Trio per pianoforte n. 1 in do minore, op. 8


Musica: Dmitri Shostakovich (1906 - 1975)
Organico: pianoforte, violino, violoncello
Composizione: 1923
Prima esecuzione: Leningrado, Harlequinade Cinema, 25 ottobre 1923
Dedica: Tatyana Ivanovna Glivenko
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 1 op. 8 venne composto da Sostakovic nel 1923. Strutturato in un solo movimento, presenta una continua alternanza di sezioni con andamento agogico diverso in una sorta di piccola forma ciclica. L'Andante introduttivo si apre con un motivo discendente dal carattere doloroso, esposto dal violoncello e ripreso in imitazione da violino e pianoforte; una sezione ritmicamente più vivace, Molto più mosso, introduce ampi intervalli melodici (pianoforte, poi violino) e aspre dissonanze. Una ripresa variata dell'Andante precede l'Allegro, appassionato e romantico nel suo tema principale esposto dal violoncello, poi dai due archi insieme e infine dal pianoforte con accordi ampi a due mani. Il movimento accelera ulteriormente con la sezione Più mosso, una sorta di velocissimo moto perpetuo affidato al violino sostenuto ritmicamente dal pianoforte. Cuore emotivo della composizione è il tema di ninna nanna esposto dal violoncello sopra i delicati accordi del pianoforte a tutta tastiera. Lo stesso tema viene poi ripreso dal violino. Il ritorno del tema dell'Allgro, che circola fra i tre strumenti animandosi poco a poco, precede un nuovo motivo, dall'eroismo quasi disperato, affidato alla mano sinistra del pianista, che si erge sopra un ostinato di semicrome (mano destra del pianista). Poi è un continuo alternarsi di temi e motivi già uditi: il tema appassionato (violino nel registro grave, poi violoncello), il moto perpetuo, il tema introduttivo, affidato ora al violino sopra i delicati accordi del pianoforte, e il motivo di ninna ninna. La sezione conclusiva utilizza il toma appassionato in combinazione col moto perpetuo in un crescendo emotivo che culmina nella perorazione del tema di ninna nanna, esposto dai tre strumenti (più che fortissimo). Nella cadenza finale riappare fugace il motivo del moto perpetuo.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 201 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 7 luglio 2017