Tango

Versione per pianoforte

Musica: Igor Stravinskij (1882 - 1971)
Organico: pianoforte
Composizione: Hollywood, 1940
Edizione: Mercury Music Co., New York, 1941

Vedi a 72a la versione per orchestra
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Secondo un criterio storico-anagrafico ormai accettato da tutti i suoi esegeti, la produzione musicale di Strawinsky viene suddivisa in più periodi, che presentano caratteristiche estetiche e stilistiche ben precise, anche se diverse. C'è quindi un periodo russo, uno parigino, uno svizzero e un altro americano che si concluderà con l'adesione ai principii compositivi degli atonali della scuola di Vienna codificati da Schoenberg. Primo lavoro del periodo americano è il Tango per pianoforte; fu scritto a Hollywood nel 1940, poco dopo ohe il musicista aveva ottenuto la cittadinanza statunitense e alla versione originale seguirono due trascrizioni per orchestra. Vennero poi il discusso arrangiamento dell'inno nazionale americano, «The star-spangled banner» (La bandiera stellata), le Dances concertantes per orchestra da camera (1942), la gustosa e ironica Circus polka, «composta per un giovane elefante» del circo Barnum (1942), le Ballet scenes (1944), nate prima per lo spettacolo delle girls di Broadway e poi entrate nel repertorio sinfonico, l'Ebony concert dai ritmi jazzistici (1945), oltre alla Sonata per due pianoforti, i Norwegian Moods per orchestra, la Sinfonia in tre tempi, il Concerto in re per archi, l'Ode in memoria di Natalia Kussevitzki, moglie del direttore d'orchestra, e una Elegia per viola sola, a ricordo di Alphonse Onnou.

Durante i primi anni del soggiorno americano Strawinsky, secondo Roman Vlad, continuò a semplificare la sua musica, a renderla più spoglia e disadorna, rinunciando non solo all'uso frequente della politonalità, ma spesso persino ai procedimenti poliarmonici che egli aveva instaurato nei suoi primi capolavori. «Questa particolare fase di semplificazione diatonica e in genere tutto il neoclassicismo strawinskiario trovano il loro culmine in The Rake's Progress». Anche il Tango, pur nella sua condensata brevità, ubbidisce a questa nuova linea espressiva di tipo Gebrauchsmusik e utilizza un ostinato e strascinante ritmo di danza di consumo (tempo 2/4) per raggiungere effetti musicali di gusto popolaresco, che risentono indubbiamente di precedenti modelli realizzati con successo da Kurt Weill.

Ennio Melchiorre

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

L'impulso ritmico costituisce l'elemento primario della musica di Stravinskij, di conseguenza nel suo catalogo i balletti, dall'Uccello di fuoco ad Agon, rappresentano il gruppo più importante, accanto al quale troviamo varie piccole danze inserite all'interno di composizioni più vaste o pubblicate isolatamente (come Tango). Ad esse si aggiungono ancora composizioni che, pur non essendo delle vere e proprie danze, denunciano fin dal titolo d'essere organizzate intorno a un preciso ritmo (come Piano-Rag-Music).

Tango fu la prima composizione scritta da Stravinskij al suo arrivo negli Stati Uniti nel 1940: confrontandolo con i due tanghi da lui scritti una ventina d'anni prima - uno inserito nell'Histoire du soldat, l'altro nei Pezzi facili per le cinque dita - Roman Vlad ha osservato come il nuovo ambiente non mancò d'imprimere sulla musica di Stravinskij alcuni tratti tipicamente americani, e precisamente «una punta di piacevolezza quasi gershwiniana [...] che ne fa forse il pezzo più "leggero" che Stravinskij abbia mai composto», specificando però che «pur apparendo così leggero nel contesto delle opere di Stravinskij, non è tuttavia "leggero" nel senso commerciale del termine e non c'è dunque da meravigliarsi che le speranze finanziarie riposte in esso dal compositore non si siano avverate interamente». Si tratta in effetti d'un pezzo molto semplice, perfino schematico con le sue ripetizioni interne, la tripartizione con il consueto Trio al centro e la conclusione identica all'inizio, che però rivela col suo nitore, la sua ironia e il suo senso ritmico la mano inconfondibile dello Stravinskij maturo.

Mauro Mariani


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 25 febbraio 1972
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 22 ottobre, 1998


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Ultimo aggiornamento 31 dicembre 2014