Concerto in do maggiore per flauto e orchestra, TWV 51:C1


Musica: Georg Philipp Telemann (1681 - 1767)
  1. Allegretto
  2. Allegro
  3. Andante (la minore)
  4. Tempo di Minuetto
Organico: flauto dolce solista, archi, basso continuo
Composizione: 1725 - 1735 circa
Guida all'ascolto (nota 1)

La produzione di Georg Philipp Telemann è straordinariamente vasta e abbraccia praticamente tutti i generi musicali del suo tempo. Personalità poliedrica, uomo di cultura, profondo conoscitore della musica «pratica» come di quella «teorica», Telemann sfruttò le esperienze stilistiche musicali che i numerosi viaggi per tutta Europa gli permisero di conoscere approfonditamente. Anche se numericamente inferiore rispetto a quella vocale, la sua produzione strumentale contempla composizioni per strumento a tastiera e per liuto, preludi corali per organo, fantasie, suites e sonate per clavicembalo, numerose sonate per uno strumento e basso continuo, ouvertures per orchestra, concerti per uno o più strumenti e orchestra e le Tafelmusiken.

Il Concerto in do maggiore per flauto dolce, archi e basso continuo è articolato in quattro movimenti. Il ritornello del primo movimento, Allegretto, in un sereno do maggiore, presenta un motivo principale semplice e lineare, sostenuto dall'andamento ritmico regolare dei bassi; lo stesso ritornello viene poi subito ripreso dal solista, che riespone il motivo principale e modula alla dominante. Il discorso musicale si snoda così, con la ripetizione del ritornello in tonalità vicine (prima sol maggiore, poi la minore), affidato ora all'orchestra, ora al solista.

La struttura formale del successivo Allegro è del tutto simile a quella dell'Allegretto: il ritornello (Tutti) è caratterizzato da un motivo dalla forte spinta ascensionale, ritmicamente vivace, e arricchito da guizzanti gruppetti di semicrome (do maggiore). Il primo episodio (solista) riprende alcuni spunti melodici del ritornello e li sviluppa in un discorso musicale brioso e virtuosistico. Poi si susseguono ripetizioni abbreviate del ritornello in diverse tonalità, che si alternano a episodi dove il solista sviluppa alcuni elementi motivici del ritornello in progressioni modulanti.

Il successivo Andante si apre con un motivo mesto e dolente in la minore, presentato dall'orchestra con una scrittura musicale raccolta e compatta. Al ritornello, esposto dal flauto, segue una libera elaborazione melodica sopra le armonie del basso continuo. Un nuovo episodio solistico, nel quale il flauto si libra in una libera fioritura, precede il ritornello finale nella tonalità d'impianto.

Nel Tempo di Minuetto conclusivo le movenze di danza sono abilmente mascherate da figurazioni vivaci e quasi virtuoslstiche affidate al solista, il quale prosegue nel suo discorso producendosi in una serie di numeri di bravura (note ribattute, arpeggi, agilità), mentre l'orchestra si limita ad appoggiare ritmicamente le armonie. La ripetizione del ritornello, ora in sol maggiore, presentato in dialogo fra solista e orchestra, precede un ultimo episodio solistico, simile nello spirito a quello precedente, che mette in luce le doti virtuosistiche del flauto utilizzando comunque materiali motivici del ritornello.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 190 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 3 maggio 2017