Altezza serenissima, e reverendissima.
Comecchè in altri tempi ho avuto l'onore di sacrificare gli atti della mia divotissima servitù al Merito Sublime dell'ALTEZZA VOSTRA SERENISSIMA, e d'essere rimirato con occhio di somma benignità, e clemenza dalla Medesima, sosì con nuovo coraggio, vengo a concigliarmi un benigno ricovero sotto il riveritissìmo Patrocinio dell A. V. S. col presente Drama della SEMIRAMIDE, che in quest'oggi compare sopra le Scene del Mincio. E se ne Grandi il poco par molto, Io colla voce del più divoto ossequio, supplico l' A. V. S. degnarsi d'aggradire il picciolo dono, che riverentemente le presento, a fine vivendo sotto lo splendore dì que' Rai fortunati di Virtù, che nell' A. V. S. risplendono, possa goderne d'un solo, che lo renda visibiìe, distinto, e fortunato nel Mondo, ed abbia sotto il Lei gran Nome, il nobile, e felice destinato suo fine; Perlochè umilmente inchinandomi per sempre, mi confscro, ed a pieno ossequìo mi pregio essere
Dell'A. V. S., e REVERENDISS.
Umiliss., Divotiss., ed Osseq. Servo vs.
L'IMPRESARIO.
MANTOVA 26 Dicembre 1731
Semiramide, di cui famosa, e nota è l'Istoria, fa ella il suo Ingresso, come Vincitrice d'un Regno, vale a dire con la pompa più studiata dall'Idéa d'un fasto Superbo. Accompagnano il suo Trionfo due de'Maggiori Monarchi dell'Asia, ridotti amendue in Schiavitù dell'illustre Eroina. Col valore pose in Catena Zoroastro Re di Battra; E con il vezzo, e beltà trionfò di Nino Re d'Assiria, quale divenuto amante affascinato, per rendere più gloriosi i proprj amori collocò l'idolo amato sul Trono per un sol giorno. Ma la cieca, e fatale cessione dell'Imperio fatta dall'incauto Regnante fu la sua rovina, perché vedrassi rappresentato in questo Drama quanto fu oprato dal gran cuore di Semiramide in un tale memorabile giro di Sole.
Avverti, che le parole Fatto, Destino, Sorte, Adorare, e sìmili, sono Scherzi di Poetica penna, e non sentimenti dì Cattolica Fede.