Sette Romanze su poesie di Alexandr Blok per soprano e strumenti, op. 127


Testo delle parti vocali

CANZONE DI OFELIA

Lasciando una fanciulla cara,
amico, hai giurato di amarmi.
Andando verso il confine gelido,
a mantenere una promessa!...
Là, oltre la Danimarca felice
le tue rive sono buie...
Sulla rupe, appassionata e chiacchierina,
l'onda sparge le lacrime...
Tutto vestito d'argento,
non torna il guerriero gentile.
Sulla tomba si muovono a stento
nera una penna e un fiocco.

GAMAJUN, UCCELLO PROFETA
Su un dipinto di V. Vesnecov

Sulla distesa delle acque infinite,
nel tramonto vestito di porpora,
fa profezie e canta,
le turbate forze fan pesanti le ali...
Profeta il giogo dei tartari crudeli,
profeta innumeri castighi sanguinosi,
la codardia, la fame e il fuoco,
la forza degli ingiusti, dei giusti la rovina.
nel vespertino orrore...
brucia d'amore il bellissimo viso,
ma profezie vere risuonano
da una bocca incrostata di sangue.

ERAVAMO INSIEME...

Eravamo insieme, mi ricordo...
Come onda la notte ci avvolgeva, un violino cantava
In quei giorni eri mia,
Ogni ora ti faceva più bella.
Attraverso il silenzioso mormorìo che scorre,
attraverso il segreto di un sorriso di donna
un bacio si offriva alle labbra
lo chiesero nel cuore i suoni di un violino...

LA CITTÀ DORME

La città dorme, avvolta nella nebbia,
a pena in lontananza rilucciono i fanali...
Oltre la Neva, lontano,
vedo i riflessi dell'alba.
Nei riflessi lontani,
nel fuoco che biancheggia,
è in agguato il risveglio,
per me dei giorni uggiosi...

TEMPESTA
Voi, poveri infelici...
W. Shakespeare, Macbeth

O, come pazzamente oltre la finestra
mugge e infuria la tempesta crudele,
nuvole addensa, versa pioggia,
e il vento urla ma si placa!
Notte orrenda.
In una notte tale mi fanno pena gli uomini
senza riparo,
e il rimpianto allontana
nell'abbraccio dell'umido gelo.
Lottare con l'oscurità e la pioggia
dividendo il destino degli afflitti...
Oh, come pazzamente alla finestra
mugghia il vento, languendo.

SEGNI SEGRETI

Si accendono segni segreti
sul muro sordo e dormiente.
Papaveri rossi e dorati
mi opprimono nel sogno.
Mi nascondo nelle caverne della notte
e non ricordo i miracoli tetri.
Nell'alba le azzurre chimere
guardano nello specchio dei cieli luminosi.
Corro per gli attimi trascorsi,
chiudo gli occhi, di paura,
nei fogli del libro che si gela
una treccia dorata di fanciulla.
Su di me già il basso firmamento,
nero sogno mi opprime il petto.
Vicina è la fine destinata,
la guerra e il fuoco innanzi a me.

MUSICA

Di notte, quando l'ansia si addormenta
e la città nella nebbia si nasconde,
oh, quanta musica in Dio
quali suoni percorrono la terra!
Che sono le tempeste della vita, se le tue rose
fioriscono e fiammeggiano per me!
Che sono le lacrime dell'uomo,
se il tramonto rosseggia!

Accogli, Signora della Terra,
oltre il sangue, il tormento, ed i sepolcri,
la coppa schiumeggiante delle passioni estreme
del tuo inutile servo.

(Traduzione italiana di Giovanni Maniscalco Basile)


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Ultimo aggiornamento 17 maggio 2012