Concerto in fa maggiore per violino, archi e basso continuo, RV 282


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Allegro poco (fa maggiore)
  2. Largo (re minore)
  3. Presto (fa maggiore)
Organico: violino solista, archi, basso continuo
Composizione: 1730 - 1731
Edizione: Ricordi, Milano, 1950
Guida all'ascolto (nota 1)

I due Concerti per violino solista RV 222 e RV 282 ci riportano all'attività che Vivaldi svolse all'Ospedale di Santa Maria della Visitazione o della Pietà, una delle quattro istituzioni veneziane riservate alle ragazze (orfane e figlie illegittime). Famosa, proprio alla Pietà, era l'attività musicale esplicata dalle cosiddette 'putte': guidate e istruite non solo dal maestro ma anche dalle più esperte tra loro, cantavano e suonavano nascoste dietro una grata che impediva loro di esser viste dal pubblico. Tra gli ascoltatori che accorrevano la domenica e negli altri giorni festivi per ascoltare i loro concerti, vi erano i non pochi privati cittadini che poi avrebbero sovvenzionato questa e le altre analoghe istituzioni con lasciti testamentari e donazioni. Il rapporto che Vivaldi ebbe con la Pietà iniziò nel 1703 e sarebbe durato per quasi tutto il resto della vita, seppur con diverse interruzioni e soprattutto con molti mutamenti riguardanti la natura dello stesso rapporto, dovendosi distinguere tra il servizio prestato come effettivo insegnante e direttore e quello come fornitore di composizioni da eseguire, sempre alla Pietà, occasionalmente anche sotto la propria direzione. All'incarico come insegnante di violino, accettato nel 1703 per uno stipendio annuo di sessanta ducati, farà seguito quello arrivato nel 1716 di "maestro de' concerti", funzione conservata probabilmente solo fino al 1723 anche se analogo ruolo gli sarà ancora riservato successivamente, tra il 1735 e il 1738. L'abilità di Vivaldi col violino - i contemporanei furono decisamente più pronti ad apprezzare le sue qualità come esecutore piuttosto che come compositore - è testimoniata sia dallo sviluppo della possibilità tecniche che si incontra nella sua musica sia dalla assoluta preponderanza di concerti solistici dedicati a questo strumento.

L'apertura del Concerto in fa maggiore per violino, archi e basso continuo RV 282 è affidata a un Allegro poco dal carattere baldanzoso, all'interno del quale sembra esserci una più sviluppata interazione tra solista e orchestra. Il Largo che segue è scritto nella tonalità di re minore ed è caratterizzato dal ricorso al ritmo puntato in quei brevi interventi orchestrali che fanno da cornice al toccante intervento solistico del violino. Conclude questo Concerto un Allegro nel quale Vivaldi sfrutta con grande abilità la cosiddetta 'forma a ritornello', un'altra delle caratteristiche in cui egli costituì un modello di riferimento peri posteri: il materiale esposto a inizio movimento dall'orchestra viene riproposto più volte - di qui il termine 'ritornello' - andandosi a inserire tra i vari episodi solistici del violino e creando così un efficace effetto unificante dell'intero brano.

Giorgio Cerasoli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 6 aprile 2023


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Ultimo aggiornamento 26 aprile 2023