Concerto in sol minore per archi e basso continuo, RV 152


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Allegro molto (sol minore)
  2. Andante molto e sempre pianissimo (fa maggiore)
  3. Allegro molto (sol minore)
Organico: archi, basso continuo
Composizione: 1720 - 1724
Edizione: Ricordi, Milano, 1956
Guida all'ascolto (nota 1)

Settore fondamentale della produzione strumentale di Vivaldi è quello rappresentato dai concerti, il cui numero è - secondo le attuali conoscenze - di oltre 500. Tuttavia solo meno di un quinto di queste composizioni fu pubblicato mentre l'autore era in vita, circostanza che in parte può essere spiegata dall'interesse da parte del coevo mercato editoriale, prevalentemente concentrato sulla produzione violinistica (nonché su quella violoncellistica e flautistica] a fronte della grande varietà di strumenti ai quali viceversa il compositore riservò un ruolo solistico nei suoi concerti. Analoga varietà si trova nella struttura formale di questi brani cosicché, considerando anche la fervida immaginazione che presiede al loro disegno architettonico e le molteplici soluzioni stilistiche adottate da Vivaldi, diventa impossibile identificare un unico modello astratto di riferimento, una sorta di formula 'tipica' del concerto. Nondimeno l'organizzazione in tre movimenti (Allegro-Adagio-Allegro, verosimilmente non inventata da Vivaldi) sembra, per esempio, essere una costante nella maggioranza dei casi.

Breve ma ricco di energia ed espressività è il Concerto in sol minore per orchi e basso continuo RV 152 (RV indica il catalogo, Ryom Verzeichnis), che nella partitura autografa, appartenente al Fondo Foà, è indicato come Concerto Ripieno Del Vivaldi. Se nell'Allegro molto che apre il concerto l'autore sembra giocare molto sul contrasto tra il forte e il piano, un'atmosfera molto più sommessa si impone nel movimento centrale (Andante molto e sempre pianissimo), con una delicata linea melodica di carattere pastorale affidata ai violini primi e secondi, spesso all'unisono. L'ultimo tempo, Allegro molto, ha verosimilmente la struttura contrappuntistica di un 'fugato', trattato comunque con quella libertà che consente al compositore di servirsi, soprattutto verso la fine, di brevi e incisive imitazioni tra le parti per ottenere effetti di particolare intensità. Si tratta peraltro di una delle pagine che consentono di respingere il giudizio di un Vivaldi "anticontrappuntista", insieme a diversi altri movimenti dei cosiddetti concerti ripieni nonché a molta della sua produzione sacra.

Giorgio Cerasoli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 6 aprile 2023


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Ultimo aggiornamento 26 aprile 2023