Rosilena ed Oronta, RV 730

Dramma musicale in tre atti

Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
Libretto: Giovanni Palazzi

Ruoli: Organico: sconosciuto
Composizione: 1728
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro Sant'Angelo, 17 gennaio 1728
Edizione: Antonio Bortoli, Venezia, 1728 (solo il libretto)

La musica è perduta
Il testo qui di seguito riportato è una dichiarazione inserita all'inizio del libretto originale.

Eccellenza.

Cosi specioso è l'onore, che dall'essere considerato in grado di suo servidore risultami, che sensa abusarmi della somma benignità dell'E. V. tacerlo non posso. Ho perciò con ogni studio procurato la buona sorte di poter a vista del Mondo far comparire un tanto mio fregio; e poiché in altro miglior modo di farlo non m'è permesso, si compiaccia l'E. V, ch'io con la dedica del presente Drama per tale mi distingua. Picciola in vero è l'offerta, e dovrei arrossirne, ma mi da coraggio la sua distinta generosità, che sà non meno le grandi, che le picciole offerte aggradire. E' ben noto di quanti fregi l'E. V. vada adorna per farmi sperare il suo compatimento; e perciò stimo necessario partito non estendermi ne meno a quelle giuste lodi, che le convengono per tanti, e si illustri riguardi, conoscendo temerario non solo, ma difficile ancora, anzi impossibile il tentativo. Potrebbe offenderne in oltre la sua modestia, e la fama del glorioso suo nome, ed è già abbastanza l'E. V. degno encomio a se steffa. Mi ristringo perciò solo a supplicarla, degnarsi concedermi ch'io posfa continuare a vantar lo stimatissimo carattere, che mi qualifica.

Dell'E. V.

Umiliss. Divotiss. Obblig. Ser.
L'Impresario.


Argomento

Dopo varie sanguinose battaglie Artabeno Rè di Persia cede la vita, ed il Regno alla fortuna d'Arsace Rè de' Parti. Portando questi il suo trionfo fin nella Reggia nemica, rese sua prigioniera Rosilena unica figlia del morto Rè, di cui tosto divenne perduto amante, ma odiandolo la saggia Principessa, come volea ragione, tentò più volte, ed in fine le sortì di fuggire. Ricovrossì ella appresso Ormondo giovinetto Rè d'Armenia, che da Oronta la madre, e Regina dipendeva ancora, da quali già amici dell'ucciso di lei Padre Artabeno benignamente fu accolta. Ne molto andò, che si ritrovarono Rosilena ed Ormondo in uno scambievole amore impegnati con piacere d'Oronta. Penetrato intanto da Arsace il soggiorno di Rosilena, spedi ambasciatori per riaverla, i quali ritornarono con una espressa negativa. Sdegnatosi a tal nuova il Rè Parto drizzò l'armi contro l'Armenia, di cui pure trionfò. Da ciò prende motivo il presente Drama, e su tali fondamenti si và intrecciando il resto, ch'in esso si Legge.

Le solite frasi di Numi, fato ecc. sono in grazia della Poesia, e del Teatro, detedandole per altro la penna Cattolica, che le scrisse.



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Ultimo aggiornamento 28 novembre 2021