Concerto in do minore per flauto diritto, archi e basso continuo, RV 441


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Allegro non molto (do minore)
  2. Largo (do minore)
  3. ... (do minore)
Organico: flauto diritto, archi, basso continuo
Composizione: 1720 - 1724
Edizione: Ricordi, Milano, 1953
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Concerto RV441 è uno dei due lavori scritti da Vivaldi per flauto diritto e orchestra. L'Allegro non molto di apertura (schema: quattro ritornelli e tre episodi) associa felicità e mirabile tensione inventiva. L'animazione ritmica del «Tutti» iniziale è venata di nobili accenti patetici e di slanci cantanti: il ritornello si conclude con imperiosi cromatismi ascendenti, fioriti dal flauto, e folate di terzine poi utilizzate negli episodi solistici (il primo e il terzo dei quali, ricorrono allo stesso materiale). All'occasione, l'agilità virtuosistica con cui Vivaldi tratta il solista sconfina nella temerarietà. Ne è esempio il secondo episodio, con la diabolica trasposizione al flauto di rapide figure di arpeggio proprie della tecnica violinistica.

Nel Largo, forse un po' frigido, gli accordi scanditi del «Tutti» servono a inquadrare un «Solo» bipartito, in cui il flauto è accompagnato dai violini. Più significativo è il finale (quattro ritornelli e tre episodi), che non reca indicazioni di tempo. Note tenute, ritmo sincopato e scale discendenti contribuiscono a scolpire un ritornello sanguigno e robusto. Referente della scrittura solistica è ancora l'idioma del violino: nel primo episodio e ancor di più nel terzo prolungate scariche di arpeggi costringono il solista a un'estrema agilità corredata da controllo di emissione.

Cesare Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 49 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 22 maggio 2017