Ich schwebe (Io son sospeso), op. 48 n. 2

Lied per voce e pianoforte

Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
Testo: Karl Henckell Organico: voce, pianoforte
Composizione: Berlino-Charlottenburg, 8 maggio 1900
Edizione: A. Furstner, Berlino, 1901
Testo (nota 1)

ICH SCHWEBE IO SON SOSPESO
Ich schwebe wie auf Engelsschwingen,
Die Erde kaum berührt mein Fuss,
In meinen Ohren Hör' ich's klingen
Wie der Geliebten Scheidegruss.
Io son sospeso come sulle ali degli angeli,
la terra è appena sfiorata dal mio passo,
nelle mie orecchie lo sento risuonare
come il saluto di commiato delle persone care.
Das tönt so lieblich, mild und leise,
Das spricht so zage, zart und rein.
Leicht lullt die nachgeklung'ne Weise
In wonneschweren Traum mich ein.
Risuona così caramente, dolcemente e leggermente,
parla così timidamente, esilmente e candidamente,
con dolcezza mi ninna quel modo di fare cullante
nel sogno colmo di delizie.
Mein schimmernd' Aug'
Indess' mich füllen die süssesten der Melodien,
Sieht ohne Falten, ohne Hüllen
Mein Lächelnd Lieb' vorüberziehn.
Il mio occhio scintillante viene colmato
dalle più squisite melodie,
contempla senza una grinza, senza un velo
il mio sorridente amore trascorrere.
(Traduzione di Paola Fontecedro)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 30 maggio 1980


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Ultimo aggiornamento 16 giugno 2016