Fort!
LO SPIRITO
Uomo, l'ora è arrivata! - Via con me!
MANFRED
Dass meine Stunde kommen, wuss't ich, weiss ich,
Doch geb' die Seele solchen nicht wie du:
Fort! Wie ich lebte, sterbe ich - allein!
MANFRED
Che l'ora giunge lo sapevo e so,
ma a quelli come te non rendo l'anima:
via! Come vissi, muoio - sono solo!
GEIST
Dann ruf ich meine Brüder. - Steigt herauf!

(Andere Geister steigen auf).
LO SPIRITO
Dunque chiamo i fratelli. - Su, sorgete!

(Sorgono altri spiriti).
MANFRED
Jch weise euch zurück - zurück, - obschon
In mir ich fühle meiner Seele Ebbe;
Ich weiche nicht, so lange noch ein Hauch
Auf euch Zorn aushaucht, und noch ird'sche Kraft
Den Kampf erlaubt, sei's auch mit Geistern: was
Ihr von mir nehmt, sollt Glied für Glied ihr nehmen.
Wohl weiss ich, dass die letzte Stunde da,
Und feil'sche nicht mit ihr um den Moment;
Nicht kämpf ich gegen Tod, doch gegen dich
Und die Dämonen um dich; meine Macht
Erkaufte nicht Vertrag mit dem Gelichter;
Ich fusse auf der eig'nen Kraft - Und ich verweis', -
Ich stachle - zürne euch aus meinen Augen! -
MANFRED
Io vi respingo - indietro, anche se sento
dentro di me che l'anima dilegua;
e non cedo fin quando il mio respiro
soffia sprezzo su voi, e mortale forza
mi resta per la lotta, anche con spettri:
mi prenderete solo brano a brano.
Certo lo so che questa è l'ora estrema
e non tratto con voi neanche un attimo;
non contrasto la morte, bensì te
e quei diavoli intorno; il mio potere
non lo acquistai trattando con la feccia;
sulla mia forza io conto - E vi respingo, -
vi attacco - vi discaccio dai miei occhi! -
GEIST
Doch deine Sünden gaben dich -
LO SPIRITO
Ma i tuoi delitti ti hanno -
MANFRED
Was gehn
Sie euch an? werden Sünden durch die Sünden
Bestraft und gröss're Sünden? - Fort zur Hölle!
Du hast nicht über mich Gewalt, das fühl' ich;
Du wirst mich niemals haben, nie, das weiss ich;
Was ich gethan, gethan ist's; innen trag' ich
Die Qual, unmehrbar durch die deinige:
Der Geist, unsterblich, macht sich selbst verhaftet
Für die Gedanken böse oder gut; -
Er ist in Schmerz verschlungen oder Lust
Aus dem Bewusstsein seiner eig'nen Würde.
Du hast mich nicht versucht, nicht konntest du's;
Nicht dein Bethörter bin ich, nicht dein Raub,
Mein eigener Zerstörer war ich; will es sein
In alle Zukunft. - Fort - geschlag'ne Feinde!
Der Tod legt seine Hand an mich - nicht ihr!

(Die Dämonen verschwinden).
MANFRED
A te che importa ?
Dei delitti saranno punizione
altri delitti e maggiori? - All'inferno!
Tu su me nulla puoi, questo lo sento;
tu mai mi prenderai, mai, questo so;
ciò che ho fatto, l'ho fatto; dentro porto
un tormento che con i tuoi non cresce:
la mente, che è immortale, è responsabile
dei suoi pensieri, i malvagi ed i buoni; -
essa è annodata al dolore e alla gioia
dalla coscienza del suo proprio merito.
Tu non mi hai mai tentato, né potevi;
non sono tuo trastullo né tua preda,
io ho distrutto me stesso; e mi distruggo
per il futuro. - Via - nemici imbelli!
Ecco, la morte mi afferra - non voi!

(I demoni spariscono).
No. 14 - Orchester N. 14 - Orchestra
ABT
Weh' - wie du bleich wirst! - weiss sind deine Lippen -
Es wogt die Brust - ein tiefes Röcheln tönt
Der Schlund. - Gebete sende auf zum Himmel.
L'ABATE
Ahimè - come sei pallido! - bianche sono le labbra -
Ansima il petto - un rantolo risuona
in gola. - Innalza le preghiere al cielo.
No. 15 - Klostergesang N. 15 - Canto del convento
CHOR AUS DEM FERNEN KLOSTER
Requiem aeternam
Dona eis!
CORO DAL CHIOSTRO LONTANO
Requiem aeternam
Dona eis!
MANFRED
Vorüber ist's, mein trüber Blick erkennt
Dich nicht, und Alles schwimmt um mich, es wogt
Die Erd', als lag' sie unter mir. Leb' wohl, -
Gieb mir die Hand!
MANFRED
È Infine, non ti vede il mio occhio
offuscato, turbina tutto, trema
la terra quasi sotto me. Addio, -
dammi la mano!
ABT
Kalt - bis zum Herzen kalt -
O bete noch - Weh'! fährst du so dahin? -
L'ABATE
E fredda - fino al cuore -
O prega ancora - ahimè! così vai via ? -
MANFRED
So schwer ist's nicht zu sterben, alter Mann!

(Manfred stirbt).
MANFRED
Vecchio, non è difficile morire!

(Manfred muore).
ABT
Er ist dahin, sein Geist entfloh der Erde
Wohin? - nicht denk' ich's gern. - Er ist dahin!
L'ABATE
E andato, fugge il suo spirito il mondo.
Per dove? - tremo a pensarci. - Egli è andato!
CHOR AUS DER FERNE
Et lux perpetua
Luceat eis!

(Der Vorhang fällt).
CORO IN LONTANANZA
Et lux perpetua
Luceat eis!

(Cala il sipario).
(Traduzione dal tedesco di Franco Serpa)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 14 ottobre 1995


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Ultimo aggiornamento 15 agosto 2012