Concerto in fa maggiore per violino, organo, archi e basso continuo, RV 542


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. ... (fa maggiore)
  2. ... (fa maggiore)
  3. Allegro (fa maggiore)
Organico: violino, organo, archi, basso continuo
Composizione: 1720 -1724
Edizione: Ricordi, Milano, 1962
Guida all'ascolto (nota 1)

Quasi tutti i concerti vivaldiani mantengono la tradizionale struttura in tre movimenti (veloce-lento-veloce) codificata da Torelli e Albinoni. I movimenti veloci di ogni concerto sono scritti sempre secondo la forma-ritornello, nella quale un gruppo motivico iniziale (ritornello) esposto da tutta l'orchestra (Tutti) si alterna a episodi solistici (Solo) che possono sviluppare liberamente i motivi del ritornello o proporne di nuovi modulando alla tonalità del ritornello successivo. Il primo ritornello, che si ascolta all'inizio del concerto, è anche il più esteso e importante, quello che rimane fortemente impresso nella mente dell'ascoltatore: in esso vengono esposti, nella tonalità d'impianto, tutti i motivi e gli spunti tematici che ritorneranno, a volte in diversa successione, negli altri ritornelli. La sua struttura è di tipo modulare, basata su tasselli che si possono dividere e ricomporre, nei ritornelli successivi, in modo sempre diverso. Nel corso del movimento il ritornello viene ripreso (quasi sempre in forma abbreviata) quattro o cinque volte, toccando tutte le tonalità vicine a quella d'impianto. Negli episodi posti fra un ritornello e l'altro gli strumenti solisti, che quasi sempre vengono accompagnati dal solo basso continuo, godono di grande libertà e la scrittura a essi riservata prevede una ricca serie di figurazioni virtuosistiche che danno sempre all'ascoltatore quel senso di estemporaneità e freschezza inventiva che tanto aveva colpito i contemporanei del "Prete rosso". Raramente Vivaldi negli episodi solistici si rifà tematicamente al materiale del ritornello: il senso di novità dei Solo serve infatti a bilanciare la stabilità e la saldezza strutturale dei ritornelli.

Il Concerto per organo, violino e archi in fa maggiore RV 542 si apre con un movimento dalla struttura semplice e lineare (Allegro): il ritornello scorre sereno in fa maggiore e si alterna a episodi solistici nei quali violino e organo dialogano con regolarità. Il terzo e ultimo episodio solistico prende le mosse da un elemento motivico del ritornello e sfocia direttamente nell'ultima ripetizione del Tutti. Il secondo movimento è un Lento tripartito (A-B-A) che si apre con un dolcissimo preludio del basso continuo dal quale prende le mosse il canto dei due solisti che si alternano con grande regolarità nell'esporre motivi, nel variare temi e nel dare avvio a progressioni; la seconda parte, in do maggiore, è motivicamente molto simile alla prima, mentre una riconduzione armonica alla tonica porta alla ripresa della prima parte e alla conclusione in fa maggiore. L'Allegro finale ha un ritornello gioioso e saltellante cui segue un primo episodio solistico giocato in alternanza fra violino e organo; una nuova apparizione del ritornello, ora in do maggiore, conduce al secondo episodio solistico, caratterizzato da regolari arpeggi prima al violino poi all'organo. Una sterzata tonale verso re minore porta al terzo episodio solistico, caratterizzato da una progressione di accordi dell'organo ripetuta due volte; una breve cadenza dei due solisti sfocia poi nel ritornello conclusivo in fa maggiore.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 279 della rivista Amadeus


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 8 febbraio 2017