Circus Polka, per un giovane elefante


Musica: Igor Stravinskij (1882 - 1971)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, percussioni, archi
Composizione: 5 ottobre 1942
Prima esecuzione: Cambridge, Sanders Theatre, 13 gennaio 1944
Edizione: Associated Music Publishers, New York, 1944
Dedica: Circo Barnum
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Nel 1939 Igor Strawinsky fu invitato negli Stati Uniti dalla Harvard University di Boston per un ciclo di lezioni; lo scoppio della seconda guerra mondiale sorprese oltre oceano il compositore che si stabilì definitivamente nel nuovo paese divenendo nel 1945 cittadino americano.

Circus Polka, «composed for a young elephant» è un delizioso scherzo sinfonico scritto nel 1942, appartenente al gruppo delle prime brevi composizioni del periodo americano. Lo spunto del lavoro fu un'idea del coreografo George Balanchine e una commissione del famoso circo americano Barnum and Bailey che richiese a Strawinsky un breve pezzo per un balletto di elefanti, uno dei quali doveva trasportare Vera Zorina; la prima esecuzione pubblica avvenne tuttavia ad opera di un'altra compagine, la Ringling Brothers' Circus Band. L'organico orchestrale comprende, oltre il consueto gruppo degli archi, un ottavino, un flauto, due oboi, due fagotti, quattro corni, due trombe, tre tromboni, un basso tuba e percussioni; come si vede, la tavolozza timbrica è soprattutto carica nelle carnose sonorità degli ottoni.

A questi, e in modo particolare alle pachidermiche movenze del basso tuba e della grancassa, resta affidato il nocciolo dell'invenzione timbrica del lavoro, resa comica dal paradossale accostamento con le voci acutissime e filiformi di flauto e ottavino o con il fraseggio carezzevole degli archi. Dopo il sussulto iniziale (quasi teatrale captatio benevolentiae) che alterna metri pari e dispari, la composizione imbocca risoluta il binario del passo di marcia in capo al quale, trionfante e spumeggiante, risuonerà il tema della celebre Marcia militare di Schubert. Il compositore ha assicurato che il riferimento gli è sorto spontaneo mentre attendeva al lavoro, senza cioè nessuna intenzione parodistica; possiamo credergli pienamente, così come è vero che l'estetica del circo e del music-hall che tanti scandali sollevò intorno agli anni venti ha perso qui ogni carica intenzionale per dissolversi in un festoso e magistrale gioco sonoro.

Giorgio Pestelli

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

«Circus Polka» fu commissionato a Stravinsky da George Balanchine. Il coreografo era stato incaricato dagli organizzatori del circo Barnum and Bailey di allestire un balletto di elefanti: cinquanta pachidermi montati da altrettante belle fanciulle si sarebbero presentati al Madison Square Garden di New York nella primavera del 1942.

Il sottotitolo che il musicista appone alla partitura dopo aver accettato l'incarico, suona questa volta veritiero, senza ombra di provocazione: «composto per un giovane elefante».

Stravinsky che pur non assistette allo spettacolo, ebbe modo di congratularsi a Los Angeles con «Modoc», il bravissimo e festeggiatissimo animale che durante le 425 repliche dello spettacolo aveva esibito con ostentata soddisfazione la bella Vera Zorina, allora moglie di Balanchine.

Si racconta di un primo disorientamento degli animali abituati ai valzer tradizionali e alle marcette in voga; le numerose prove comunque portarono i loro frutti e il balletto ebbe un enorme successo.

La versione per fiati e percussione (il primo adattamento per il circo era opera di David Reksin) fu diretta la prima volta a Boston dallo stesso autore con la Boston Symphony Orchestra nel 1944.

Il ritmo ternario tipico della polka si alterna ai 2/4, ben scanditi dalla percussione, sortendo effetti spigliatamente bandistici. Nel finale compare la citazione della Marcia militare di Schubert che Vlad consiglia di interpretare alla luce di una naturale spontaneità, «senza alcun intento caricaturale e satirico».

Fiamma Nicolodi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 aprile 1971
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 8 novembre 1975


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Ultimo aggiornamento 3 maggio 2019