Il Giustino, RV 717
Dramma musicale in tre atti
Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
Libretto: Nicolò Berengani
Ruoli:
- Anastasio, imperatore di Bisanzio (soprano)
- Arianna, imperatrice e sua sposa (soprano)
- Giustino, bifolco e poi imperatore, fratello di
Vitaliano e Andronico (contralto)
- Leocasta, sorella d'Anastasio (soprano)
- Vitaliano, tiranno dell'Asia Minore (tenore)
- Andronico, fratello di Vitaliano (contralto)
- Amanzio, generale delle armi imperiali (soprano)
- Polidarte, capitano di Vitaliano (tenore)
- Fortuna (soprano)
- Voce di dentro (tenore)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 trombe, 2 corni, salterio, tamburello,
archi, basso continuo
Composizione: 1724
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Capranica, Carnevale 1724
Edizione: Stamperia Bernabò, Roma, 1724 (solo il libretto)
Sinossi
Atto primo.
A Costantinopoli si celebrano le nozze fra Arianna e Anastasio, il nuovo imperatore bizantino. Polidarte,
ambasciatore del nemico invasore Vitaliano, offre condizioni di pace a patto che Arianna sia concessa al
suo signore. In campagna, il contadino Giustino riposa sognando la gloria militare e si addormenta cantando
un'aria "˜del sonno" orchestrata con violini e legni all'unisono, e lunghi pedali (basso, violoncello e viola),
su ritmo di siciliana: una ninna-nanna pastorale. Al suono di un'«allegra sinfonia», che ha la melodia del
primo movimento del concerto
La Primavera, la dea Fortuna compare
ex
machina, promettendo gloria, regno e ricchezze al giovane, che decide di darsi alle armi. Ha subito
occasione di provare il suo valore: Leocasta, sorella dell'imperatore, è inseguita da un orso, ucciso prontamente
da Giustino, il quale viene invitato a palazzo. Andronico, fratello di Vitaliano, travestito da donna e sotto
il nome di Flavia, si è introdotto a corte per rimanere vicino all'amata Leocasta. Da bravo cavaliere, Giustino
si interessa immediatamente a Flavia, che si spaccia per una principessa fuggitiva. Arianna, che aveva deciso
di seguire il consorte sul campo di battaglia, è stata catturata da Vitaliano. Anche Giustino si avvia al campo,
cantando la sua prima aria eroica. Nell'accampamento nemico, Arianna è condotta davanti a Vitaliano e rifiuta
le sue proposte, decisa a preferirgli la morte. L'atto termina con l'aria virtuosistica in cui essa canta il
proprio addio allo sposo amato.
Atto secondo.
Il protagonista e Anastasio approdano su una spiaggia dopo aver fatto naufragio, giusto in tempo perché il giovane
soldato possa liberare Arianna, incatenata ad uno scoglio come preda per un mostro marino (quasi novella Andromeda,
o Olimpia ariostesca). A palazzo, Leocasta e Flavia si travestono da soldati per raggiungere Giustino al campo, in
quanto la prima è gelosa dei favori che Arianna potrebbe accordare al valoroso soldato. Il traditore Amanzio accusa
Giustino di complotto contro l'imperatore, cercando di coinvolgere nelle calunnie anche Arianna. I sospetti di Anastasio
aumentano quando la sposa intercede presso di lui in favore di Giustino, per il quale chiede maggiori ricompense
(come Desdemona a Otello in favore di Cassio!). Mentre Leocasta e la finta Flavia si dirigono al campo di battaglia,
quest'ultima rivela di essere Andronico e dichiara il proprio amore alla donna, cercando di violentarla. Leocasta è
salvata da Giustino, al quale confessa il proprio amore, scoprendosi ricambiata. Il soldato conclude l'atto con un'aria
eroica accompagnata da archi e salterio solista, forse concepita per un virtuoso dello strumento e per un tipo molto
particolare di salterio.
Atto terzo.
Anastasio, ormai succube di Amanzio, fa imprigionare Giustino ed esiliare Arianna. Leocasta libera Giustino, che scopre
di essere fratello di Vitaliano e Andronico, che erano in precedenza riusciti a fuggire dalla prigione. Amanzio si
incorona imperatore e imprigiona Arianna e Anastasio. Giustino e Vitaliano catturano Amanzio. Giustino viene incoronato
co-imperatore da Anastasio, che lo unisce in matrimonio con Leocasta.
Composta come seconda opera della stagione di carnevale 1724 per il Teatro Capranica di Roma, probabilmente in seguito
al successo riscosso da quella scritta per lo stesso teatro l'anno precedente (Ercole sul
Terdomonte), Giustino risale al periodo della maturità del compositore. Interprete
principale, nel personaggio femminile di Arianna, fu il famoso '˜Farfallino', Francesco Fontana, castrato specializzatosi
in ruoli da prima donna (fu interprete di tutti i principali ruoli femminili nei drammi romani scritti da Metastasio). Nel
1683, a Venezia, era stato rappresentato il Giustino di Giovanni Legrenzi, al Teatro Vendramin
di San Salvatore; il libretto era firmato da Nicolò Beregan; con le sue sei riprese accertate, fu una delle opere più
popolari del Seicento. Rielaborato più volte e intonato da diversi autori, lo stesso testo era stato ripreso nel 1711 al
Teatro Formagliari di Bologna, con le musiche di Tomaso Albinoni, in un adattamento in cinque atti di Pietro Pariati.
Rielaborato nuovamente per Vivaldi da un anonimo collaboratore (forse Antonio Maria Lucchini, librettista del
Farnace), il Giustino fu in seguito intonato da Händel per le scene
londinesi (1737).
Nel Giustino Vivaldi ricorse frequentemente alla tecnica dell'autoimprestito e impiegò una
notevole quantità di musica preesistente, riadattando 22 numeri vocali (circa metà del totale), spesso integrandoli con
numerosi ritocchi: il compositore allestiva così una specie di 'antologia personale' in onore del pubblico romano. Dopo il
1724 l'opera non sembra essere stata ripresa fino al 1985, allorchè fu rappresentata al Teatro Olimpico di Vicenza, a
Versailles e al Teatro La Fenice di Venezia, direttore Alan Curtis.
Antonio Polignano
(1)
"Dizionario dell'Opera 2008", a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 10 dicembre 2023