L'Adelaide, RV 695

Dramma musicale in tre atti

Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
Libretto: Antonio Salvi

Ruoli: Organico: sconosciuto
Composizione: 1727
Prima rappresentazione: Verona, Teatro Filarmonico, Carnevale 1735
Edizione: Jacopo Vallarsi, Verona, 1735 (solo il libretto)
Dedica: Antonio Grimani, capitano e vicepodestà di Verona

La musica è perduta
Il testo qui di seguito riportato è una dichiarazione inserita all'inizio del libretto originale.

Eccellenza.

L'ordinario benignissimo cosurne de' gran Personaggi, i quali ad imìtazione del Sommo Iddio, da cui destìnati furono al governo delle Città, in occasione dì qualche offerta loro prestata, più all'animo e al cuore del donatore riguardar sogliono, che alla qualità del dono, ora mì incoraggisce di presentare questo musical Dramma in segno della dìvotissima servitù mìa a V.E. Voglio sperare altresì, che col sublime ornamento del vostro nome in fronte sia il Dramma per conciliarsi tutta la benevolenza presso cotesta stimatissima Nobiltà, per divertimento della quale il faccio rappresentare. M'accadde udire parecchie volte, come vìva qui confermasi la memoria di S. E. il Sig. Giambattista vostro Padre, che collocato appunto nell'alto posto, ove ora Voi siete, con la magnificenza, con la giustizia, con la cortesia, e con altre virtù i cuori si guadagnò di questi Cittadini. Sì come pure udii molte fiate, come nel breve spazio dell'incominciato vostro Reggimento avete già dimostrato dì non volere in nulla da lui degenerare, ma seguitandone i gloriosi vestigi rendere vie piu benemerita di quesla Città la nobilissima voslra Casa. Era parimente convenevole, che ad un Veneto Patricio fosse questo Dramma dedicato, imperciocché non potendo la Storia, ond'è ricavata l'Azione, che sommamente dispiacere ad un buon'Italiano, che non sia, come tanti sono oggidì, dì sua Nazione inimico, facendogli sovvenire, come dìscacciati gli ultimi Italiani Rè, ricadde la misera Italia, per non più liberarsene, sotto giogo straniero, a tale deplorabilìssima sciagura solo dà qualche compenso l'inclita Veneta Republica, in cui dal suo nascimento fino a nostri giorni l'Italiana libertà si conserva, e voglia Iddio fino al finire de' secoli conservarla; Si come piaccia pure a Dio di conservare lungamente la vostra Casa, l'unico rampollo della quale, che qua con voi conduceste, ha già con la bell'Indole manifestato, che non saranno da lui per scemarsi, ma per ricevere più toslo lustro maggiore le glorie degli Antenati. Vi prego per ultimo a non isdegnare, che col più profondo rispetto mi faccia al publico conoscere.

Di V. E.
Umilissimo, Devotissimo, Obbligatissimo, Servitore
Antonio Vivaldi.


Argomento

Adelaide Figlia di Ridolfo Conte di Borgogna, e Rè d'Italia fu per bellezza, e per virtù la più rinomata Principessa del suo tempo. Si maritò con Lotario Figlio d'Ugo Conte d'Arles il quale resse il Regno più come Padre, che come Rè: Con tutto ciò sollevatisi i Popoli contro di lui, spalleggiarono Berengario Duca di Spoleto; Ma Lotario senza venire all'armi, divise con il Duca il Regno, e lasciando a Berengario il Soglio di Milano contentossi di risedere in Pavia. Non passò gran tempo che Berengario avido di possedere tutto il Regno, fece avvelenare Lotario, e pensò per meglio assicurarsi nel Trono, d'indurre la Vedova Adelaide a sposarsi con Idelberto suo Figlio; Ma la saggia Regina nel rifiutare le di lui nozze, fu da Berengario assediata in Pavia. Atto, Marchese di Toscana, e Zio di Adelaide, (il di cui nome per comodo della Scena si è mutato in quello di Everardo) prevedendo il pericolo della Nipote, e udita la fama del valore di Ottone Rè di Germania, lo chiamò in soccorso della Nipote. Dall'Assedio, e Resa di Pavia, si dà principio al Drama.

Le parole Idolo, adorare, destìno, ecc. si sono usate come frasi poetiche, e non come sentimenti, di chi vive Cattolico.



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Ultimo aggiornamento 21 settembre 2021