Quartetto in sol minore, TWV 43:g3


Musica: Georg Philipp Telemann (1681 - 1767)
  1. Senza indicazione di tempo
  2. Siciliana
  3. Bourrée
  4. Menuet
  5. Trio
Organico: flauto a becco, 2 violini, basso continuo
Composizione: data sconosciuta
Guida all'ascolto (nota 1)

L'ultimo brano in programma è il "Concerto di camera" in sol minore (TWV 43:g3). Anche questo, come nel caso del Concerto in do maggiore, si presenta con una struttura "ibrida" dove forti ed equipollenti sembrano essere i richiami tanto allo stile italiano quanto a quello francese. Tale "ibridazione" è del resto presente fin dal titolo: "Concerto di camera per flauto à bec". Il primo movimento è un Allegro, dal carattere vivaldiano con progressioni poi riprese nel "solo" strumentale. Piuttosto interessante è la figurazione ritmica del secondo tema affidato al flauto con veloci e impegnativi ribattuti. Nella sezione B di questo primo movimento proseguono le progressioni, sempre attraverso veloci quartine di sedicesimi del flauto. Il secondo movimento è una Siciliana, caratterizzata dal tipico andamento puntato, qui impreziosito da Telemann attraverso un ampio utilizzo di terzine, subito reiterate dal flauto nell'esposizione del proprio "solo". Interessanti sono le cadenze scritte con biscrome in chiusura tanto della prima parte che della seconda. L'utilizzo della figurazione in biscroma caratterizza anche gran parte del "solo" flautistico della seconda parte del movimento. Gli ultimi due movimenti di questo concerto omaggiano ancora una volta la tradizione francese. Il terzo movimento è una deliziosa Bourrèe dove il flauto sembra giocare con trilli e terzine. Il tutto si conclude con un Menuet, alternato, come da tradizione, da un "Trio" dal carattere contrastante dove il flauto torna assoluto protagonista attraverso ampie volate in quartine di sedicesimi.

Gabriele Formenti


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 313 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 6 ottobre 2017